MELL1TO BAKEKA 2009 - Valetudo Skyrunning
Valetudo Skyrunning
di Pagani Pierluigi - Gipagà
Presentandomi agli amici di “diabetenolimits” mi è stato chiesto di compilare la scheda o come runner o come outdoor. Non è stata facile la scelta in quanto la Montagna è il mio ambiente naturale. La scelta è ricaduta sulla scheda runner solo perché è l’attività fisica che svolgo con più assiduità. Nonostante le poche uscite invernali di sci-alpinismo e l’impossibilità di allenarmi in salita, abitando nella bassa pianura bergamasca, eccomi qua alla partenza della prima skyrace in calendario. Sarebbe bello continuare il racconto della giornata odierna parlando di una fantastica avventura facendo ciò che più ti piace nell’ambiente a te congeniale. Oggi non è così. Ma forse gli amici diabetici saranno contenti di non leggere solo di esperienze bellissime a glicemia controllata. Purtroppo la gestione del diabete non è sempre rose e fiori. Il mio percorso da diabetico è costellato di molti periodi difficili: infatti il passaggio all’utilizzo del microinfusore è dovuto proprio al cercare di arginare l’incontrollabilità dell’andamento glicemico con la terapia multiniettiva. Fosse solo l’insulina a governare il processo sarebbe tutto molto più facile: purtroppo ben altri fattori ormonali e non, subentrano nel sistema. Eccomi al sabato pomeriggio, stanco della settimana, ad appisolarmi dopo pranzo. Spesso un semplice pisolino si trasforma in uno scompenso glicemico che si protrae nelle ore successive. Così notte travagliata e glicemia al risveglio oltre i 300. Faccio la solita colazione pre-gara (te, fette biscottate e marmellata senza zucchero) con unità di insulina adeguate. Alla partenza la glicemia non si è spostata: 310. Comincio già a pensare quando l’insulina si deciderà ad entrare in circolo. Parto un po’ divertito un po’ con le antenne alzate ad ascoltare le reazioni del mio fisico. Ho deciso comunque di non strafare visto che solo una settimana fa ho corso una maratona, ma questo è un appuntamento a cui non volevo mancare (ho corso tutte e tre le edizioni). Quasi in cima alla salita comincio a perdere colpi. Decido di raggiungere la croce del monte Linzone e usarla come base d’appoggio per il glucometro. La glicemia non è estremamente bassa, ma lo sbalzo in poco tempo è stato notevole. Mi raggiunge un mio compagno di squadra per sincerarsi sulle mie condizioni, lo rassicuro, lui un po’ meno: mi avvisa di vedermi molto bianco in viso. Assumo qualche carboidrato liquido, anche perché sento indebolito lo stomaco. Parto per la discesa, la parte dove mi diverto come un matto: oggi però tengo il freno leggermente tirato, investendo alcune energie per rimanere attento alle reazioni del mio fisico. Arrivo al traguardo provato con qualche problema allo stomaco, anche se trovo la forza di passare sotto lo striscione d’arrivo con in braccio Marta, la mia piccolina di tre anni. Mi riprendo, provo la glicemia: 70. Bevo una bevanda gasata zuccherina. Per il resto della giornata avrò glicemie buonissime. Sono comunque felice della conclusione di questa skyrace e non vedo l’ora di essere in lista per la prossima, nonostante il divario tra i top runners e noi gente di pianura, nelle skyrace, è ancora più marcato rispetto alle corse in piano. |