MELL1TO BAKEKA 2009 - Maratona di Roma 2009
XV edizione 22 marzo 2009 [a breve il report on line ...] Conclusa l'esperienza capitolina dei 6 mellito runner in gara ... dal punto di vista dei risultati non è andata proprio secondo le previsioni, ma l'importante è saper sorridere anche quando non tutto fila liscio ... comunque vada sarà un successo! Risultati
Carlo di Caro ... Did not Finish Maurizio Di Stefano ... Did not Finish ... un altro mellito:runner in gara ufficiosamente ... Alessandro Grippo ... new entry Riepilogo dati metabolici
E’ nato tutto per scherzo, non ero nemmeno iscritto, dovevo fare solo l’accompagnatore di un amico che aveva iniziato a correre a causa (merito) mio e che doveva fare la sua prima maratona. Secondo i miei piani avrei dovuto accompagnarlo fino al 20°km massimo al 25°km non oltre e invece.. Arrivo a Roma il sabato mattina ho prenotato in un ostello in zona Ottaviano con vista sulle mura vaticane, molto economico. Subito dopo aver posato lo zaino mi raccoglie Davide, il mio amico, che dorme a casa della sua ragazza che è di Roma e ci ospiterà per il pranzo. L’ottimo pranzo non è di sicuro il massimo per un diabetico ma non si può certo rinunciare ad un buonissimo risotto di pesce in doppia porzione a delle squisite seppie ripiene e non ultimo ad un gelato artigianale, tant’è che la glicemia a fine pasto schizza a 228 mg/dl subito prima di farmi 4 unità di Apidra. Il pomeriggio andiamo al Marathon expo e poi ci diamo appuntamento per il mattino successivo alle 7.30 alla stazione Termini. Dopo una bella doccia esco per cercare un ristorantino per cena, la glicemia è 75mg/dl prima di sedermi a tavola e fare un mini carico glicidico costituito da bruschette mozzarella pomodorini e acciughe, tonnarelli cacio e pepe, pizza marinara e spararmi 5 unità di Apidra, torno in ostello ed alle 23.21 la glicemia è 78mg/dl (ancora non sapevo di essere in luna di miele ed avevo esagerato con le unità di insulina rapida) mangio una barretta di Enervit pari a circa 38gr di cho e poi mi metto a letto. Passo la notte quasi completamente insonne a causa un po’ del casino in ostello ed un po’ della tensione pre maratona ne approfitto quindi per un controllo notturno della glicemia verso le 2.00 della notte e trovo 142 mg/dl. Verso le 3 riesco ad addormentarmi. Ore 6.30 sveglia, vestizione e controllo glicemico, risultato del controllo 144 mg/dl. Colazione con barretta energetica da 45gr di carboidrati e 2 unità di Apidra e acqua a volontà. Alle 7.22 controllo di nuovo la glicemia che è 99 mg/dl quindi mangio una barretta Enervit da 38gr di cho e raggiungo Davide. Insieme andiamo verso la partenza un po’ infreddoliti ma abbastanza tranquilli. Alcuni minuti prima della partenza misuro ancora la glicemia che è 172 mg/dl. Ora non resta che aspettare lo sparo. Ore 9.00 spaccate con un'insolita precisione romana partiamo. Sento subito che al ritmo dei pace maker delle 4hr che abbiamo deciso di seguire (5'40'' al km) la gamba gira molto facile, sin da subito Roma la città eterna ti aiuta a non sentir nessuna fatica, neanche ti accorgi che stai correndo, sembra di essere in gita, poi andiamo veramente piano, potrei mettermi a cantare. Il vento c'è ma siamo talmente tanti che neanche ce ne accorgiamo, solo in alcuni tratti infastidisce appena. Il sole splende che è un piacere e corrergli incontro mi da una gioia immensa. Ho programmato prima di partire di assumere una bustina di gel ogni mezz'ora circa, porto dietro nella maglia 6 bustine di gel e mezza barretta Enervit, inoltre mi sono portato dietro anche il glucometro. Passati i primi 35 minuti di corsa mangio la mezza barretta e ci bevo dietro un bel pò di acqua. Proseguo poi seguendo il piano che mi ero fatto alla partenza ed ogni 30 minuti faccio fuori una bustina di gel arrivo cosi ai primi 17km e decido di misurarmi la glicemia, nemmeno mi fermo e mentre corro dopo essermi lavato le mani con un pò d'acqua ad un ristoro tiro fuori il contenitore con il necessario. Prima inserisco la striscia nel glucometro, poi mi buco con il pungidito asciugo sul palmo la prima goccia, strizzo un pò il dito per avere un'altro pò di sangue quindi mi fermo un secondo per caricare la striscia reattiva con il sangue, questo correndo non credo proprio che mi sarebbe riuscito farlo, riparto immediatamente e aspetto il risultato del test in corsa. 71mg/dl 1 ora e 50 minuti circa di corsa, non male, proseguo come da programma. Mi giro ogni tanto verso Davide, gli chiedo come sta e risponde che comincia ad avere mal di gambe, cerco di fargli forza e gli dico che è normale, anche io ho mal di gambe ma in maratona bisogna un po’ anche soffrire, l’emozione di una gara lunga 42km è un po’ anche quella. Andiamo avanti molto regolari spinti anche dai pace maker che non perdono occasione per urlare ed esaltare un po’ tutti, sembrano più dei vocalist che dei runner, a me onestamente danno anche un po’ fastidio abituato come sono a correre da solo ascoltando solo il mio respiro ed i miei passi. Sono quasi ipnotizzato da questo ritmo che stiamo tenendo, non faccio minimamente fatica, i chilometri scorrono rapidi. Continuo a tenere d’occhio il cronometro e sempre ogni 30-35 minuti circa prendo una bustina di gel, bevendo poca acqua ad ogni ristoro. Intorno ai 25km Davide inizia a dire che non ce la fa più ad andare avanti, rallentiamo un po’, cerco di stargli avanti e fargli coraggio e per un po’ ci riesco e lui continua a correre. Intorno ai 30km mi giro e lui non è più dietro di me, lo cerco con lo sguardo e con qualche difficoltà lo trovo qualche decina di metri più indietro che rallenta vistosamente, lo aspetto e poi ci fermiamo per fare un po’ di streching per cercare poi di ripartire, pochi minuti dopo riproviamo a correre, ma non ci sono storie oggi non ce la fa ad andare avanti camminiamo per dei tratti poi riproviamo a correre fino a che mi dice di andare avanti da solo che lui si ferma. Non sente storie, le mie parole di convincimento sono vane e non insisto più di tanto. Si toglie il pettorale e me lo passa. Ok lo porto io il pettorale al traguardo anche se non dovevo nemmeno arrivare fino a qui. Siamo al 31km misuro la glicemia sempre mentre corro e trovo 52mg/dl, un po’ bassina, prendo una bustina di gel ed al ristoro successivo 3 zollette di zucchero e via di nuovo al galoppo. I pace maker delle 4 ore mi sono avanti di 4-5 minuti, il tempo che ho perso quando ci siamo fermati, li riprenderò. Volo alternando un km a 4’ e 45’’ ed uno a 5’40’’ e vado avanti cosi fino al 39°esimo km. Al 37°esimo km durante una frazione a 5’ e 40’’ testo di nuovo la glicemia, 79mg/dl, alla grande. Al 40°esimo accuso pesantemente tutti gli ultimi km veloci ma fortunatamente vedo a poche centinaia di metri i palloncini dei pace maker che mi danno la carica, ogni 300-400mt faccio qualche passo e poi riprendo a correre e cosi facendo arrivo ai 41 km. Qui l’adrenalina si fa sentire e la fatica scompare, rigido come un palo di legno ma veloce come un leopardo corro verso la fine di questa stupenda maratona e arrivo sotto lo striscione del traguardo a pochi secondi dai pace maker delle 4 ore, missione compiuta, o quasi. Tempo finale 4 ore 0 minuti 35 secondi, real time 3 ore 59 minuti e una manciata di secondi. Alcune domande mi sono sorte a posteriori. Quanto ha influito il fatto di avere il diabete sulla mia corsa? La risposta è, per niente. Durante tutta la gara gli unici momenti in cui mi sono ricordato di avere il diabete è stato quando mi sono misurato la glicemia. Questa è chiaramente un’attenzione che chiunque abbia il diabete non può non avere. Il calo della glicemia durante la pratica di un’attività fisica in soggetti in trattamento insulinico è da tenere in debita considerazione, ma non causa alcun tipo di problema gestendo le integrazioni glucidiche con attenzione e cercando di monitorare la glicemia, attività fattibilissima in quasi ogni situazione grazie agli strumenti di misura oggi a disposizione. Analizzando il risultato cronometrico ottenuto a Roma, considerando che non ho eseguito alcun tipo di preparazione per portare a termine Roma in 4 ore dato che provenivo da un periodo di stop di due mesi con ripresa degli allenamenti l’8 febbraio a poco meno di un mese dalla diagnosi del diabete con appena 157 km corsi tutti a ritmo del mio fondo lento e confrontando il mio personale sulla maratona (3ore 26minuti) ottenuto a Firenze il 30 novembre 2008, si capisce come il diabete non influisca in alcun modo sulle qualità atletiche di un soggetto, questo chiaramente se il quadro metabolico è ben compensato. Un altro quesito che mi sono posto è; Quanto l’attività fisica che ho ripreso a praticare non appena stabilizzato il quadro metabolico dopo la diagnosi del diabete influisce sul diabete stesso? La risposta è: tantissimo, naturalmente in positivo. La pratica sportiva mi ha ridato fiducia consentendomi di superare lo sconforto dei primi tempi dopo la scoperta del mio diabete, mi consente di gestire molto meglio la glicemia riducendo notevolmente i dosaggi di insulina se non azzerandoli completamente ai pasti immediatamente precedenti o subito successivi alla pratica dell’attività. Su www.tds-live.com tutti i dettagli ...
Ebbene , domenica 23 marzo 2009 ho corso la mia 11a maratona. L’incontro con i miei amici Cristian, Augusto, Monica, Franco e famiglia, è sempre un emozione che di volta in volta diventa ancora più forte. Dopo un pò d’assenza dalle maratone, ero curioso di come potevo vivere e gestire nuovamente questa emozione, anche se credo di aver fatto un buon allenamento , confesso di avere un po’ di ansia e preoccupazione su come gestire al meglio tutta la gara, sia per l’alimentazione, per la gestione glicemica e per l’andatura chilometrica. Ma la frase che uso spesso della serie “ comunque vada sarà un successo”, mi faceva ben sperare. Il problema sul tallone sinistro, per il momento era a posto, non sentivo dolore e questo accresceva la mia fiducia. Ed ecco la sveglia di domenica mattina , ore 6,40, sono ospite a casa di Gus e Betty a Rocca di Papa, glicemia al risveglio 230 faccio un bolo di 4,6 , faccio colazione con una tazza di the, un cornetto vuoto e ¾ di tortino alle mele fatto da Monica (ottimo). Programmo il micro con basale di 0,3 dalle 7 alle 9, lo metto in stop dalle 9 alle 11 e rimetto la basale di 0,3 dalle 11 alle 12. Sistemato tutto, zaino, pettorali e l’occorente necessario, facciamo meta verso Roma e precisamente alla partenza della 15a Maratona di Roma. La griglia di partenza è impressionante i 15.000 partecipanti si fanno notare, i colori sono tantissimi e tanti sono i personaggi che danno spettacolo a questa grande giornata di festa, ci facciamo notare anche noi con le nostre tute bianche da imbianchino che abbiamo comprato al sera prima in previsione del freddo, ottima idea già sperimentata dal nostro presidente Cristian, hanno funzionato alla grande, uno dell’organizzazione mi dice “ma siete quelli dei RIS?”. Alla griglia di partenza sono con Gus, Franco l’abbiamo perso subito dopo aver depositato lo zaino, era facile perdersi fra tutta quella gente. Iniziano a piovere da tutte le parti magliette, giubbini, felpe, anche le nostre tute da imbianchino volano via, ormai si sentono le palpitazioni della partenza, l’adrenalina sale e sale anche l’emozione di vivere un’altra avventura (si perché di avventura si tratta e ve ne rendete conto man mano che leggete). Ci vuole circa un chilometro e mezzo per svincolarmi dalla massa e dal pericolo di cadere, sia io che Gus fino al momento della partenza non sapevamo che andatura fare, lui perché non era riuscito a fare un buon allenamento ed io perché, dopo un po’ di tempo di assenza dalle maratone, avevo la paura di non farcela a reggere la fatica. L’istinto ci fa subito decidere come correre, ebbene Gus decide ci correre con il gruppo dell 3 ore e 15 ed io con quello delle 3 ore, della serie” comunque vada sarà un successo….. vedrete poi in seguito”. Dopo circa due chilometri mi raggiunge Cristian a sorpresa, anche lui, birichino, non sapeva cosa fare, ero contento di correre insieme a lui, è la prima volta che corriamo insieme in una gara (anche se lui non aveva il pettorale). Più tardi ci raggiunge anche Maurizio Di Stefano, lui però ci lascia al 13° chilometro (era reduce di influenza), misuro la glicemia ( 304 ), faccio un bolo di 0,4 e rimetto la basale al 100%. Con Cristian corriamo insieme fino al 21° chilometro, l’andatura era di 4,15 al km , mantenere quel ritmo non mi affaticava molto, lo sopportavo abbastanza bene, il piede non faceva capricci, la glicemia , dopo quella correzione , mi faceva stare più tranquillo, l’unico fastidio che incominciavo a sentire era il mal di pancia che aumentava di volta in volta quando bevevo nei ristori. Dal 21° chilometro al 34° l’andatura si aggirava in un media di circa 4,25 al km , non mi sorprendeva questo rallentamento, era prevedibile, avevo preferito fare in questo modo, il mal di pancia però era sempre presente. Misuro la glicemia (290) faccio ancora un bolo di 0,3. Cristian mi raggiunge al 32°Km, mi fa piacere rivederlo, lui è pimpante, di solito chi non partecipa alle maratone lo è sempre (io ne so qualcosa), io invece lo ero di meno, la sua presenza sarà fondamentale. Dal 35° al 37° devo purtroppo rallentare l’andatura per il dolore alla pancia che era diventato insopportabile, fino a dovermi fermare al 38°, accucciarmi sul marciapiede e dover vomitare. In quel momento ho pensato che ormai è finita, Cristian, l’angelo custode del momento, riesce a rintracciare l’uomo arancione del pronto intervento, anche lui diabetico (Il diabete unisce anche in queste occasioni) il quale mi procura un lenzuolo argentato per coprirmi dal freddo e nello stesso tempo trova anche il momento per litigare con una coppia di vecchietti che tranquillamente con un passo da turisti attraversano il percorso di gara e anche con una signora che ferma in bicicletta sempre sul percorso rimprovera lui per quel gesto. Insomma di tutto e di più. Una volta ripreso dal malessere si è incominciato a ridere, e ridere e ridere, siamo stati fermi circa 15 minuti, ormai mancavano Non mi era mai capitato una cosa del genere, non ero preoccupare minimamente, ero consapevole che potevo continuare, naturalmente potete immaginare che correvo molto più piano da Sembravo un uovo di pasqua con quel lenzuolo argentato stretto intorno al cinto e dal rumore che facevo mentre correvo non passavo inosservato in mezzo alla gente che non capiva perché correvo con quel coso. Finalmente arriva il traguardo, come promesso a Cristian arrivo con il lenzuolo il testa, tempo finale 3 ore e 25 e qualcosa , malgrado tutto quello che è successo sono contento di archiviare questa esperienza, ogni situazione ed ogni circostanza è buona per arricchirci!noi. L’arrivo di una maratona è sempre commovente, questa emozione l’ho goduta pochissimo, il tempo di prendere la medaglia e consegnare il chip che mi sono dovuto sedere a terra e poi perdere i sensi. Quando si perdono i sensi si raggiunge una serenità incredibile, sembra di dormire sopra una nuvola soffice, ma tutto questo è durato poco perché gli schiaffi della signora del pronto soccorso mi fanno riprendere coscienza e ritornare alla realtà. Mi mettono in barella, vedo Gus, gli faccio cenno che sto bene e mi portano dentro al tenda da campo del pronto soccorso. Lì trascorro un pò di tempo perché ancora avevo senso di vomito con vertigini che sono passati dopo circa un ora. L’unica cosa perfetta in quel momento era la glicemia (120). Il tempo trascorso dentro quella tenda è stato qualcosa di surreale, sembrava di stare in guerra, arrivava gente in barella con una frequenza impressionate, se ne vedevano di tutti i colori, crampi, vesciche, unghie saltate, punti in testa, escoriazioni, io, e tante altre emergenze. In quei momenti, vedi l’altra faccia della gara, quella in cui ci sono delle situazioni brutte a vedersi e che ti fanno riflettere un po’: e se ……………. Ma questo tutti quelli che praticano sport ed in questo caso la maratona lo sappiamo e lo sanno anche quelli che si trovavano dentro quella tenda, c’è chi si trova lì dentro per inconvenienti di percorso e chi per incoscienza e superficialità, questo è il prezzo che si paga per uno sport così pulito ed affascinante e che ha il magico potere di far dimenticare subito il giorno dopo tutte le disavventure per poi riprendere a correre. Spero di non avermi annoiato nel leggere questo mio resoconto. Voglio ringraziare Cristian per la sua pazienza, spero tanto di averti fatto divertire, grazie a Gus e Betty per l’ospitalità, grazie Monica, Paola e Teresa, grazie Franco e a tutti quelli che dimentico. Un abbraccio. Pippo Pipitone Pippo al 30° km
Pippometabolico
Pippotraining *** GUS REPORT ...
FRANCO:REPORT Franco Gallo scrive: Sono arrivato a Roma fiducioso di poter correre in 3 ore e 30 minuti e vi erano tutti i presupposti.L'unico problema era una fastidiosa fascite plantare che mi trascino dal mese di dicembre scorso e che questo mese era di molto regredita. Purtroppo intorno al 25 chilometro il dolore non mi ha mi più permesso di tenere il ritmo che avevo tenuto precedentemente tanto che volevo ritirarmi. Ho stretto i denti ed ho proseguito ad una velocità assai contenuta sperando in un miglioramento,niente da fare,al 30 chilometro decido di ritirarmi,poi mi son detto devo continuare a costo di camminare,l'importante è il fascino di Roma e tagliare il traguardo.Sono arrivato in 4 ore e 18 minuti e considerando il problema al piede è un tempo che equivale ad essermi migliorato nel mio personale. Sono soddisfatto anche se la prossima volta avendo un infortunio in corso sono certo che non mi presenterò alla partenza di una 42 chilometri.Per quanto riguarda la gestione glicemica,ho corso in condizioni metaboliche ottimali, avevo infatti il sensore mini link che mi dava in diretta il valore della glicemia,e questo mi ha dato un grosso aiuto. I range sono stati partenza 224 e ad un'ora 190,tra la prima e la seconda ora 190/130,tra la seconda e la terza ora 130/103,tra la terza ora e l'arrivo 103/87. Ad ogni punto di ristoro ho bevuto un bicchiere di gatorade. Adesso un pausa dalla corsa per guarire dalla fascite,non mi fermerò perchè ho deciso di riprendere le uscite in canoa ed allenarmi insieme ai miei due figli che la praticano a livello agonistico.
La moglie del Gallo invia le sue "considerazioni per DNL ... Roma meravigliosa città, sempre incantevole e non mi stancherà mai. Anche se non amo correre, bella l'atmosfera e vedere tutte quelle persone che cercano di sfidare se stesse, mi piace molto. Sembra mettano tutto in gioco, ho visto volti stravolti, espressioni di dolore, ma alla fine tutto esplode in bel sorriso e la soddisfazione di avere superato il traguardo. Anche "deludendo magari le proprie aspettative", non importa , tanto come dice mio marito adesso che ho la fascite , cambio riposo i piedi e vado in canoa. DNL STAFF
DNL STAFF
Quest’anno ho deciso di rinunciare a correre una maratona primaverile! La piacevole compagnia e l’ospitalità di Augusto mi hanno convinto a essere comunque presente come assistente per la corsa capitolina. Dopo qualche dubbio se seguire i mellito runner in bicicletta o in corsa, ho optato per l’affiancamento su due piedi, inserendomi da qualche parte sul percorso. Decisamente più impegnativo, ma che mi ha consentito di vivere da vicino le sensazioni in gara del maratoneta … Tra non poche esitazioni su quanti chilometri correre e su chi seguire, dopo il caffè al bar in zona Circo Massimo decido improvvisamente di inserirmi al 3° km. Tolgo la tuta, riempio le tasche di integratori e strumentazione varia (glucometro e cellulare), saluto la piacevole compagnia di Monica e Betty e mi preparo lungo il percorso. Vedo sfilare i primissimi e pure il grande Whitehead, il maratoneta amputato che chiuderà con uno strepitoso 2h56 …. Scorgo in lontananza i palloncini dei pacemaker 3 ore e inizio ad aguzzare la vista per individuare la silhouette del Pippuzzo maratoneta … una voce nel gruppo … è Pippo! Via … e lo raggiungo … stanno correndo a 4h10 al km. … probabilmente il pacemaker vuole recuperare qualche secondo di differenza con il real time … cenni di intesa con Pippo che vedo e sento tranquillo e sicuro di sé, sempre in controllo. Dopo qualche minuto alle spalle giunge Maurizio Di Stefano, altro mellito runner con tempi importanti nelle gambe ma debilitato da una influenza non sa nemmeno lui come reagirà. Intanto è li con noi. Personalmente ritengo che nonostante l’ottima preparazione, Pippo non avesse le 3 h nelle gambe … ma decido di assecondarlo nel suo tentativo di tenere il passo 4’15 al km … senza esagerare … nei tratti ventosi cerco di proteggere i runner ufficiali in gara … è bellissimo ed emozionante questo tratto in tre … con sguardi, cenni, brevi dialoghi. Interrogo tutti su glicemie al risveglio e prima della partenza e su gestione delle insuline … Pippo e Maurizio sono preparatissimi … non certo degli sprovveduti … Corriamo costantemente intorno a 4’14 al km … senza strappare. Ho delle ottime sensazioni e per qualche istante penso di provare ad accompagnare Pippo per qualche chilometro in più … poi decido di fare come programmato … ovvero fermarmi alla mezza, tagliare il percorso e riprendere a correre con Pippo dal 32° km ca. e poi concludere con lui. Meglio farmi trovare lucido e pimpante e aiutarlo nel finale che rischiare una maratona senza il fondo necessario … a questi ritmi poi! Ritrovo Pippo poco dopo il 33° km, un po’ appesantito, ma con ancora prospettive di chiudere poco sopra le 3h. Fino al 35 km penso ancora che il tenace maratoneta siciliano possa sfangarla e chiudere sotto le 3h10 …. Ma subito dopo il tappeto del 35°km si arresta improvvisamente a controllare la glicemia … Qui capisco che non sta bene …. Tuttavia il 133 mg/dl rilevato conferma che non è il diabete il suo problema odierno. Poco dopo il 37° km si consuma il momento più difficile della corsa. Pippo avverte dei capogiri e forti nausee. Ci fermiamo e ci accostiamo sul marciapiede. Lo faccio sedere per terra … Pippo vomita … gli chiedo se debbo chiamare aiuto una prima volta … e mi dice di no!, poi rivomita, gli chiedo se debbo chiamare aiuto e mi dice di sì … sono però più tranquillo … se ha vomitato a mio avviso è un buon segno … già nella prima parte di gara alcuni problemi di digestione lo preoccupavano e anche nei giorni precedenti mi aveva confidato alcuni problemi gastrointerinali … comunque lascio il pippuzzo con i suoi conati in compagnia di una gentile coppia di anziani e recupero un soccorritore e una coperta termica … il tempo di ritornare e Pippo si è già rimesso in piedi. Qualche scena comica, il resto lo avrete letto nel suo resoconto … ricontrollata la glicemia, stabile a 123 mg/dl riprendiamo prima a camminare e poi a correre. Pippo accenna qualche sorriso e si tiene su… Corriamo tra 5.30 e 6’ al km, parliamo del più e del meno … obiettivo terminare comunque sotto le 3h30 … Pippo mi sembra ok, si tiene la coperta d’emergenza ben avvolta per evitare colpi di freddo con conseguenze catastrofiche. Al 40° km lo avverto che c’è un bagno chimico, ma Pippo sembra aver superato i problemi di evacuazione. A poche centinaia di metri dall’arrivo, la sicurezza mi costringe ad uscire dal percorso essendo senza pettorale. Ritroverò Pippo, che chiuderà in 3h26 circa, nell’infermeria da campo dopo un paio di ore … all’arrivo un altro attacco lo ha quasi fatto svenire … un atmosfera incredibile nel tendone militare che ospita l’infermeria della corsa … tra urla, crampi, sangue, codici rossi, medici, infermieri, flebo, un sereno Pippo, ma ancora con qualche capogiro è sul lettino … l’occhio gentile del Pippuzzo in contrasto con le urla agghiaccianti di un podista tedesco colto da crampi … Scheizzzerrrrrrrr! Alla fine il medico ci riconsegna Pippuzzo quasi del tutto ristabilito … Anche questa è fatta, scrive Pippo! Sono contento per lui … senza mal di pancia aspetto il suo ritorno sotto le 3h … Pippo c’è … e io spero di essere con lui! Teresa & Paola sempre puntuali lungo il percorso e in zona arrivo ... grazie!
*** GETTING STARTED ! Se sei un podista con diabete di tipo 1 o 2 e vuoi rendere pubblica la tua partecipazione alla maratona di Roma ed. 2009, scrivi a: info@diabetenolimits.org. Più sotto alcune mail ricevute con il racconto della preparazione ...
Pippo Pipitone ci invia invece copia scannerizzata della sua tabella di marcia su Roma.
Pippo c'è!
Domenica 15 marzo. Ultimo lungo prima della gara. Sono arrivato ad una settimana prima della Maratona e sono molto soddisfatto del lavoro svolto. E' la prima volta che rispetto rigorosamente un programma di allenamento per maratona. Ci sono riuscito, ho corso per 6 giorni a settimana per un totale di 557 km in 6 settimane, ancora però dovrò correre i chilometri della 6à settimana. E' una bella sensazione provare che ancora dentro di te c'è tanta voglia di metterti in gioco, forse questo è un sintomo di stare bene. Il mio piede, un'insidia che mi ha portato fino all'ultimo momento l'incertezza di potercela fare, si è comportato bene , speriamo che non faccia capricci domenica. Ebbene, oggi mi sveglio alle ore 8,00 controllo la glicemia è 111 faccio colazione con il mio solito pane e nutella e faccio un bolo 1,3. Verso le 8,50 controlllo la glicemia è 180 dimezzo la basale del micro del 50% ed inizio al mia corsa. Porto come il mio mp3, delle bustine di zucchero ed allegato al braccio sinistro il reflettometro. Il programma di oggi sono 22km: 10 km a ritmo lento e 12 km a 4,15-4,20. Corro i primi 10 km con un andatura di 4,35 e poi gli ultimi 12 km con un media di 4,13 al km. Le sensazioni di corsa sono state ottime, ho solo spento il micro al 10 km, in base ai calcoli fatti. Glicemia all'arivo 82. Ormai Roma è vicina!!!! Bollettino Pippo
Domenica 8 marzo ... "Anche questa settimana podistica è passata e Roma si fa sempre più vicina, mancano ancora due settimane. Questa settimana, precisamente venerdi 6 marzo ho provato le ripetute da 7.000 metri, non le avevo mai fatte ed ero un pò curioso se riuscivo a correre secondo il mio programma. Ebbene si, dopo un riscaldamento di 5 km ho corso 3 ripetute da 7.000 metri a 4,10 ciascuna con un intervallo tra l'una e l'altra di un chilometro a 4,30. Sono soddisfatto anche del discreto livello di sopportazione di fatica mentale che in questo momento direi che è buona. Oggi avevo in programma un lungo lento di 25 km con gli ultimi 5 km a 4,20. Mi sono svegliato con calma alle 8,00, controllo la glicemia 95, ormai ho deciso che prima di correre mangio qualcosa e faccio un piccolo bolo solo per gestire quello che mangio. Faccio colazione con il solito pane bianco e nutella e faccio un bolo di 1,4. Dopo circa 45 minuti rifaccio il controllo glicemico 165, riduco del 50% la basale nel micro e deciso di iniziare la mia corsa domenicale. Cerco di mantenere un andature di 4,35 4.40 al km , anche se le gambe vogliono andare più forte cerco di rallentare, l'allenamento di venerdì è stato molto brillante e oggi non voglio ancora appesantire le gambe, ma sopratutto non voglio arrivare stanco il giorno della maratona. Tutto precede nel migliore dei modi e al 20 km aumento l'andatura tanto da fare gli ultimi 5km a 4,17. La glicemia all'arrivo è 167. Anche questa è fatta" Pippo Test ... Domenica 1 marzo 2009 "Voglio scrivere questi momenti importanti degli allenamenti per la maratona di Roma non per dimostrare che bravo che è Pippo ma credo che scrivere e trasmettere delle emozioni che si provano in momenti particolari in cui una persona si mette alla prova è qualcosa di bello e di magico e che consiglio di fare anche a chi legge. Sono convinto che chi vuole dire agli altri le proprie esperienze vissute lo fa perchè ha ancora voglia di imparare sempre cose nuove. Oggi avevo in programma un lungo si 25 km ad un ritmo di 4,15-4,20 al km. Mi sono svegliato verso le 8,00 glicemia al risveglio 132, la mattina ho sempre il dubbio se partire a digiuno o no, questa teoria,sono sicuro, che va bene per un allenamento di pochi chilometri ma per oggi che ho in programma un lungo ben ritmato, decido di fare colazione. Faccio un bolo di 1,8 e mangio tre fette di pane bianco con della nutella. Verso le ore 9,00 inizio il mio allenamento. La temperatura è ottima circa 16 gradi ma c'è un forte vento di scirocco che sicuramente condizionarà il ritmo di corsa. Decido,per evitare il vento, di correrre su un percorso lungo circa 2km in cui il vento lo prendo solo di fianco, pazienza sarà ripetitivo ma è l'unica soluzione per poter provare l'andatura, d'altronde questi esercizi di sforzo mentale saranno di molta ulitità durante la gara. Sicuramente chi legge può pensare ma se la preparazione alla maratatona è tutto un sacrificio, una tortura della mente a superare ripetuti giri, percorsi e chilometri ed allora perchè soffrire ? Sono sicuro che questo lo dirà solo chi non ha mai provato a correre. Finalmente si parte, buone subito le sensazioni, il vento si fa sentire ma la scelta di correre nel percorso stabilito è micidiale, infatti il vento lo sentivo di fianco è mi permetteva di correre al ritmo stabilito. I chilometri scorreno e tutto procede liscio, durante il percorso non faccio il controllo glicemico mi sentivo bene ed avevo deciso che appena avvertivo i primi sintomi lo facevo. Il ventesimo chilometro arriva prima del previsto, pensavo tra me e me che questo è sintomo che gli allenamenti stanno andando bene ma che sopratutto le gambe stanno bene e reggono brillantemente i chilometri. Chiudo l'allenamento a 26 km con un andatura di 4,20 al km, direi più che soddisfatto, ah dimendicavo, il piede l'ho sentito dolorante solo all'inizio poi è andato bene. Glicemia fine allenamento: 96 ... Aspetterò ancora, magari la settimana prima della gara, per decidere a che andatura correre la Maratona. Ciao Pippo."
Il lunghissimo di Pippo
"Ieri domenica 22 febbraio ho corso il 2° lunghissimo previsto nella mia tabella di allenamento in preparazione della Maratona di Roma. Mi sono svegliato verso le ore 10,00, si perché la sera prima eravamo stati invitati ad una serata di ballo in maschera e si era fatto tarda notte. Avevo un buco allo stomaco, la glicemia al risveglio era 230, ottima per fare il lunghissimo, ma avevo troppa fame per partire a digiuno anche perché i chilometri erano 35 e ero sicuro che non resistevo a lungo senza mangiare niente. Mi sono fatto solo un bolo di 0,5 ed ho mangiato due fette di pane con un po’ di nutella calcolando che il bolo di 0,5 e la basale del micro che non ho dimezzato durante la notte potessero tenere in equilibrio i valori glicemici. E’ da tanto tempo che non faccio lunghissimi e non ricordo comne gestire al meglio i rapporti tra insulina e carboidrati rapportati allo sforzo energetico. Comunque alle ore 11, 00 inizio l’allenamento metto in stop il micro, come mia abitudine corro da solo ma questa volta insieme al mio MP3. L’andatura programma è 4,40 al km. Dopo circa Arrivo al 28km , tutto fila liscio e il valore glicemico lo sento meglio anche perché le gambe girano meno pesanti anche se si vanno sentendo i chilometri, man mano che corro sento di più che c’è la posso fare a concludere questi Finalmente arriva il 35° chilometro, sono un po’ stanco ma contendo di avercela fatta, il mio piede ha tenuto ma è dolorante. La glicemia all’arrivo è 70.Pippo" Aspettando la Maratona .... Pippo ci aggiorna inoltre sulla sua preparazione con il racconto di una seduta di allenamento piuttosto originale ... della serie cosa si fa per riuscire a correre un lungo ..
"Non mi posso lamenatre per la forma fisica che mi trovo al momento, sulla velocità va tutto OK, sto lavorando sulle distanze, circa due volte la settimana provo i 21 km e corro anche dei medi di circa 12-13 km alternati da ripetute. Da lunedi 9 febbraio ho iniziando il programma che ti ho inviato. Una cosa che mi preoccupa e che mi tiene in ansia sono i lunghissimi , forse perchè non sono più abbituato a correre una Maratona o meglio a preparare una maratona, sono ben cinque anni che non ne corro una, l'ultima (la 10à) nel dicembre del 2004. Il piede devo dire che fino ad ora tiene bene, anche se spesso e volentieri si fa sentire,speriamo che mi faccia correre a Roma, devo ringraziare la miracolosa Aloe Vera. Nonostante tutto, sabato mattina ho corso il primo lunghissimo( 30 km) previsto nella tabella, ho corso di sabato perchè domenica avevo un impegno con la famiglia. Il tempo non era molto promettende, la mattina presto pioveva e faceva molto freddo 4 gradi, verso le 10 spunta il sole. Decido subito di correre approfittando del sole e sperando che continuasse a splendere fino alla fine dei 30 km. Colazione alle ore 8.30 glicemia 60 (gli intensi allenamenti mi portano glicemie basse ma facilmente correggibili, ormai dopo tante esperienze credo di sapere come fare, però dico sempre: quando crediamo di sapere tutto su come gestire il nostro diabete allora in quel momento si ci rende conto che non abbiamo capito niente ) dopo circa mezz'ora faccio 2,3 boli. Alle 11,40 decido di iniziare a correre, glicemia 276, in conziderazione dei 30 km non faccio alcuna correzione ma dimezzo del 50% la basale promettendomi che dopo circa 1 ora di allenamento di mettere in stop il micro. Inizio a correre, l'andatura programmata è di 4,40 al km e negli ultimi cinque chilometri 4,30. Per tenere questa andatura sono costretto a rallentare forzatamente perchè le gambe vanno da sole più fveloci, ma se voglio fare l'allenamento in modo corretto devo correre piano. Riesco a correre per 12 km, il tempo peggiora e la glicemia dopo circa 50 minuti scende a 60, si mette a piovere forte, rientro a casa metto a posto la glicemia stacco il micro e continuo a correre sul tappeto, la glicemia si stabilizza, corro sul tappeto per altri 10 km al ritmo stabilito. Nel frattempo smette di piovere scendo dal tappeto controllo la glicemia,111 lascio il micro a casa e finisco gli ultimi 8 km fuori in strada. Ricapitolando : 12 km in stada, 10 km sul tappeto, 8 km in strada = 30 Km. Anche se non l'ideale in quel momento era l'unico sistema per fare quell'allenamento, della serie Comunque vada sarà un successo. Glicemia all'arrivo 86."
Francesco "Ciccio" Gallo ci scrive: Carissimi, ho avuto anch'io conferma della iscrizione alla maratona di Roma con il pettorale 6286 e certamente avremo modo di vederci in quel di Roma (io risiederò presso amici con
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