CAMP MELLITO 2.0 • ED.2013 - WORKOUTS @ CM 2.0
SWIM WORKOUTS @ CM2.0 a cura di Tobia De Vincenzi & valeria Nicolis Il CampMellito 2.0 anno 2013 propone una novità sportiva: il nuoto. Al Camp si iscrivono nuotatori integerrimi (2), ibridi (1) e triathleti (3) ai quali si aggiungono, durante gli allenamenti, atleti prestati da altre discipline che partecipano con passione e attenzione alle sessioni acquatiche. I momenti dedicati al nuoto, durante gli spazi del Camp a Castelletto di Brenzone, sono due: si comincia il venerdì pomeriggio indoor al Gardacqua e si conclude il sabato pomeriggio outdoor nelle acque del lago. Venerdì 11 ottobre > Il meteo è soleggiato e la temperatura piacevole. Il pranzo nelle sale del Garda Family House è stato abbondante e gradito: pasta, pesce, verdure e frutta. Anche i nuotatori, in barba alla sessione atletica post-prandiale, non lasciano nulla nel piatto. C’è chi chiede il bis! Si preparano le borse: occhialini, cuffie, costumi, ciabatte, accappatoi. E tutti in auto. Tre vetture partono dal Garda Family House di Castelletto. C’è chi dimentica qualcosa e si torna velocemente indietro. La comitiva, composta da 8 nuotatori (doc Arnaldo, mr Curcio, Tobia The Swimmer, Super Marelli, Nonno Pietro e le donne: Ilenia, Valeria e Angelica) e 1 fotoreporter (Melissa in Curcio), raggiunge la piscina del Gardacqua dove ad attenderli alle ore 15 è presente l’allenatore federale Marcello Rigamonti. Gli atleti si preparano, indossano costumi, pinne ed occhiali…oops, ciabatte, occhialini e accappatoio e entrano nella piscina interna. Per i nuotatori diennellini sono state riservate due vasche da 25 metri sotto la cupola vetrata del Gardacqua. Il Mr. Marcello Rigamonti si presenta al gruppo anticipando lo svolgimento della sessione strutturata per fornire ai partecipanti suggerimenti, indicazioni e spunti sulla acquaticità. Tra gli otto partecipanti c’è un’alta diversità di allenamento e di presenza in acqua, per questo motivo l’allenatore, ci spiega, ha deciso di sviluppare la sua sessione nel tema della acquaticità e della percezione dell’acqua. Avere una buona acquaticità significa stare a proprio agio in acqua, riconoscere e gestire il proprio corpo in un ambiente diverso da quello terrestre, adattarsi quindi ai vincoli che le proprietà fisiche dell’acqua impongono. Il Mr. Marcello estrae da alcune sacche svariati strumenti: boccagli, palette di diverse forme e dimensioni, cinture con paracadute (sic), una corda elastica. Incuriositi, i nuotatori lo ascoltano con attenzione mentre descrive ogni “aggeggio”. Splash! Tutti in acqua, tranne il Mister e la fotoreporter Melissa, e si comincia con il riscaldamento: 100 mt sciolti con stili a piacere. Quindi si mette in pratica ciò che è stato anticipato sull’acquaticità. Mr. Marcello chiede ai nuotatori di scivolare a pelo d’acqua. Uno slancio dal muretto e si scivola, lunghi lunghi, testa sott’acqua, le braccia lunghe vicine alle orecchie, il corpo si lascia civolare sfruttando la spinta iniziale. Lo scivolamento è indispensabile in tutti gli stili: scivolare significa sfruttare al meglio la forza motrice del nostro corpo nella massa dell’acqua. Ora, galleggiamenti. A palla, ci si rannicchia in posizione fetale, testa sott’acqua e si cerca l’equilibrio. A stella, testa in giù, braccia e gambe aperte, come da bambini si giocava in mare o durante i primi corsi di nuoto. Divisi in due corsie, 4 nuotatori per corsia, Rigamonti distribuisce un po’ di strumenti. Si comincia con le palette: grandi, piccole, palmari, rettangolari da porre sull’avambraccio, di forma semisferica, un paio di 8 da incastrare tra braccio e polso per bloccare le braccia nella posizione corretta di spinta, e chi più ne ha più ne metta. Ciascun nuotatore prova ogni strumento per 50 metri. Usare palette di diverse forme e dimensioni permette di percepire coscientemente la massa d’acqua con tutte le parti del braccio e riuscire quindi a spingere sentendo la porzione dell’acqua da spostare. Poi, si cinge una cintura alla cintola, alla quale è legata una corda che all’estremità ha una piccola mongolfiera. La mongolfiera si riempie d’acqua e aumenta la resistenza dell’acqua contro la quale bisogna nuotare con forza maggiore. Quindi, Rigamonti distribuisce un boccaglio a testa. Il boccaglio è utile per compiere con maggiore attenzione e precisione il gesto acquatico, evitando il rollio indotto dalla respirazione. Infine, si lega una corda elastica alla cintura: si comincia a nuotare fino a quando la corda inizia a tirare. Sospesi nell’acqua nella stessa posizione, si riesce a imprimere una forza sempre maggiore alla nuotata e migliorare cosi la presa e la sensibilità della bracciata. Mentre qualcuno si lega alla corda elastica, qualcun altro, mentre nuota per mezza vasca a stile libero, viene videoregistrato da Rigamonti. Infine, dopo tanta tecnica è l’ora di un breve allenamento: 10 volte i 50 mt stile libero da girare in un 1’20’’, per Tobia The Swimmer, invece: 10 volte i 50 mt suddivisi tra delfino e stile libero nel medesimo tempo. Chi rientra nei tempi, chi sfora, ma l’allenamento è motivante per tutti. La sessione in acqua è terminata. Si esce dalla vasca, una doccia e il gruppo si ritrova nell’atrio del Gardacqua dove il Mister rivede e spiega la nuotata di ciascun partecipante. Al rallentatore ciascuno rivede i propri movimenti e comprende dove può allenare la tecnica. La spiegazione si completa analizzando l’importanza degli esercizi a secco e in palestra, specificatamente relativi a rinforzare la core stability, o a migliorare la posizione durante lo scivolamento in acqua. Utilizzando delle bande elastiche, mr. Marcello spiega che si può riprodurre il movimento della bracciata a stile libero anche a secco: questo esercizio è utile per chi ha poca dimestichezza con la tecnica in acqua, inoltre rafforza la muscolatura di braccia e spalle. Siamo pronti per ripartire alla volta di Castelletto, insieme al Mister che vuole dare un saluto anche agli organizzatori del Camp. Sabato 12 ottobre > Il sole e il clima sorridono al CampMellito. La giornata di sabato, iniziata con una pioggia leggera e con un cielo nuvoloso, si volge al bello: sole e tepore. Dopo il pranzo, il gruppo si ritrova per un incontro nell’arena esterna con i docs. Quindi, i nuotatori iniziano a prepararsi. Mute, occhialini, cuffie, ciabatte: ecco quanto viene caricato sul furgone di Tobia per compiere 100 mt di strada dall’alloggio alla riva lacustre. Non crediate che i nuotatori siano così pigri. In realtà, serve un posto dove riporre sacche e abiti per cambiarsi, e soprattutto, chi avrebbe perso l’occasione di chiudersi nel furgone di Tobia e scorrazzare come dei pazzi abbarbicati tra strumenti per caldaisti e idraulici! Sabato il numero dei nuotatori è ristretto a chi predilige questo sport: doc Arnaldo, Tobia, Davide, Valeria, Ilenia e l’immancabile fotoreporter Melissa. Per Valeria è la prima volta di nuoto con muta in acque libere. I nuotatori infilano le mute: strette strette, quasi da claustrofobia, inseriscono un paio di mielini dentro le maniche, e si tuffano nelle acque del lago. Splash! Parte Davide, quindi Tobia, doc Arnaldo, Valeria e Ilenia. Alla neofita, che lancia un urlo al contatto delle acque fredde del lago, viene spiegato che si attende qualche istante che l’acqua entri nella muta e che si crei una temperatura adatta al corpo. Poi, nuotando, i muscoli si riscaldano e non si percepisce freddo. Si nuota lungo la costa, cercando di tenere una traiettoria diritta puntando alla prima boa che si vede all’orizzonte. Traiettoria diritta: sembra facile, ma in acque libere non è immediato. La giornata di sabato riserva ai nuotatori un’occasione piacevole e gradevole. Acque limpide, il Baldo innevato, cielo terso. Tira la comitiva Tobia, seguono Davide, Valeria, quindi Ilenia e chiude Arnaldo. Chi segue è facilitato: si sta in scia e quando si alza la testa questa deve orientare lo sguardo in avanti. La bracciata deve sostenere la testa che si regge. Si arriva alla prima boa, quindi alla nave, infine alla seconda boa e quindi alla terza. Il gps di Davide comunica che si è nuotato per circa 1 km e 250 mt. Il gruppo è stupito. Il tragitto percorso sembra inferiore. Un paio di foto per la stampa: cheese! E si decide di tornare indietro. Si ripercorre lo stesso tragitto. Gli esperti insegnano che in acque libere con la muta si deve imparare a lasciarsi scivolare. Le gambe servono per mantenere la traiettoria e le braccia spingono. In acque libere i riferimenti si modificano rispetto al chiuso limitato e delineato delle vasche della piscina. Nuotare outdoor ha il fascino e l’apertura degli spazi aperti, delle variabili da calcolare, dell’aria esterna e delle acque libere. Si arriva alla spiaggia dalla quale si era partiti. In totale, i nuotatori sono stati ammollo per 1 ora e 15 minuti, e , secondo il gps di Davide, hanno nuotato 2 km e mezzo. Sarà vero? Vero rimane il fatto di una nuotata in gruppo, in acque limpide e in un cielo terso. Alla faccia che il nuoto, come la corsa e la bici d’altronde, venga descritto come uno sport solitario, individuale e non di squadra, i momenti di condivisione in questi sport uniscono e rendono gruppo. Per la prima edizione del Camp Mellito dedicata al nuoto, tutti i partecipanti, benché di livello e preparazione eterogenea, hanno dimostrato un riscontro molto positivo: ciascuno ha avuto la possibilità di portare a casa nuovi stimoli e riflessioni relative al proprio percorso di allenamento. E per le prossime edizioni del CampMellito, che il gruppo di nuotatori aumenti sempre più! CYCLING WORKOUTS testo e puntualizzazioni di Marco VdB Bianchini, [ditipo 1 PG] Anche quest'anno una quantomai nutrita pattuglia di ciclomelliti (19, di cui 3 mtbikers*) ha battezzato strade e sentieri della riva gardesana orientale. Neanche una mezza parola sulla famigerata Punta Veleno (le cosce fanno ancora male dal 2012!) ma tutti, quest'anno, concentrati sulla novita' dell'allenamento "lipidico" mattutino, del quale tanto si e' sempre parlato e che finalmente e' stato testato in concreto. Quindi - dopo la necessaria spiegazione del workout - venerdi' mattina, dalle 7 alle 8, tutti sui pedali per una sgambata "moltosottosoglia" nel lungolago verso Torri del Benaco, per 30km che hanno dimostrato come, effettivamente, si possa partire e pedalare a digiuno senza incorrere in ipoglicemie educando il corpo ad utilizzare il "combustibile" lipidico (i grassi) invece che i carboidrati. Esperienza incoraggiante per tutti, con valori glicemici post-AF che, in taluni casi, sono risultati addirittura piu' elevati rispetto a quelli di partenza, Venerdi' pomeriggio, invece, nel piu' totale sprezzo di un tiepido ma radioso sole autunnale, la falange ciclomellita si e' rinchiusa nella palestra del Gardacqua per 1h30' tiratissima sulle bici da spinning, alla ricerca della "pedalata perfetta" (rotonda ed agile) guidati dal bike tutor Luca Poltronieri. Anche qui seduta-novita', concentrati nel "piede in punta / ginocchio alto" che dovrebbero assicurare la migliore efficacia del gesto atletico. Saltato a causa della pioggia il lipidico on-bike in programma per l'alba del sabato - ma i ciclomelliti meno assonnati (cioe' i miei roommates Alessandro e Diego) si sono comunque aggregati ai podisti - il pomeriggio ha visto il gruppo degli stradisti affrontare il "lungo" (o meglio, il lunghetto) di 90km con l'ostico Passo Santa Barbara e l'andirivieni per e da Torbole/Arco. La gestione glicemica dell'uscita post-prandiale (e soprattutto dei 12.3km con 1050d+ del Passo) ha impensierito molti, data la partenza a poco piu' di mezz'ora dal caffe', ma nel corso dell'uscita non vi sono stati problemi ne' di ipo ne' di iper (personalmente ho ridotto il bolo del 40% e, pur rimanendo "bassino" per tutto il giro, non ho accusato niente neanche nella lunga salita, iniziata con 70 + integrazione e finita ad 89). Durezza delle rampe del Santa Barbara (8,5% pendenza media, ma e' sembrata molto di piu'!) ampiamente compensata dagli stupendi panorami autunnali sul lago, dalle bellissime serie di tornanti strettissimi e dal fondo stradale perfetto e decorato da foglie gialle, e comunque domata dall'intera falange ciclomellita, con i due stambecchi Van der Biankineen & MarcoZoncolan a menare le danze scollinando in 59' "senza spingere troppo". Discesa strepitosa fino a Loppio e poi via di nuovo a volare sulla Gardesana fino a Castelletto. > Workout Sabato S. Barbara Domenica mattina...beh la domenica al Camp e' sempre stata "il giorno della Torri-Bivio", la sfida/disfida agonisticogoliardica che e' ormai una tappa fissa degli appuntamenti gardesani. Quindi gruppo nutritissimo, riscaldamento verso Bardolino sulla salita "del Pigno" e poi via a tutta lungo i 7,1km (e 356m d+) che da Torri del Benaco salgono - via rotonda di Albisano - sino al bivio per S. Zeno in Montagna... Sfida tra ruote, sfida tra tempi...bravi tutti, con gli annali del 2013 che racconteranno di un 19'45" di Diego Franceschini col freno tirato ("perche' pensavo che mi avevi detto che Paolino - Crava, ndr - ci avesse meso 39 minuti !") e, molto piu' umilmente, del 20'58" (reale, vedi Strava Cycling) dei soliti noiosissimi VdB & Zoncolan, i quali pero', da poveri neo 40enni, hanno impiegato 15" piu' che nel 2012 (quando il buon Crava prese a legnate sui denti tutta l'allegra brigata chiudendo in 19'18"... Strava docet, zitti e mosca!). Ad ogni buon conto, al termine del giro domenicale (in totale 65km) la compagnia ciclomellita ha ringraziato sentitamente l'Issimo per l'impagabile lavoro di "rete" di chiusura del gruppo svolto sugli ardui otto tornanti benacensi, in assoluto spregio delle proprie velleita' agonistiche...e del proprio favoleggiato & fantomatco personale di 20'08" dell'anno di grazia 2009 a.t. (ante-trail), pur pedalato in assenza di testimoni non prezzolati :-) >Workout Domenica TorriBivio Ragazzi, che dire? Anche quest'anno complimenti a tutti (ed in particolare alle neo-ciclomellite Vera ed Elisa), di volta in volta cresciamo non solo (e non tanto) nelle capacita' pedalatorie, ma soprattutto nella capacita' di autogestione, nella "testa" sui pedali ed in strada (che progressi dal 2005 ad oggi !), nell'intesa e nel confronto.... ...e poi...e poi mi stava per scappare un "grazie", ma questa parola sulle rive del Garda e' stata abolita un paio d'anni fa ! Con testa, gambe & cuore (e con affetto) Marco Van der Biankineen C&D-DNL *report MTB a parte quando e se perverrà RUNNING WORKOUTS > testo di Al Grippo, ditipo1 Arezzo Venerdi 11 ottobre ore 7.01 Ancora con gli occhi gonfi di sonno il gruppetto dei podisti si raduna davanti all’uscita della casa famiglia di Castelletto. La voglia manca, i più sono scesi più che altro perchè oramai erano svegli: fuori difatti sta imperversando un discreto temporale. Ma tra mugugni e sbuffi prevale la forza di volontà e i temerari podisti iniziamo a corricchiare verso il lungo lago sotto una pioggerellina che in pochi minuti si è fatta praticamente inconsistente fino a scemare completamente lasciando come ricordo un gioco di nubi intarsiate di luce sul lago che è gaudio per gli occhi e lo spirito. Siamo un bel gruppetto, cito a memoria: Luisa Campregher, Manuela Moretto, Valeria Nicolis, Francesca Zini, Ilenia Favero, Francesca Polese, Angelica, Maria Vittoria Nesotti, Angelica Sala, Diego Franceschini, Piero Grazzi, Alberto Brunelli, Gianluca Canè, Alessandro Bellon. Si decide di dividerci in due gruppetti, i più veloci potranno andare assieme a Luigi Ferraris, i più lenti seguiranno il sottoscritto. I keniani schizzano avanti a tutta prendendo le distanze da noi poveri tapascioni che a ritmo controllato udite udite dalla Moretto ci accingiamo a compiere i nostri 40’ di corsa lipidica. Alla fine percorriamo circa 6km tutti lungolago. Purtroppo dati i tanti presenti non è stato possibile effettuare un ritmo di corsa talmente lento da fare tutti un lipidico e quello che per alcuni era un riscaldamento per altri è stata un lavoro in soglia anaerobica, ma anche questo è il bello della diretta. Con facce felici, sorridenti e non più assonnate rientriamo al Garda Family House. http://connect.garmin.com/activity/391394913 p.s. La traccia GPS non è esatta in quanto il dispositivo ha perso il segnale durante l’allenamento. ore 15.00 Con la digestione ancora in corso ci apprestiamo al secondo training della giornata, guidati da una snodatissima Barbara Perbellini istruttrice FIDAL veneta. Ci immergiamo in una divertentissima seduta di preatletica che si trasformerà ben presto in un bellissimo gioco. Tra streching, balzelli, andature, saltelli, salto con la corda e marce il tempo vola e prima che sia troppo tardi ci accingiamo a partire per la seconda corsetta della giornata. Stavolta guidati dal Presidentissimo ci accingiamo a salire per sentieri fino all’abitato di Campo, diventato oramai luogo di pellegrinaggio obbligatorio durante i Camp Mellito sul Garda. Ce la caviamo con 4km scarsi e 200mt di dislivello. http://connect.garmin.com/activity/391394886 Sabato 12 ottobre ore 7.06 Oggi il gruppetto di quelli del lipidico è un pò più sguarnito, la seduta di preatletica di ieri nonostante fosse sembrata più che altro un gioco ha lasciato il segno sui nostri muscoletti. I più doloranti hanno così deciso di rimanere nei lettucci caldi del Garda Family House. I più diligenti fedeli agli accordi presi si ritrovano puntuali alla reception per il terzo training del camp. Nonostante le defezioni siamo in diversi, si sono infatti aggiunti Davide Curcio e Tobia De Vincenzi. Oggi il ritmo è un pò più uniforme e così partiamo ed arriviamo quasi tutti assieme, il percorso è sempre lungo lago ma stamani decidiamo di andare verso sud anziche verso Riva del Garda come abbiamo fatto ieri. Anche la terza seduta si chiude, percorriamo 6km in 40’ tondi. http://connect.garmin.com/activity/391394854 ore 16.11 Amanti dei lipidici e degli allenamenti con la digestione ancora in corso il quarto training si svolge tra rutti a bocca chiusa e sbuffi al salmone. Anche questo pomeriggio a guidarci il Presidentissimo, in un collinare inventato al momento tra lago e bassa via del Garda (la rete sentieristica compresa tra i 150 e i 700 metri di quota che corre lungo le pendici del Baldo). Ospiti d’onore di oggi il grande Doc Sudano e il mezzo Ironman Marco Marelli, I primi km lungo lago fino a raggiungere la salita in asfalto che ci porterà all’imbocco del sentiero per Campo. Ai piedi della salita alcuni di noi decidono per concludere il loro allenamento tornando verso Castelletto lungo lago. I più seguono il Presidentissimo. Alcune soste strategiche durante l’ascesa permettono di arrivare compatti a Campo. Il Presidentissimo chiude le fila del gruppo ed accompagna gli ultimi, mentre io mi diverto un pò in testa a far soffrire il Marelli affatto abituato a correre su sentieri e macereti. Da Campo procediamo ancora per sentieri verso nord superando Castelletto di qualche chilometro prima di scendere nuovamente sul lungo lago. Da qua invertiamo la direzione e torniamo a Castelletto chiudendo la seduta con 12,7km e 270mt di dislivello. http://connect.garmin.com/activity/391394811 Domenica 13 ottobre ore 9.44 Oggi partenza comoda e con lo stomaco pieno. Il ritmo è lasciato libero e così si formano tanti gruppetti griffati Occupy Diabetes sul lungolago gardesano. Io che faccio la spola tra i primi e gli ultimi per accertarmi degli umori degli atleti presenti. I gruppetti procedono in direzione nord fino ad incrociare il percorso della Maratona del Garda, ci imbuchiamo tra i partecipanti e corriamo qualche chilometro tra i podisti con pettorale, sfruttando anche qualche ristoro idrico. Oggi la quota rosa è predominante. Apparte me, Doc Marco, Piero Grazzi impegnato in un lunghissimo da 25km e il new entry “Stefano” tutte le altre son donzelle. All’altezza di Assenza di Brenzone invertiamo il senso di marcia e torniamo indietro verso il Garda Family House. La quinta e ultima seduta podistica del Camp si chiude per me con 12km percorsi. http://connect.garmin.com/activity/391394769 |