MELL1TO BAKEKA 2009 - Baldo:Crossing 2009
Venerdì 30 ottobre 2009 Piu sotto: 1. Pensieri di un Trailrunner Baldensis Album Picasa con foto varie Baldo:Crossing Data: 30 ottobre 2009 * Distanza: km 52 Luogo di partenza: Garda, loc. Canevini h 5:55 Itinerario Pensieri di un "Trailrunner Baldensis" Nove ore e più in solitaria, tutto sommato, sono volate … pensavo di soffrire soprattutto dal punto di vista mentale … è stato invece un crescendo di buone sensazioni ed entusiasmo … pian piano la tensione iniziale e qualche “cattivo†pensiero sono andati scemando e mi sono lasciato conquistare dalla magia di Monte Baldo e del trail running … ho giusto patito un po’ fisicamente in due punti: in salita tra il 39° e il 40° km per un lieve calo di zuccheri (prontamente rimediato con una bibita energetica) e gli ultimi 45 minuti di discesa a causa di un dolore alla pianta dei piedi (forse calzatura Roclite da 310 gr. troppo leggera per tutte queste ore in marcia con zaino a spalle). Ovviamente quando si corre tra pietraie e arbusti qualche piccolo inciampo e qualche sasso appuntito sugli stinchi fanno parte del gioco! Dimenticavo, giusto un po’ i quadricipiti induriti a fine traversata. Ma nonostante i ritmi lenti penso di non essere invecchiato di 10 anni in un giorno … Tenuta psicologica dunque ok … tenuta fisica … in salita ho corso poco e male … meglio in discesa ... sono giunto a questo appuntamento in un momento di scarsa forma (tutto è relativo ...) dopo una stagione sportiva lunghissima e impegnativa (3500 km a piedi e 8000 in bici tra mezze maratone, ecomaratone, skyrace, medio fondo e ciclo viaggi in bici) … Mancano reattività e velocita dei mesi estivi, ma alla distanza, se non vado fuori giri, tengo bene … come un motore diesel di vecchia generazione …. Forse due mesi fa sarei stato più veloce, ma chi può dire se sarei arrivato in fondo … Non considero questo trail in autogestione un’impresa … ma una vera e propria esperienza di vita … peraltro ripetibile … l’anno prossimo ci riproverò, magari in compagnia di altri trailrunner, con o senza diabete. Probabilmente meglio anticipare di qualche settimana per avere più ore di luce a disposizione. Il mondo “ultra†decisamente mi affascina, ma non so se sarò pronto per i miei quarantanni ad affrontare un “ultratrail†di quelli seri (tipo quello del Monte Bianco) … vedremo … ho ancora due anni per provare a prepararmi … di certo non mollo anche perché lo sport mi è di grande aiuto nel controllo della mia vita in ogni ambito … Tanti si riempiono la bocca con questa parola “trailrunningâ€, ma pochi, forse nemmeno io, l’hanno davvero interiorizzata … il vero trailrunner deve fare un salto di qualità e mescolarsi alla natura, alle foglie, ai fusti degli alberi…. correre in armonia con l’ambiente recuperando il rapporto “ancestrale†con la natura! Ci sto provando e credo di essere sulla buona strada … ma se volete capire veramente di cosa si tratta, scegliete una montagna, disegnate un percorso e imboccate il sentiero … il tutto rigorosamente off-road! Il mio viaggio di Monte Baldo “Il mio Viaggio di Monte Baldo†… così, parafrasando l’opera del Calzolari, ho voluto sottotitolare questa esperienza a metà tra sport ed esplorazione, con l’aggiunta di un pizzico di introspezione. Di corsa, o a passo svelto, da Garda a Torbole, correndo per i pendii del “Paterno Monteâ€, come è chiamato dai veronesi il Monte Baldo. Collocato nelle Prealpi Venete Occidentali, il Baldo si specchia nel lago di Garda e possiede un ambiente naturale unico, celebrato e conosciuto da botanici studiosi e letterati soprattutto per la sua flora rara e i numerosi endemismi (non a caso è chiamato anche il “Giardino d’Europaâ€) e per il suo paesaggio incantevole, “le valli di puro sasso, le limpidissime fonti, le antiche frondute selve di faggiâ€. Facile in un simile contesto immaginare una “corsa natura†… più difficile portarla a termine … un percorso di media montagna piuttosto impegnativo che consiste nel ripercorrere (quasi) interamente e “in purezza†(in autonomia, in solitaria, in velocità , in leggerezza) l’anticlinale maggiore baldense, che da Garda giunge in vetta e scende sino al versante trentino. Baldo:Crossing, come ho battezzato questo itinerario, è un misto tra un trail e una skyrace … 52 km e qualcosa come 3700 mt D+ (Garmin a volte è generoso con il dislivello, mentre su lunghezza credo siamo abbastanza precisi … in soldoni credo di aver ottimizzato il percorso … si può studiare il modo di togliere ancora qualche metro di asfalto e/o modificare versante di percorrenza in cresta). Non paragonabile a un “ultratrail†ma dislivello, chilometri e difficoltà tecniche consigliano “adeguata preparazione fisica e mentale†e perlustrazione e conoscenza di buona parte del percorso (specie se affrontato in stagioni fredde, con poche ore di luce e rifugi aperti a giorni alterni). Come “prima esperienza†di trail autogestito lungo volevo disegnare un percorso su strade secondarie e quasi interamente sterrate, percorribile in un giorno, che partisse dal mio domicilio, che si concludesse in una località servita da mezzi pubblici per il rientro e che mi consentisse di restare il più a lungo possibile sulla linea ideale della dorsale baldense. Garda luogo di partenza? Scelta obbligata, visto che ci abito, mentre per la meta finale ho optato per Torbole, anche perché uno splendido sentiero, il nr 601, conduce in 10 km e 2000 mt d- dal Monte Altissimo (ultima vetta prima del downhill finale, un vero e proprio tuffo verso valle) a livello del lago. Baldo:Crossing mi ha permesso anche di “sperimentare†la capacità di gestione del mio metabolismo imperfetto degli zuccheri … il diabete di tipo 1 insulino trattato di cui soffro dal novembre del 2005. A dire il vero questo è stato l’elemento che meno mi preoccupava … ma non nascondo l’importanza di aggiungere un altro mattoncino nella mia parete di esperienze sportive a glicemia controllata e insulina esogena … Just me myself & I … in solitudine per ampliare i miei orizzonti, per guardarmi dentro, per capire di più, per superare le mie paure, per gestire gli imprevisti, per interiorizzare nel cuore, nei muscoli, nel respiro e nella mente la corsa a contatto con la natura. E stimolare qualcuno che condivide il mio “problema†a reagire, a mettersi in gioco, a non rinunciare alle proprie passioni, ai propri obiettivi!
§ Abbigliamento e attrezzatura: § Zaino Raidlight Olmo 20 con appendice anteriore. Lost & Found (Cosa ho perso sul percorso) … Incontri Lungo il Cammino … Sono le 5,55 quando mi decido a partire … è ancora buio ma meglio non tergiversare … dopo il cambio dell’ora le giornate si sono accorciate e voglio arrivare a destino molto prima dell’imbrunire … Riparto di slancio e corro il primo tratto fino al bivio per il rifugio Chierego … poi procedo a passo alternato (= 1 minuto a passo svelto + 1 minuto di corsa) … aggiro la Bocchetta di Coal Santo e salgo in spinta e velocemente fino al Passo del Camino (2128 mt slm) seguendo il sentiero 658. La classica guglia dolomitica indica l’inizio del tratto più tecnico e spettacolare della traversata … qui occhi aperti, piede sicuro e tanta tanta concentrazione … Sto abbastanza bene … un branco di 8 camosci mi passa davanti e si lancia giù per i ghiaioni … magari un giorno riuscissi a correre così anch’io su questi monti … Cammino libero da ghiaccio e completamente asciutto … qualche tratto in tramontana con residue spruzzatine di neve ma in zone non esposte e con ampi spazi di sicurezza … temperature gradevoli a parte quando qualche formazione cumuliforme impedisce l’irraggiamento solare … Cappello di lana e la testa è sempre al caldo: idee chiare e meno dispersione del calore corporeo! Solo le cosce scoperte … ma il clima oggi non è un problema … indispensabile affrontare questo sentiero con condizioni meteo ideali … qui con pioggia e vento bisogna ritornare immediatamente sui propri passi o buttarsi giù a valle per qualche sentiero laterale e trovare riparo … ma oggi non serve.
Paesaggio autunnale in prossimità di Malga Monteselli immortalato durante il Baldo:Crossing
Dopo aver trovato un riparo sottovento per cambiarmi … bello asciutto mi pappo il panino alla nutella che avevo gelosamente conservato … con leccata di dita finale! Finalmente la corriera arriva … Un’oretta e sono a casuccia … doccia e un pisolino prima di frugale cena ad ora tarda! Un buon sonno mi aiuterà a capire meglio il mistero che circonda il Monte Baldo! Felicemente a pezzi … mi vado a coricare. Diabete Off-Road PREMESSA: Quello che faccio e come lo faccio, vale per me … non do’ consigli, no do’ pareri medici, no do’ lezioni … racconto quello che faccio senza pretesa di verità o valore scientifico … non pretendo niente … lancio un messaggio … di prospettiva e passione sportiva … chi vuole lo raccolga … Veniamo ora alla gestione del mio compagno di vita … il diabete … (non sono gay ma diabete è di genere maschile … che ci posso fare …) Avrete forse capito che il confronto con il diabete non è il motivo principale per cui faccio tutto questo … che parte invece da una passione vera per la corsa, la vita all’aria aperta, la natura, il movimento. Ovviamente il mio metabolismo imperfetto degli zuccheri ha il suo peso non indifferente e una sua rilevanza nei comportamenti e negli obiettivi, che potrei sintetizzare in due punti: - È un fattore da considerare se voglio arrivare in fondo sano e salvo, in sicurezza, in salute, senza affidarmi alla provvidenza divina … o più laicamente al fattore C. - Essere “Testimonianza†e così provare a convincere e stimolare alla vita attiva chi convive con il questa patologia … il diabete non è un motivo per rinunciare aprioristicamente! Il diabete aiuta a capire ed apprezzare il “valore della rinuncia†… io valuto sempre l’opzione “rinuncia†quando intraprendo un allenamento, una gara, un’esperienza in autogestione … nel senso che considero tutti gli aspetti … così facendo non sono mai stato costretto a rinunciare … non vedo l’opzione rinuncia come un fallimento, ma come un percorso di conoscenza di me stesso e delle mie possibilità … gli errori di valutazione non mancano, ma non sono mai stati così gravi da mettermi in situazioni di pericolo o eccessivamente rischiose … partire dalla considerazione che “rinunciare†non è una tragedia è fondamentale per accettare alti e bassi del nostro quotidiano, qualche fallimento e qualche insuccesso … questo approccio si traduce in determinazione e realizzazione dei propri sogni … mi piace citare una massima di Winston Churchill … “il segreto del successo consiste nel passare da un fallimento all’altro mantenendo intatto l’entusiasmo†Il diabete non è nemmeno un motivo per strafare, per andare troppo oltre … interrogarsi sui propri limiti e superarli è buona cosa, buttarsi a testa bassa in imprese senza la dovuta preparazione fisica e mentale è un nonsense … un’impresa fine a se stessa non serve a niente a nessuno … bisogna cominciare un percorso, possibilmente virtuoso, e portarlo avanti … non sono abituato a vivere di ricordi del passato. Mi guardo indietro, a volte è vero, ma più spesso guardo avanti! E provo a vedere al di là del mio naso! Sto studiando … e nella vita non si smette mai di imparare … e il diabete è qui a ricordarmelo tutti i santi giorni! Ciò detto, eccomi qui. Da un paio di mesi non attraverso un momento particolarmente felice nella gestione metabolica. Non sono proprio in controllo del mio diabete … ma anche questo fa parte del gioco. Rimango su buoni standard (A1C 6,8) … ma mi devo fare un “mazzo tanto†per riuscirci … la ricetta: dosi massicce di esercizio fisico di endurance anche a medio altà intensità , una dieta ricca e “abbastanza attentaâ€, autocontrollo, conta dei cho e relativo adeguamento del bolo. Ciò nonostante, ho dovuto aumentare sensibilmente il mio fabbisogno insulinico a partire dal mese di settembre … soprattutto a livello di bolo preprandiale. Storie di ordinaria glicemia … ma sono passato dalle 22-25 u totali di giugno/luglio (12-16 durante il ciclo viaggio di maggio) alle attuali 32/36 u … ritoccando sia basale (+3 u) che ultrarapida (+7 u complessivamente a parità di cho assunti) … evidentemente la mia produzione endogena di insulina è arrivata a zero … o è cambiato qualcosa dentro di me … ci sto studiando sopra … il mio compenso è sempre più determinato “esclusivamente o quasi†dalla complicata ma intrigante sinergia tra terapia insulinica, alimentazione, conta dei cho, autocontrollo, attività fisica e … ragionamento. In queste ultime settimane forse ho peccato in due aspetti: alimentazione e ragionamento … Alimentazione … devo mangiare meno e meglio … non mangio malissimo, intendiamoci, ma devo essere più metodico … e non concedermi digressioni etiliche … Ragionamento … troppi pensieri in testa, troppi casini … una cosa è pensare, una cosa è “fare la cosa giusta†… sto pensando “tantissimissimoâ€, ma non trasformo i pensieri in ragionamenti e questi in azioni utili ed efficaci. E’ un po’ la differenza che passa tra “conoscenza†e “sapienza†Ciò detto non mi lamento, ma “ragionoâ€, qui si, in prospettiva, pragmaticamente, perché ambisco al meglio. “La libertà - diceva Camus - consiste semplicemente nella possibilità di migliorare†Ma bando alle citazioni … torniamo alla gestione metabolica baldensis … conseguentemente a quanto premesso, la sera precedente ho ridotto “solo†a 13 u di Levemir (-15%) … ho fatto un compromesso tra insulinizzazione, consumi energetici, timing integrazioni e previste risposte metaboliche … Nella tabella qui sotto ho riportato valori e orari di rilevamento della glicemia e di integrazione alimentare.
Buono il compenso nelle ore successive alla conclusione del trail: non ho modificato boli in rapporto a cho assunti nei pasti seguenti … sono comunque molto allenato e il tipo di substrati utilizzati, quasi esclusivamente lipidici, hanno contenuto gli effetti ipoglicemizzanti dell’attività fisica. Non vorrei farla troppo facile … forse per me ragionare in questi termini, con decisioni e scelte flessibili e ponderate in continuo, non è faticoso … per altri non è così … ripeto … lungi da me l’intenzione di parlare dal “bully pulpit†… ma penso che non ci siano grosse alternative al ricorso a forza e determinazione … alle energie e alle risorse che tutti abbiamo dentro di noi … bisogna continuare a scavare fino a trovarle … per alcuni basta una piccola buca e la forza sgorga fuori, per altri è necessario scavare un tunnel o trivellare più a fondo … comunque sia il percorso è possibile … che la forza sia con noi a qualunque profondità essa si trovi! Trailrunning autogestito ... Baldo Crossing – Training Update "Il mio viaggio di Monte Baldo" *** Martedì 28 ottobre Su e Giù dall’Altissimo Rifugio Graziani 1600 mt – Monte Altissimo 2064 – Malga Cassina 1000 mt A/R Ancora sole sui miei allenamenti medio montani. Penultima perlustrazione … mattutina .... si procede verso Torbole … in auto raggiungo il Rifugio Graziani e salgo per il sentiero classico fino al Rifugio Damiano Chiesa. 3 km e 400 mt d+ che uso per riscaldamento alternando camminata svelta e corsetta (a dire il vero ero un po’ imballato) … in 30 minuti raggiungo la vetta … poi discesa per il 601 … confermo difficoltà tecniche e fango scivolosissimo … questa volta però non cado … paesaggi spettacolari fino ai 1700 mt, in prossimita del Monte Varagna ... poi più sottobosco … il sentiero 601 taglia deciso nei boschi con passaggi tecnici non indifferenti … ma è molto più corto rispetto alla strada (asfaltata) … non sapevo che una strada arrivasse sin qui da Torbole … solo tedeschi in giro … pochi peraltro … scendo passando per Dos Remit e prati di Nago fino ai 1000 metri di Malga Casina … breve sosta ... controllo glicemia .. snack... foto alla baita degli Alpini ... e poi risalgo … per correre un po’ meglio al rientro seguo l’aslfalto …. Buone sensazioni adesso … stamattina alla partenza mi sentivo un po’ tappeto persiano e mi diceve che forse non sono pronto mentalmente per questo Baldo Crossing … non so a dire il vero se sono pronto … ma ci provo … nel senso che male che vada camminerò …. Spero solo di riuscire a stare sulle gambe per tutte quelle ore … nel finale ho preso fiducia perché ho dato il meglio di me dopo le 2h45 di allenamento … in tutto 3h15 per 21 km e 1500 mt d+ … Dal rifugio Graziani a Torbole le tabelle CAI dicono 4h15, dai miei calcoli dovrei impiegarci 1h45-2 h al massimo! Glicemie: risveglio 98, 3 u di insulina per 70 cho, 183 alla partenza, 72 dopo 1h30, 85 dopo 2h30, 87 dopo 3h15. Integrazioni: cho liquidi 30 gr, cho barrette 28 gr, 1 litro d’aqua e 25 cho di crackers. Basale sera precedente: 13 u levemir … è ancora un po’ troppa per le ore di af che mi aspettano … per il giorno del Baldo Crossing vorrei farne non più di 10 … ma ho da tenere a bada anche la glicemia per il resto della giornata … vedremo … ragionandoci su prima o poi si trova una soluzione. Per Sabato 31 previsto cielo nuvoloso … l’importante è che non tiri vento forte in quota …. Ci debbo fare quasi 20 km tra i 1600 e i 2100 mt di altitudine ….. brrrr …. Comunque sia calzoncini corto e calzettone … oramai un must …. Fashion o trendy anche in media montagna! Domenica 25 ottobre Un Trail Solo & Sole Bait del Vo'(1330 mt)-Ventrar-Bocca di Navene-Laste di Tolghe-Monte Altissimo Rif. Damiano Chiesa (2059 mt) -Bivio per Malga Campei (1700 mt) - andata e ritorno (20 km 1400 d+ ca) Il meteo continua a riservarci giornate incredibili … un cielo azzurro, sole scalda membra, viste infinite … Partenza intorno alle 10,00 da Casera di Vo’. Ho ritardato la partenza perché stamattina da “coglione†mi sono fatto 6 u di ultrarapida per errore … ero distratto … e zac … la ghiera l’ho messa sul 6 … porcaccia la miseria … ho mangiato un po’ di più e ho aspettato due ore e mezza per evitare code di ultrarapida … 127 alla partenza e 40 gr di cho per sicurezza … zaino con cambio, cappello, guanti e scorte liquide e zuccherine infinite. Salgo per la direttissima lungo i pratoni fino all’imbocco del Ventrar e di qui sbuco sul versante orientale … 25’ … non sto qui a descrivere panorami e viste mozzafiato … non reggo molto bene i cambi di ritmo e spesso preferisco procedere a lunghi passi sfruttando le braccia anziché corricchiare …. Imbocco il sentiero 651 in discesa, non proprio facile … e arrivo a Bocca di Navene … qui per evitare l’asfalto seguo una traccia di sentiero (che a volte si perde e mi costringe a scavalcare arbusti e tronchi abbattuti) fino a inserirmi nel tracciato originale … qui è salita dura … impossibile correre i primi 300 mt di dislivello … tranne brevissimi tratti … o per lo meno io non ci riesco anche se salgo rapido rapido … solo dopo i 1800 mt il sentiero è un pelino meno ostico e arrivo ai 2059 mt del rifugio Altissimo bello pimpante … dal silenzio e dalla solitudine di pochi minuti prima, un brusio incredibile … centinaia di escursionisti si godono questa bella giornata …. Sono 8 km fin qui e 800 mt di d+ … decido di proseguire ancora e mi lancio in discesa lungo il sentiero per Nago Torbole …. 2 km di discesa impegnativa con massi e qualche tratto fangoso scivoloso (di cui sono vittima senza conseguenze) … non mi aspettavo questa difficoltà … comunque in 20 minuti arrivo a quota 1700 al bivio per malga Campei … ho impiegato ¼ del tempo previsto dalle tabelle del Cai … verosimilmente dunque da qui a Torbole ci dovrei impiegare al massimo un’ora e trenta … 1700 mt in discesa per circa 10 km … speriamo le gambe tengano …. Mi fermo a controllare la glicemia, 115 md/dl, prendo una barretta di sesamo e bevo un sorso d’acqua e risalgo a quota 2000. Passo deciso … spingo bene … e qui alcuni tratti sono corribili … in vetta niente caffè al rifugio (tempi di attesa da sovraffollamento troppo lunghi) e mi lancio in discesa … cerco di corricchiare bene, senza esagerare … ho qualche problema con il bastoncino sx che si allenta continuamente … concentrazione … è l’unico modo per non cadere o non inciampare …. A bocca di Navene sosto per rifornirmi d’acqua e di una coca cola e gustarmi un buon caffè. Da qui altri 6 km … sto bene di gambe, ma non ho tanta voglia di spingere … alternado corsa e ampie falcate nei tratti ripidi ritorno sui miei passi … la giornata è sempre più meravigliosa e questo sole mi aiuta a scordare i “cattivi pensieri†…. In totale uscita da 3 h … per 20 km abbondanti … e 1400 mt d+. Glicemia alla fine 168 (effetto coca cola) … dopo 1h da AF 87.
Venerdì 22 ottobre
Mi fido ciecamente delle previsioni di meteo.it ... nuvole ma escluse precipitazioni ... mi organizzo un po' gli impegni "lavorativi" e mi ritaglio una mezza giornata buona per esplorare parte delle creste ... verificare temperature, stato del fondo, presenza neve ... etc etc ... Le nuvole sono piuttosto alte ... manca il sole, comparso solo a tratti intorno a mezzogiorno ... ma la temperatura è mite e la vista fantastica ... non pensavo di poter correre in calzoncini corti e calzettoni di questi tempi a 2000 mt slm. Descrizione percorso: lascio l'auto alle Pozze di Prada ... e via si parte ... in salita ... primi 300 mt su ripida erta cementata, poi carrereccia su sfasciumi fino al Rifugio Fiori del Baldo ... proseguo quindi aggirando il rifugio Chierego e giungendo a Coal Santo. Vista su entrambi i panorami ... si vede tutto ... incontro un escursionista che mi segnala aver contato 32 camosci sul sentiero delle Creste ... riparto ... fino al passo Camino si sale ... qui prime spruzzatine di neve ... ma nessun pericolo ... piede sicuro anche con ipoglicemia senza soluzione di continuità ... guardo continuamente l'orologio ... mi sono riproposto di rientrare raggiunte le due ore .... il ritorno solitamente è più veloce ... Domenica 18 ottobre
Sempre in preparazione “Baldo Crossingâ€, stamane ho partecipato alla prima edizione del Graffiti Trail, un trailrunning autogestito con partenza e arrivo ad Albisano (5 km da Garda dove risiedo). Due le distanze previste, 17 e 23 km, lungo splendidi sentieri panoramici con fondo roccioso e boschivo (info: www.cronotrail.it).
*** Correndo per i Prai ... Riprendo i richiami di trail running in vista del Baldo Crossing che giocoforza effettuerò o sabato 31 ottobre o domenica 1 novembre … speriamo il meteo tenga … altrimenti non so quando potrò provarci …. Mi debbo riabituare al clima rigido … non sono un freddoloso, ma con questa coda d’estate ottobrina mi ero abituato bene. La mia condizione non è ottimizzata … ma questo appuntamento non ha finalità cronometriche o prestazionali … è una introspezione sulla mia capacità di resistenza e piacere mentale nella pratica sportiva … vedremo … la vedo dura correre per tutte le 7/8 ore .. ma vedrò di gestirmi al meglio! Valuto di poter tenere una media intorno ai 7 kmh … ma poi dipende se la sinergia tra gambe, piedi, cuore, resistenza lipidica e lucidità mentale funzionerà ... ovviamente ... quasi lo dimenticavo ... anche il compenso metabolico dovrà fare il bravo bambino! Veniamo ad oggi: giornata stupenda … lascio l’auto a 500 mt slm in località Faigolo di Malcesine e salgo con lo zaino a spalle lungo il sentiero 10 fino ai 1320 mt del mio baito baldense … silenzio assoluto, non c’è anima viva in giro … procedo camminando di buon passo … sono 3,5 km … 1h05 … accendo il fuoco e la stufa, mi asciugo un po’, controllo glicemia, 99 mg/dl, qualche biscottino e un po’ di zuccheri semplici e, questa volta senza zaino, parto per un allenamento di corsa … un’altra oretta … circa 7,5 km … molto tranquilli … al sole si sta proprio bene … solo tedeschi in giro … sono gli ultimi giorni di apertura della funivia Malcesine-Baldo … vista su tutto … incredibile … magia pura … si vede ogni cima … anche il monte Rosa … mentre corricchio penso ai prossimi allenamenti “seri†che dovrò fare … per verificare con maggior precisione tempi di percorrenza e difficoltà tecniche … se persiste questa alta pressione non ci saranno problemi … ma se cambia … boh? Io comunque ci proverò. Cambia anche l’ora , farà buio presto … farà anche più freddo … ma sono attrezzato per far fronte a ogni evenienza … sto studiando anche le varie vie di fuga in caso di stanchezza improvvisa … nella peggiore delle ipotesi avrò 1h30 di sentiero in discesa per raggiungere una località servita da mezzi pubblici per rientrare a casuccia. Ma torniamo al piccolo allenamento di oggi … dura ritornare sui ripidi pratoni baldensi … fiatone e cuore che batte a mille … di correre in salita non se ne parla … non sono più abituato a simili pendenze … ma spingo bene comunque con lunghi passi da “montanaro†… appena il sentiero spiana un po’ invece riesco a far girare le mie gambotte … infilo per l’ennesima volta il sentiero del Ventrar, anche qui solo “crucchiâ€, e ne apprezzo gli scorci e le viste spettacolari … piede sicuro, terreno ottimo, nessun problema anche nei due tre punti esposti … risalgo dunque alla Colma di Malcesine per la carrareccia che corro tutta in spinta … panorama fantastico … agile ma prudente riscendo verso il mio baito … non sono stanco … il sentiero è asciutto e ben battuto … oggi volevo solo riassaporare i piaceri della corsa in natura … con gli allenamenti su asfalto per quest’anno ho praticamente chiuso … farò qualcosina in procinto di un paio di mezze novembrine … giusto per sciogliere le gambe … ma non ho alcun obiettivo … Ritorno alla natura, alla montagna, all’immersione con l’ambiente, al dialogo con le marmotte oramai in letargo … e con gli ultimi turisti in giro per i sentieri baldensi … Rientro al baito al calduccio … la stufa funziona bene … wow … glicemia 102 … perfetto … sono quasi le 16 … zuppa ai 5 cereali e qualche biscottino … e poi si legge un po’ … in compagnia di una buona tazza di caffè rigorosamente senza zucchero! Prossimi allenamenti, meteo permettendo, allora: Giovedì 22 ottobre Casera di Vo’-Bocca di Navene- Laste di Tolghe-Monte Altissimo-sentiero 632 e sentiero 601 fino a Torbole Domenica 25 ottobre: Pozze di Prada – Rif. Chierego – Rif Telegrafo – Cima Pettorina – Forcella Valdritta – Cima delle Pozzette-Tredes Pin-Bait del Vo’ Sabato 31 ottobre o Domenica 1 novembre: Baldo Crossing … Garda – Torbole senza soluzione di continuità Ai prossimi resoconti, spero più ispirati! BALDO CROSSING In attesa di definire la data esatta di svolgimento del mio Baldo Crossing, racconterò qui estemporaneamente e in maniera discontinua, alcune tappe di avvicinamento alla traversata a piedi in autonomia … mi sto allenando un po’ a singhiozzo con numerose interruzioni e divagazioni in altre discipline (ciclismo e corsa su strada) … a questo punto ho deciso di effettuare l’attraversamento in ottobre (verosimilmente sarà tra il 10 e il 20 del mese), al fine di non appesantirmi troppo in vista della Maratona di Berlino del 20 settembre e di recuperare un po’ dalle fatiche del ciclo viaggio Transappe … in salita corro a dire il vero bene e sono sorpreso dalla facilità di corsa anche su dislivelli impegnativi … ma preferisco prendermi un po’ di tempo … valuterò ovviamente le condizioni climatiche … in base all’arrivo del freddo, anticiperò all’occorrenza di qualche giorno … la preparazione per Berlino unita alla tantissima salita macinata nel primo semestre dovrebbero consentirmi di superare la prova Baldo Crossing … tra metà giugno e metà luglio, prima di dedicarmi esclusivamente ad asfalto e tabelle maratona, correrò cmq almeno un d+ 1500/2000 a settimana provando i tratti del versante trentino a me ignoti e iscrivendomi a qualche skyrace … la parte veronese, dalla sponda gardense fino alle creste del Baldo, Altissimo incluso oramai do’ del tu alle marmotte … Fino ad oggi ho provato e mappato varie vie per raggiungere le creste del Baldo da Garda … sono ancora indeciso se seguire la dorsale del Baldo originale che parte da Punta San Vigilio (però allungo di almeno 5 km il già impegnativo percorso) o se tagliare dalla Valle dei Molini, Castion e salire dunque fino alla foresta di Sperane di San Zeno di Montagna … dove arriverei cmq … da qui, costeggiando il Belpo, mi innesterò nei pressi di Lumini sul sentiro 51 che in quota conduce alle creste … da qui una per una fino a Bocca Tratto Spino, l’arrivo della Funivia di Malcesine … poi debbo decidere se procedere sulla Colma di Malcesine e scendere a Bocca di Navene per salire sull’Altissimo attraverso il sentiero che attraversa il monte Laste oppure se scendere un pelino sul versante orientale sino allo spettacolare sentier del Ventrar e da qui risalire dunque verso Bocca di Navene … poi è uguale… Dall’Altissimo seguirò poi il sentiero della Pace che conduce nei pressi di Torbole … ci sono alcune deviazioni possibili … è la zona che debbo ancora esplorare … anche se per quanto ne so è quella che meno mi preoccupa … ovviamente voglio testarla perché ci arriverò sicuramente provato e in riserva … e debbo assolutamente conoscere il territorio e avere sufficiente confidenza per decidere eventuali variazioni sul programma … Per quanto concerne la mia gestione voglio assolutamente affrontare la traversata alle seguente condizioni: 1. Correndo o corricchiando sempre e se le pendenze sono dure spingendo cmq di buon passo 2. Procederò in autonomia totale senza assistenza … alcuni amici vogliono correre dei tratti con me … accetterò di buon grado, ma saranno vietati rifornimenti o aiuti vari, anche psicologici … solo sguardi, cenni e saluti a partenza e fine … ma niente incoraggiamenti o sostegno per più di dieci secondi … invece consentite fotografie e filmati … ammesso anche il tifo in postazioni fisse … ai rifugi o in punti predeterminati … ma vietati i rifornimenti … dovrò reperire acqua e viveri autonomamente … 3. Punti ristoro: nelle zone pedemontane sfrutterò fontane e punti acqua pubblici, in montagna dovrò gioco forza sfruttare i rifugi … in ognuno di questi riempirò le due bottigliette d’acqua che avrò con me ed eventualmente la borraccia con la bibita zuccherina … nello zaino infatti voglio avere sempre 1 litro d’acqua e 1 coca cola … per quanto concerne alimentazione, terrò tutto con me … zuccheri semplici in forma di miele, qualche bocconcino di pane con guarnitura varia e un non meglio determinato numero di cheerpack … calcolerò il tempo complessivo pause incluse … VIETATO LASCIARE RIFIUTI LUNGO IL PERCORSO! 4. Solo in caso di emergenza (sfinimento o altri problemi) opterò per fermarmi in rifugio e alimentarmi e magari pernottare … in tal caso non completerò la traversata, ma rientrerò con funivie, teleferiche o sentieri che scendono a valle per trovare un pulman e rientrare … riproverò un’altra volta … questo progetto ha senso solo se completato interamente, in sicurezza e in autonomia totali. 5. Controllo glicemico ogni ora … con annotazione di integrazioni cho e sensazioni … credo di utilizzare un mini registratore … l’annotazione mi farebbe perdere troppo tempo … ma non escludo alla fine un road book attaccato al collo e una penna legata con una cordina … 6. gps e cellulare con … ogni 3 h, campo permettendo, un sms a un paio di amici fidati … ps: altre regole me le autoimporrò all'occorrenza ... 7 ore .. il tempo migliore auspicato ma improbabile anche alla luce dei miei impegni agonistici settembrini e ottobrini ... prevedo infatti una forbice tra le 7 alle 10 h …. Tuttavia il riscontro cronometrico non è il mio obiettivo per questa traversata … il mio approccio è più sperimentale e spirituale … voglio correre/marciare immerso nella natura, nel silenzio, negli splendidi paesaggi dell’anticlinale baldense … voglio centellinare le energie, mantenere la concentrazione, raschiare il fondo del barile, stimolare la mia tenacia, la mia forza di volontà … magari un altro anno, perché vorrei fosse per me un appuntamento fisso, potrò puntare a un impostare un ritmo interessante. Non ho idea del dislivello complessivo e nemmeno dei km esatti … al passo di trekking ci vorrebbero credo 3 giorni a ritmo escursione con soste nei rifugi ... appena avrò fatto i conti esatti sarò più preciso! Proverò con mappa topografica SD a fare una proiezione il più esatta possibile di distanza e d+ … le mie proiezioni prevedono 55 km ca e un d+ intorno ai 4500 mt … anche se è la discesa a preoccuparmi … la discesa ammazza … speriamo bene … con calma raccoglierò anche i dati dei miei allenamenti di questo 2009 e dovrei riuscire a definire un profilo altimetrico e chilometrico piuttosto affidabile …
Baldo Training Session ... Going for ... Baldo Crossing Giovedì 18 giugno 2009 Sulla strada per le Pozze di Prada 900 mt slm – Malga Zocchi – Bocca di Naole - Rifugio Chierego 1950 mt slm a/r Primo allenamento serio dopo il rientro da Transappe … sono salito fino al rifugio Chierego partendo dall’innesto della carrareccia per Malga Monteselli lungo la salita Via Fiori del Baldo a quota 900 mt … Poi ho seguito il sentiero in single trek salendo fino a Bocca di Naole dal versante orientale e quindi in cresta sino ai 1958 mt del Rifugio Chierego … non avevo il Gps con me … ho usato il cronometro del cellulare … 1h03 per fare 1050 mt d+ … sono contentissimo … poi discesa lungo la classica jeepabile a mezza cresta … Costabella, Naole … tagliando per la traccia di sentiero che conduce a Malga Zocchi … da qui deviando a destra per bella strada sassosa in ombra di fitto bosco più deviazioni minori a naso sono giunto di nuovo sulla strada asfaltata Via Fiori del Baldo … da qui una variante su traccia di single trek mi ha riportato a poche decine di metri dal punto di partenza… il mio massif mi aspettava in posizione superinclinatissima … il mio senso di orientamento è sempre maggiore, come la conoscenza di ogni pertugio e anfratto del Baldo. Dati metabolici … da oggi ho deciso di riprendere i miei ritmi normali … quindi sperò di riportare la mia gestione metabolica in ordine … nell’ultima settima ho avuto una media glicemica lievemente superiore ai miei standard con parecchi picchi post prandiali sopra i 200 … a dire il vero non mi sono limitato per niente nell’alimentazione … mantenendo una voracità da 8 ore di bici al giorno … anche oggi infatti alle 17 prima di partire 220 di glicemia … bevo mezzo litro d’acqua e parto … infatti non ci sono fontane lungo il percorso … rifugio in vetta a parte … giornata splendida. Integro nel durante con 5 gr di miele e un sorso di bevanda isotonica di una borraccia caduta ad un biker che raccolgo per restituirla ma invano dato il ritmo dei ciclisti offroad … Glicemia 79 … successivamente glicemie postprandiali ottime, 131 con risveglio a 102 … Sento che ho ripreso controllo del mio corpo e del mio diabete … 12 u di levemir … forse è levemir che si è presa controllo del mio metabolismo glicemico … Venerdì 19 giugno … Bait del Vo’ 1320 – Sentiero del Ventrar – Colma di Malcesine 1820 mt slm – Tratto Spino 1780 mt slm - Sentier delle Vacche – Sentiero nr 12 + 5/4 e strada asfaltata sino a Passo Campiano 330 mt slm Vertical kilometer sino all’inizio del sentier del Ventrar …. La prima volta che lo faccio correndo … mi ha sempre fatto un po’ paura … parecchio esposto con alcune forcelline ghiaiose giusto a capofitto su crepacci e valloni … ma oggi piede sicuro e mente lucida … come vorrei si organizzasse un trail su questi sentieri meravigliosi … non potete immaginare la bellezza di questo segmento montano a strapiombo sul lago … indescrivibile … inseguo una marmotta che mi precede e scappa sinuosa e si getta lungo un ghiaione per sfuggire al mio incedere di skyrunner … sbucato fuori ancora gaio ed estasiato prendo la direttissima per la Colma di Malcesine … luce fantastica alle sette di sera … riesco a correre quasi sempre a parte un paio di massoni giganti da scalare usando un po’ le mani … si odono fischi di marmotte ovunque … i fischi delle marmotte mi rendono felice … giunto sulla sommità mi godo lo splendido paesaggio e mi dedico a foto e autoscatti … nessuno in giro … sono le 19,30 … attraverso la zona di Tratto Spino con impianti della funivia e bar già chiusi, desolazione assoluta, un senso di solitudine che però mi rende felice … respiro a pieni polmoni e interiorizzo quanto più le sensazioni positive che si impadronisco di me … spero di poter godere di questa dose di felicità fino alla fine dei miei giorni, magari con ritimi diversi, ma con la stessa assiduità … imbocco in discesa il sentier delle Vacche che attraversa la riserva boschiva naturale Selva Lastoni Pezzi … discesa non ripidissima, piuttosto larga, ma con fondo sassoso … non è tecnica, ma per farla veloce bisogna dare del tu alle pietre … sono migliorato molto ma mi considero ancora lento … qui mi sento a casa … oramai mi oriento a vista … improvviso un po’ tagliando per sentieri minori ricoperti di foglie e rami secchi … parecchi tratti in single track … poi mi ricongiungo con la carrareccia principale in localita El Signor, a poco meno di 1000 mt slm … da qui scendo sino alla stazione intermedia di San Michele in parte sulla strada cementata in parte su sentiero tagliando nei boschi … poi fino a passo campiano corricchio sulla strada asfaltata … recupero auto, portatami qui dall’ing. Bisti in pausa pranzo, e a seguire sfrutto doccia di un amica locale … ricambio il favore invitandola a cena, lei accetta, ma tranquilli, siamo solo amici … un povero runner con diabete trovatello ogni tanto si gode un po’ di compagnia, per conversare e accontentare l’occhio … graziosa la fanciulla …. Nello zaino un cambio per la bella serata … intorno alla mezzanotte rientro in jeep nel mio rifugio di media montagna … Compenso metabolico … oggi pomeriggio ho tagliato legna, tosato erba, e fatto parecchi lavori manuali dopo il pranzo in rifugio con gli amici … glicemia prima di pranzo 140 (snack durante la guida … avevo 83 alle h12 e ho preferito bere un succo) … bolo 6 u da conta cho … 103 glicemia inizio af … coca cola 33 cl e via … dopo 1h15, forse un po’ tardivo, assumo 2 bustine di miele per 10 gr di cho e una terza dopo altri dieci minuti perché mi sentivo un po’ appesantito nell’azione … tranquillo completo gli ultimi 15 minuti di discesa che comunque sono sempre impegnativi specie offroad … in totale ho corso quasi 1h50, per 1000 mt d+ e 1800 mt di discesa … schiena ok ma quadricipiti indolenziti … 93 la mia glicemia prima di cena e 102 quella dopo cena … 2 biscottini con un po’ di marmellata (poca poca) e vado a nanna … 11 u di levemir … 1 in meno di ieri … POST 25 SETTEMBRE Riprenderò gli allenamenti specifici tra qualche giorno … ma nulla di particolare … sfrutterò la preparazione per Berlino e ci aggiungerò qualche salitella … ma senza esagerare … la corsa in salita non è un problema per me … forza ne ho abbastanza … A metà ottobre proverò i 15/20 km finali … monte Altissimo – Torbole … probabilmente al contrario … così mi alleno in salita e imparo la strada del tratto in discesa … dove la regola nr 1 sarà : salvare articolazioni e schiena. Correrò con le mie Inov Roclite da 295 gr. nuove di zecca … fantastiche … leggere, ammortizzate, comodissime, reattive, stabili … ottimo grip … forse un po’ morbide per le pietraie appuntite delle creste e di alcuni tratti in discesa … ma vedremo di correre leggeri come stambecchi … Il mio zaino Raidlight è già pronto … peccato che ho rotto i bastoncini ultraleggeri sempre della Raidlight … vediamo se trovo lo slancio per ricomprarli … ma il percorso non li richiede a mio avviso! Il 18 ottobre correrò il Graffiti Trail 25 km tra boschi e sentieri del Monte Luppia … una corsa autogestita non troppo impegnativa, ma adatta per riabituarmi all’off-road … Altri aggiornamenti a breve … ma li troverete più in alto scorrendo questa pagina ... update settembre 2009: da ottobre richiamerò un po' di corsa in salita e nei boschi ... spero la preparazione per la maratona svolta tra luglio e agosto basti per quanto riguarda la resistenza ... ultimi ritocchi al percorso tra il 10 e il 24 ottobre ... e poi al primo giorno buono si parte ... è il primo attraversamento ... proverò a corricchiarlo tutto o almeno a farlo a passo svelto ... nessun record da stabilire ... solo arrivare in fondo in autonomia ... con il cuore stanco e in fibrillazione dalle emozioni! Ove applicabile, questa iniziativa individuale, rispetta i principi del "Manifesto Italiano del Trail" PREMESSA 1) ALMENO IL 90% DEL PERCORSO DEVE ESSERE SU TERRENO NATURALE Trail Running è sinonimo di corsa in natura, pertanto gli organizzatori devono limitare quanto più possibile le superfici asfaltate. La presenza di asfalto è accettabile per consentire ai concorrenti l’uscita dai luoghi di partenza e il rientro a quelli di arrivo, nonché nei tratti di collegamento tra i sentieri, qualora non vi siano altre alternative possibili. Al massimo il 10% del percorso di gara può essere su asfalto. 2) IL TRAIL PRESENTA DISLIVELLI SIGNIFICATIVI OPPURE DIFFICOLTÀ AMBIENTALI LEGATE AL FONDO O AL CLIMA Pur essendo nato in ambienti di montagna, il trail può crescere anche in ambienti diversi, purché caratterizzati da una forte valenza naturale e un limitato impatto dell’opera dell’uomo.È importante però che i dislivelli sia positivi sia negativi rimangano significativi, anche in rapporto alle distanze, per quelle gare che si svolgono in ambienti montani. Come indicazione di massima, per i trail di montagna si indica un fattore di 40 m/km di dislivello positivo minimo. 3) LE GARE SONO CONDOTTE IN REGIME DI AUTOSUFFICIENZA O SEMI – AUTO SUFFICIENZA AUTOSUFFICIENZA: vengono assicurati esclusivamente rifornimenti idrici. 4) COMPLETA ASSENZA DI PREMI IN DENARO E DI INGAGGI I regolamenti di gara non prevedono premi in denaro per i vincitori, né assoluti né di categoria. Non sono altresì previsti ingaggi per gli atleti di punta. Si ritiene che la presenza di premi economici sia la causa dello stravolgimento della sana competizione sportiva, che è alla base del nostro “Spirito Trail†5) SFORZO CONTINUO PER LIMITARE L’IMPATTO DELLA CORSA TRAIL SULL’AMBIENTE Ci si impegna a sostenere tutte le pratiche organizzative che limitino l’impatto della corsa trail sull’ambiente. È necessario inoltre promuovere presso i concorrenti campagne informative di rispetto ambientale (Es. “Io non getto i miei rifiutiâ€). La segnaletica viene realizzata tramite fettucce, frecce, bandierine che devono essere rimosse entro breve tempo dalla competizione. Qualora si debba ricorrere a frecce disegnate su rocce o sul sentiero, è d’obbligo utilizzare vernici biodegradabili o altri mezzi che non lascino alcuna traccia permanente sul percorso. Ci si impegna a ripulire e ripristinare le condizioni del percorso. 6) SQUALIFICA PER GLI ATLETI CHE GETTANO A TERRA RIFIUTI Tutte le gare prevedono nel proprio regolamento la squalifica inappellabile per gli atleti sorpresi dal personale dell’organizzazione ad abbandonare sul percorso rifiuti o qualsiasi altro oggetto. 7) L’ELIMINAZIONE DEI BICCHIERI DI PLASTICA DAI RISTORI Il trailer è per definizione autosufficiente, e pertanto ha sempre con sé camelbag o borraccia. Riteniamo pertanto che sia doveroso sforzarsi di ridurre al minimo l’utilizzo dei bicchieri di plastica ai ristori. 8) LE DIFFICOLTÀ TECNICHE DEVONO ESSERE COMUNICATE CON CHIAREZZA AI CONCORRENTI Tutti gli organizzatori devono comunicare con chiarezza quali sono i tipi di difficoltà presenti nella propria gara. Il trail esclude la presenza di tratti con difficoltà alpinistiche.Ci si impegna a presidiare con mezzi e uomini i tratti dove sono maggiori le probabilità che si verifichino incidenti. È obbligatorio prevedere in anticipo un percorso alternativo in caso di situazioni climatiche avverse. 9) TEMPI LIMITE STABILITI PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CONCORRENTI Il tempo limite e le barriere orarie non devono essere fissate per aumentare la difficoltà della prova ma per garantire la sicurezza dei concorrenti stessi. Il tempo limite deve essere compatibile con le possibilità dell’organizzazione di garantire adeguato supporto da parte di volontari e personale del soccorso medico. 10) ECOCOMPATIBILITÀ DEL NUMERO DI CONCORRENTI Il numero massimo di concorrenti deve essere coerente con le caratteristiche dei sentieri e dei luoghi attraversati.Il numero massimo di concorrenti non dovrebbe comportare la creazione di “code†all’imbocco dei sentieri, se non nelle fasi iniziali. Il numero massimo di concorrenti deve essere coerente con la capacità ricettiva della zona che ospita il trail. 11) ACCETTARE SOLO CONCORRENTI IN CONDIZIONI DI AFFRONTARE LA GARA Obbligatorietà di richiesta certificato medico attività agonistica podismo.Utilizzo di liberatoria con cui il concorrente dichiara di accettare il regolamento della corsa e di essere a conoscenza di eventuali rischi e difficoltà . Gli organizzatori si riservano di stabilire ulteriori mezzi per verificare le condizioni psicofisiche per affrontare la gara 12) OGNI CONCORRENTE HA IL DOVERE DI SOCCORRERE UN ATLETA IN DIFFICOLTA’ Il rispetto e la collaborazione tra le persone sono alla base dell'etica del trail. Ogni concorrente ha il dovere di prestare soccorso ed aiutare un atleta di difficoltà , fermandosi fino all’arrivo dei mezzi dell’organizzazione. La mancata assistenza verrà punita con la squalifica. Obiettivi Oltre all'aspetto sportivo le manifestazioni intendono valorizzare il territorio promuovendone la cultura, la storia, le bellezze naturali e le eccellenze enogastronomiche. Nell'organizzare le manifestazioni e per determinarne lo sviluppo è fondamentale la cogestione dell'evento con gli enti locali e le associazioni presenti sul territori. |