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Dnl - Diabete no limits

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MELLITO BAKEKA 2010 - Milano City Marathon


 

RISULTATI DNL @ MCM 2010

 



  
A SX PIERMARIO A DX GIORGIO

Piermario Report ...
“E va bene così…senza parole…..”.
Sembra strano, ma è così!!! Sono al km 41 della mia prima, sofferta e indimenticabile maratona, Milano 2010 per intenderci, ed io, come se nulla fosse, canticchio Vasco!!!
Sembra strano, ma è cosi!!!
 Ancora un chilometro ed è fatta,  non mi ferma piĂą nessuno, l’ennesimo crampo, ma è inutile, le gambe girano alla grande, la folla che esulta mi esalta ed  il castello sforzesco è lì, a pochi metri.
Il mio pensiero vola lontano, da chi, in questi tre lunghi mesi, ha creduto in me, ed ora mi spinge verso il traguardo:  ai miei genitori e a mia sorella, preoccupati, a ragione,  per chi, a trent’anni, ha deciso di lanciarsi in un’avventura chiamata maratona;
alla mia fidanzata, Stefania, sempre lì, presente, a sopportare i miei malumori, a tifare per me e a condividere la gioia più bella, l’arrivo;
alla famiglia di Stefania ed alle mie nipotine, Giada e Camilla
a Gian Piero e  Nicola, due persone cui ho fatto riferimento in questo periodo, confidando loro le mie paure, esaltandomi ad ogni miglioramento e cercando conforto quando stavo per mollare tutto;
A quel rompiscatole di Gianni e a tutta la mia fantastica compagnia, vicini a me, il giorno della gara, con i loro indispensabili in bocca al lupo;
A Nino e Marco, i miei compagni di corsa, il primo, che il giorno del mio compleanno si è presentato in casa con un regalo ed un’idea all’epoca un po’ bizzarra, l’iscrizione a “Milano City Marathon”, e l’altro, prezioso consigliere, con il quale spero di condividere la mia prossima maratona;
Ormai è fatta, eccomi sul tappeto verde e penso: “manca ancora una dedica”:
A Me, al mio carattere, alla mia testa dura ed alla voglia di non mollare, nonostante tutto.
Urlo per la gioia e stremato taglio il traguardo: 3:24:43; è finita.
Non ho neanche la forza di piangere, Stefania, in lacrime, mi abbraccia.
Devo sedermi, non riesco a credere a quello che ho fatto: penso agli oltre 700 km percorsi in questi lunghi mesi di preparazione,  a tutte le difficoltĂ  che ho dovuto affrontare, alla  difficile gestione di pasti e glicemie,  alla grande paura di non essere in grado di affrontare una sfida del genere e, da ultimo, allo sconforto della sera prima della gara, dovuto ad un’inaspettata e bruttissima iperglicemia; non mollo però, non  io, non dopo tutto quello che ho affrontato.
Mi rivedo in griglia, lo sparo, si vĂ !
I primi chilometri sono duri, divincolarsi tra migliaia di persone e le gambe un po’ pesanti, rallentano il mio passo, ma chilometro dopo chilometro le sensazioni migliorano, rivedo il km 33, dove decido di iniziare la sperata e sognata progressione finale…..e va bene così….senza parole……
Milano 2010, il mio obbiettivo era: “finirla bene, ma con qualche rimpianto”; beh, qualche  rimpianto è rimasto e  mi servirĂ  da stimolo per fissare il prossimo obbiettivo……
Un ringraziamento particolare va alla DNL, al presidentissimo, a Pietro Pesenti ed a tutti coloro che, dopo la gara si sono complimentati con me.
Mi dispiace di non aver potuto conoscere personalmente Biagio e Giorgio, ai quali vanno i miei complimenti, con la speranza, quanto prima, di poter correre fianco a fianco.

Un appagato Piermario nel dopo gara ...




Biagio: dall'euforia allo stato di zombie il passo è breve .... Try it again Biagio!


MELLITO SPORT BOOK ...


Oramai un "must" la resocontazione telematica dei nostri dati metabolici e sportivi ... il modulo è compilabile direttamente on line a questo link (dal form è possibile inserire come allegato un documento in formato doc o pdf con commenti e riflessioni sulla gara)

Cliccando sull'immagine si apre il file excel


Giorgio Report

Appunti di viaggio
di Giorgio Marchesini

10.03.2010 - Vedo fuori il mondo scorrere veloce, come in un film. Cosa ci faccio io qui!
Sto andando a Milano. In treno. No, dovrei proprio tornare a casa. I pensieri si affollano nella mia mente e cerco di scacciarli. Tento di leggere un libro. Il treno è pieno e i rumori delle ruote, dei binari e dei miei vicini non mi danno tregua. Ascolto un po’ di musica. Forse va un po’ meglio ma devo sforzarmi di non pensare.
Dopo solo 2 mesi dalla mia permanenza forzata in ospedale, senza alcun allenamento, senza nessuna convinzione, pieno di dubbi e di paure per la quarta volta voglio sfidare me stesso e mettermi in gioco. So che sono un “duro”. So che se mi metto in testa una cosa non c’è nulla al mondo che possa farmi desistere. E allora basta!
Devo rilassarmi, sgombrare la testa e affrontare questa prova con serenitĂ  e umiltĂ .
E’ una giornata meravigliosa, un caldo quasi estivo. Davanti al Duomo recito una piccola preghiera per offrire la sofferenza della diagnosi, dell’ospedale, delle difficoltà di questi due primi mesi e per ringraziare per la mia famiglia, per tutti i miei amici, vecchi e nuovi. Quelli di DNL soprattutto che mi sono stati così vicini.
La giornata scivola via veloce. E fu sera e fu mattina: giorno della gara.
11.03.2010 - Il bel tempo ha ceduto il posto ad un vento gelido ed a una temperatura rigida, quasi invernale.
Ma nulla impedisce al popolo della maratona di presentarsi impavido ai nastri di partenza. L’organizzazione non è delle migliori. Mancano spazi chiusi per cambiarsi, pochi i bagni, le bevande solo fredde. Non importa: bisogna andare.
Qualche timido applauso, la tensione sale. Non la mia. Da ieri mattina tutta quella tensione che cercavo di mascherare si è trasformata in serenità, oserei dire quasi una certezza che oggi posso fare qualcosa di grande. Sento fortissimo lo stimolo di tutti i miei amici che da casa fanno il tifo per me e per i miei due compagni di avventura: Biagio e Piermario. Sono convinto dei miei mezzi e anche se so che questa distanza non regala niente a nessuno mi concentro solo sulla mia forza, sul mio cuore, sulle mie gambe e sulla mia testa che dovrà fare lo sforzo più grande quando la stanchezza cercherà di minare le mie convinzioni.
E siamo partiti. Il vento soffia inesorabile e molto spesso in senso contrario alla direzione di marcia. Che palle.
Malgrado mi sia svegliato molto presto stamattina e abbia invano tentato di stabilire una sorta di tattica di gara, cerco di restare calmo e mi dico che devo andare a sensazione. So di conoscermi e so che posso gestirmi. Il diabete non è un problema, anzi, mai come ora è come un nuovo piccolo angelo custode che devo coccolare, alimentare e che solo così mi aiuterà, anziché ostacolarmi, ad arrivare al traguardo.
Vedo il cartello dei 10k, poi il 20k il passaggio alla mezza maratona. Dai che metà è fatta. Malgrado sappia che la mia reale aspettativa era di arrivare sano al 30esimo km in cuor mio nutro, sempre più forte, la sensazione di voler continuare unita all’emozione che potrei regalarmi nel tagliare il traguardo. E allora vado. Guardo solo i piedi di coloro che mi stanno a fianco. Li sento ansimare. Sento il rumore dei loro passi sull’asfalto. E continuo ad andare. Ma non ci penso neanche a fermarmi.
Chilometro dopo chilometro sale, sempre piĂą forte, la convinzione che posso farcela e mi pervade un sentimento di soddisfazione e di gioia dentro che non saprei descrivere.
Il traguardo è lì che mi aspetta, mancano solo 5km; forse i più duri ma, sicuramente, quelli che mi danno maggiore emozione. I passi si fanno meno sciolti. La fatica si fa sentire anche se è più forte la felicità per un’impresa inaspettata.
Taglio il traguardo e……. (Cristian direbbe di non fare della retorica: bene allora solo una grande soddisfazione).
Mi guardo attorno, vedo tanta gente ma non sento più nulla, tutto mi sembra ovattato. Sento solo il mio cuore che batte e che impazzisce dalla gioia: è veramente finita!
Ho fatto la mia seconda miglior prestazione di sempre 3.28.18. Che bella giornata!
Ancora oggi, mentre ripercorro le tappe di questa giornata davvero speciale mi vengono i brividi. Non certo per la mia prestazione (può farla chiunque) ma per tutti coloro che mi hanno supportato. Per tutti coloro che mi sono stati vicini e che non ho deluso. Per tutte le dimostrazioni di affetto, alcune dirette altre, ne sono certo, indirette ma sono state tutte molto percettibili.
Grazie soprattutto a Pietro (il mio grande amico) a Cristian (il presidentissimo) ma anche a Biagio e Piermario per le loro performance, così pure a Pierluigi. Un grazie molto particolare lo devo anche a doc. Mario e a Huber che ancora sabato mi ha trasmesso coraggio e fiducia in me stesso.
E’ proprio vero che il diabete non è un limite. Se un giorno qualcuno leggerà queste righe (anche se mi rendo conto di essere stato un po’ prolisso) a lui vorrei dire di non limitarsi a riflettere sulla gara in sé perché non è questo il punto. Lo stimolo che voglio trasmettere è che con il diabete possiamo fare tutto quello che vogliamo; dalla semplice passeggiata con il cane fino alla maratona o all’x-trail o chissà quali altre imprese sportive. Ognuno con le proprie forze e con i propri mezzi, ma tutti uniti con la consapevolezza che non sarà certo il diabete a fermarci. Un grazie particolare a Daniela e Elisa: le mie due fans più grandi.

BIAGIO
REPORT


Un sorridente Biagio nel pregara!



Premessa:
Il fax con la mia iscrizione è andato perso e mi sono ritrovato iscritto come ultimo e senza nominativo sul pettorale
Correrò con un nuovo micro
Correrò con la prestigiosa divisa dei mellito runners di Berlino. Indossarla per me è un grande onore, mi dà una carica speciale, nonchè molta sicurezza perchè, oltre ad essere realizzata di materiale fantastico, le sue taschine mi permettono di sistemare tutto il mio materiale e di correre in assoluta libertà e sicurezza (grazie davvero President).


Pre-gara:
Sonno agitato e discontinuo, ho persono sognato di svegliarmi in ritardo.
Quindi  ore  05:30 fuori dal letto, ciò mi consente di fare una buona colazione con un bolo che per la partenza risulterĂ  ampiamente smaltito.
15 min Stretching. Controllo accurato di tutto il materiale. Esco di casa brrrrr freddino ma senza pioggia ne vento .40 minuti di metropolitana, molti runner che sbandierano tempi da marziani ma non mi impressiono perchè so che darò il massimo per le mie possibilitĂ   senza sentirmi inferiore a nessuno. All’uscita fastidiosissimo vento gelido. Nessun cartello, seguo la massa, per cambiarsi 4 tendine, fila chilometrica, quindi cambio dietro i camion adibiti a deposito borse. Scelta divisa, maglietta maniche lunghe changing diabetes e mitica divisa mellito runners. Chiama Giorgio ci diamo appuntamento davanti ai camion deposito borse ma non ci vediamo purtroppo. Chiamo Pier Mario ma il cellulare l’ha lasciato ed anche Giorgio perchè oramai è tempo di consegna borse. Io comunque lo tengo tanto nelle taschine c’è abbondante posto.  Trovo riparo dal freddo, come molti , nella hall dell’albergo lì vicino, il personale si affanna per tenerci sotto controllo.  Per la pipì solo 10 biologici neppure segnalati, e con code kilometriche, quindi all’aperto tanto gli spazi non manncano, la zona è un immenso desolante cantiere aperto. Che disagio le ragazze, penso. Ma perchè non ci hanno reso disponibile un padiglione della Fiera ?  Seguo la folla verso la partenza, stando ben attenti a dove mettere i piedi talmente il percorso è accidentato.  Incontro Alex Zanardi che si riscalda, lo saluto e gli faccio gli auguri, grande persona penso. La mia zona è in coda, meglio mi posso riscaldare lentamente e con tanto spazio a disposizione. Stop micro. Glicemia ... acc .... glucometro sentenzia sostituire batterie e non mi dĂ  possibilitĂ  di fare il test.  Penso, come faccio adesso ? Sfilo le batterie le pulisco e reinserisco un paio di volte, FUNZIONA !!! 176 glicemia idieale per partire.


Gara:
“We will rock you” ... si parte , me la prendo molto comoda faccio paritre tutti così penso che eviterò la calca. Vado è mi sento bene @5km glicemia ok avanti così, @10Km, palloncini 04:00:00, li supero agevolmente.
@15Km glicemia in lieve calo, distratto dal glucometro e reintegro non guardo la strada  il piede parte all’interno e la caviglia si gira, dolore lancinante ma riesco ad appoggiarlo e a ripartire il dolore è gestibile.
@21 Km glicemia in risalita  non male il tempo (media 5’ 24’’).
Lungo il percorso, solite  manifestazioni di inciviltĂ  degli automobilisti spazientiti, ma fortunatamente anche qualcuno che ti incita ed un pò di musica. Al @Km 21, l’incitamento però è notevole ed il fiato mi si blocca in gola dall’emozione. Vado benissimo in pieno centro, il Duomo,  @25 Km palloncini 03:45:00, li passo e penso adesso devo solo stargli davanti senza forzare.
@30Km buonissima la glicemia, quanto desidererei una bevanda calda, penso, si passa da tratti soleggiati a tratti di vento gelido ma penso solo al @35Km da dove piazzare poi la progressione finale.
Purtroppo improvvisamente le gambe non rispondono, mi gira la testa, sudo freddo ed ho i brividi e lo stomaco si contrae dolorante.
Faccio fatica a camminare, di correre non se ne parla neppure. Chiedono se voglio fermarmi per l’ambulanza rispondo che voglio arrivare comunque al traguardo. Sbatto i denti, ogni fermata della metropolitana vorrei buttarmi dentro ma proseguo. Incontro altri che stanno male li assisto ed incito ad arrivare comunque, insieme a me al traguardo. @35Km che fatica 5Km a piedi in quelle condizioni, finalmente riesco a liberare lo stomaco, mi sento meglio ma le gambe non reagiscono. Chiama Pier Mario è arrivato, sono contento ma il cellulare si scarica. Penso, mancano 7Km forse ce la faccio a restare sotto le 4 ore,  ma non ce la faccio a riprendere la corsa. Passano i palloncini delle 4 ore, 4 e 15 4 e 30,  che brutto ma non mollo. Arrivano i 4 e 45 , @48Km, stringo letteralmente i denti e mi impongo di correre,  piano ma ce la faccio ultimo Km, quello che ognuno sogna di farlo al massimo della gioia e velocitĂ  con tutte le energie, le mie erano molto poche ma le ho usate, arrivando in piedi al piccolo trotto.
Alex Zanardi lì davanti mi saluta e dice , bravo, grande persona.
Imploro qualcosa di caldo, niente incanalati verso una fila per avere quanto segue, acqua, bevanda isotonica, mela, banana, brioche. Non ci penso neanche a raggiungere a piedi le docce lontane e fare l’ennesima fila. Sento che mi chiamano da un camion: “8357, la tua borsa !!!!”. La ritiro e via di corsa in metropolitana.


Post-gara:
La delusione è tanta pensando che sino al @Km30 c’ero ma penso che comunque non ho mollato e sono arrivato. Con maggiori allenamenti ed esperienza migliorerò la mia gestione della gara,  ora desidero l’affetto dei miei figli ed amici,  un thè e bagno caldo.
Tantissimi i messaggi, l’affetto delle persone mi ripaga di tutto. GRAZIE!!!!
Giorgio e Pier Mario hanno corso benissimo, io ho fatto del mio meglio, penso solo a ripartire, insieme, perso altre avventure.