29 marzo 2009
Due mellito:runner in gara .... Ecco risultati e resoconto ... |
1186 | 1123 | 244 | 2064 | CANEVESE | STEFANO | MM45 | ATL. MOTTENSE | | 03:33:26 | 03:32:41 |
1660 | 1552 | 364 | 4725 | PAGANI | PIERLUIGI DINO | MM40 | RUNNERS BERGAMO | | 03:47:36 | 03:46:51 |
Correndo sotto la pioggia! di Stefano Canevese Dopo 5 anni che non correvo una maratona eccomi quì sotto il diluvio già con i piedi fradici 1 ora prima di partire, non potevo essere più fortunato. Un migliaio di iscritti rinunciano fin da subito ma io no, sono tranquillo non mi agito voglio solo portare a termine la gara senza veri obbiettivi cronometrici se non quello di arrivare senza crampi e mente lucida, ce l'ho fatta. Ma eccovi un pò di resoconto sulla gestione metabolica: sabato sera dopo ritiro pett. pizza con 1/2 di birra 6u. prima+3u 1e1/2 dopo; al risveglio glic. 152 ottimo: 6,40 colazione 4u per 250ml. di caffè-latte con 20g. di crusca e 3 fette bisc. con 10g. marmellata; 8,20 glic.248, cammino su e giù consegno la sacca ore 9,20 glic.135; prendo alla partenza integratore con 32g. cho.
Si parte sempre sotto la pioggia mi impongo un ritmo lento e costante possibilmente fino alla fine con piccole soste ai ristori, è quello che farò.
Durante la corsa integro 1 bic. di thè+2 biscotti al 10°, thè e 1 pezzo di banana al 15°, 1 pezzo di banana al 20°, thè al 25°, thè e un pò d'uvetta al30°, thè e un pò d'uvetta al 35°, thè al 40°. l'acqua non serviva ce n'era già troppa.
Con questo tipo di gestione ho sempre corso con regolarità tranne gli ultimissimi km ove evidentemente si è fatto sentire la mancanza di allenamento essendo arrivato all'appuntamento solo con 2 lunghissimi rispettivamente di 33 e 36 km.
Durante la corsa pur avendo il necessario con me non ho fatto rilevamenti una volta arrivato non ho integrato con nulla ma ho preferito cercare subito tra grosse difficoltà un posto per cambiarmi al riparo dalla pioggia solo dopo 40min. ho misurato la glic. a 71 ore 14,00. 4u pasta pane e un pò di carne+1 snak, 1,5 ore dopo glic.161.
Ottimo a noi " veri atleti" nulla ci ferma purchè consapevoli dei nostri limiti.
A proposito a Berlino ci sarò [...] nei prossimi giorni invio scheda.
Ciao Stefano
Maratona bagnata Maratona fortunata di Pagani Pierluigi - Gipagà Sono passati poco più di quattro mesi dall’ultima Maratona, la Milano city Marathon, dove al quarantaduesimo chilometro, memore di quanto ho sofferto pochi minuti prima, giurai di non correre mai più distanze così lunghe. Ho sempre un certo timore reverenziale nei confronti della distanza regina, ma eccomi qua. Sono nel mia “gabbia” di partenza: diluvia, tira un vento freddo e la vocina nella testa che mi dice: “ma chi te lo fa fare”. Strana concomitanza di eventi in preparazione di questa maratona. Solo un mese sono stato fermo una decina di giorni per un risentimento che al primo momento sembrava tendineo, ma si è risolto brillantemente. La settimana della Maratona ho fatto la dieta di scarico di carboidrati il Mercoledì, per poi caricare i giorni successivi: effetto devastante. La notte successiva allo scarico sono costantemente in ipoglicemia e i due giorni successivi ho degli episodi strani a metà tra ipoglicemie e bassa pressione, ma monitorate entrambe, sono in forma perfetta: probabilmente sono solo senza carburante. Avrei dovuto correre con un amico al seguito in bicicletta, ma visto il tempaccio lui da forfait non senza amplificando i dubbi sulla decisione di partire. Cosi allo start con me partono il solito nuvolo di fantasmi. Oltre al solito legato agli andamenti glicemici, agli effetti sulla mia patologia, al fatto se sia corretto o no correre distanze così, si sommano anche gli altri accumulati in settimana. Questi fantasmi sono ben allenati stavolta, restano con me per più di venti chilometri e mi invitano a fermarmi a scadenze regolari. Mi sono allenato per correre la Maratona in 3 ore e 30, ma visto il tempaccio e il fatto che voglio ascoltare le risposte del mio fisico con maggior attenzione decido di essere un po’ più prudente. Corro comunque molto regolare, con battiti cardiaci ottimali e senza picchi, con la solita seconda ora migliore della prima e mi trovo alle porte di Treviso. Purtroppo non apprezzo appieno il bellissimo passaggio nel centro storico a causa dell’inclemenza del tempo: la pioggia e il vento aumentano. Un po’ di commozione quando lo speaker, al quarantesimo chilometro, ricorda al folto pubblico da quanto stessimo correndo e in quali condizioni. Chiudo in 3 ore e 46 minuti: ovviamente felicissimo. Un applauso va al pubblico trevisano. Dopo aver visto l’incivile comportamento di buona parte dei lombardi, mi aspettavo un po’ lo stesso atteggiamento ostile. Nessun lamento, anzi, nei passaggi nelle cittadine gente festante ad incitare a squarciagola. Maratona da mettere in calendario quella di Treviso. Dispiace solo non aver potuto apprezzare lo sforzo dell’organizzazione che aveva previsto parecchie iniziative per il dopo Maratona, ma il desiderio era quello di mettersi al caldo dopo tanta acqua e freddo. Gestione della glicemia: Nonostante sono ospite di amici, riesco a mangiare correttamente, pertanto gestisco bene la notte antecedente la corsa. Alla partenza ho glicemia intorno ai 200. Correndo con il microinfusore, dopo circa 1 ora di gara, attivo una basale temporanea ridotta. Alla fine arrivo con glicemia a 110. La glicemia si mantiene buona anche nelle ore successive. Meglio di così. Nelle corse di lunga durata applico un sensore che, trasmettendo i dati al microinfusore, mi permette di visualizzare in tempo reale l’andamento glicemico. Una bella tranquillità che riduce un po’ le paure sul “cosa può succedere” correndo lunghe distanze.
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