Pensavo di riuscire a cambiare passo dal 15° km in poi, invece le gambe non seguivano la testa. Un eccesso di confidenza che nelle mie condizioni attuali non mi posso permettere. Ho corso comunque pensando alla Trans d'Havet di venerdì e dunque MAI un fuori giri.

I booster mi aiutano a tenere la gamba ferma e a gestire i dolori al ginocchio, però mi hanno causato un accenno di crampi nel finale. Appena li ho abbassati mi è passato tutto. Mah?
Fantastico finale assieme a Francesco Maistri con arrivo abbracciati
sotto l'arco, anche se mi spiace per il suo errore di percorso che gli è
costato parecchie posizioni.
Un 13° posto in 2h35 è sempre un bell'andare. Anche perché quest'anno eravamo quasi 300 partenti.
Bene così, per uno che corre zoppicando e che martedì si è fatto 16 ore sull'Adamello.
Ad oggi piegare le ginocchia mi risulta operazione complicatissima e avverto un'enorme deficit di potenza. Tuttavia forma fisica ed entusiasmo tamponano il mio apparato tendineo-muscolare che fa acqua da tutte le parti. La Trans'DHavet mi attende, con parecchie incognite. Spero non sia troppo tecnica … solo così potrò restare sulle gambe 13 ore e più senza rimetterci le ginocchia!
Ringrazio gli organizzatori per avermi coinvolto e per lo spazio riservato all'associazione Diabete No Limits in tutte le fasi della manifestazione. Forse addirittura troppa visibilità. Spero di esseremi meritato il premio "una vita per lo sport" … cercherò comunque di proseguire il mio percorso di metabolizzazione dello spirito trial e di allargarne la condivisione in umiltà al maggior numero di persone possibili, con o senza diabete.
Metabolicamente e nutrizionalmente credo di aver gestito al
meglio le integrazioni e la strategia metabolica pre e post gara. Non
commento nemmeno più, parla il mio mellito book pubblicato a parte. Forse un paio di birre di troppo nel dopo gara, ma giusto per avere quello sprint in più per tenere alto il morale della truppa.
Convivialmente … che dire? A mio agio in ogni momento, con persone di grande spessore, con sense of humour e "creanza".
Una giornata fantastica, anzi due giorni fantastici. Sono le mie montagne, sono paesaggi che avrò visto mille volte, eppure non ci si stanca mai di ammirare la bellezza della natura!
Umilmente ... Lo spirito trail dovrebbe incantare e non stordire … a mio avviso ci sono molti partecipanti che semplicemente traslano le proprie frustrazioni stradiste allo sterrato con atteggiamenti "musoni" e "ignoranti" … ma va bene così … a noi piacciono i sorrisi, le smorfie di fatica, il sudore sano, la birra fresca e la china calda ai ristori!
L'umiltà non va confusa con la timidezza o la riservatezza… a volte c'è più egoismo nel fare i modesti che nell'esplicitare le proprie emozioni, nell'essere invisibili piuttosto che visibili … un filo sottile separa l'autocelebrazione dall'umiltà, il tormento dalla pace nel cuore, l'invisibile dall'irriconoscibile, il premio dal cotiglione.
L'umiltà non si dichiara, casomai si invoca, ma soprattutto si dimostra. Spero di riuscirci … anche ad intermittenza … anche di luce riflessa … come una balise catarifrangente illuminata dalla luce di una lampada frontale.
In trail we trust!