Il contenuto di questa pagina richiede una nuova versione di Adobe Flash Player.

Scarica Adobe Flash Player


Dnl - Diabete no limits

unisciti a diabete no limits dnl - tubo mellito

CAMMINO DI SANTIAGO 2014


Estate 2014 ... Cammino di Santiago... Ilenia & Marco in cammino a piedi e sui pedali: due viaggi, due storie in unico racconto!
DNA DNL ... raccontarsi, raccontarsi, raccontarsi!




Il Cammino di Ilenia
"Quando si va verso un obiettivo è molto importante prestare attenzione al Cammino"
Da mesi mi ronzava l'idea di questo cammino, mi informavo, chiedevo e come un fulmine ad un certo punto a Giugno mi sono sentita l'irrefrenabile desiderio di andare e prenoto il volo.
Prima di partire il pensiero più importante è stato come conservare l'insulina di scorta!
Chiedendo ad Andrea Verzura mi consiglia la busta Frio! Perfetta!!!
Vado dal dialettologo per un'ultima "chiacchierata" sull'alimentazione consigliata e sul consumo giornaliero dei carboidrati.
Il programma era di fare 400km in 14gg, circa 6 ore al giorno con  30km di media, andando a 5km/h con un calcolo stimato  sulle 1000 calorie di consumo. Metto nello zaino nutella e nocciole, miele e caramelle fondenti e fichi, glucometro e microinfusore di scorta.   
Calcoli e zuccheri che poi sono andati persi nei giorni !

Partenza il 03 Agosto e senza esserci messi d'accordo scopro che anche Marco parte la stessa data, fantastico, ci saremo trovati!
Parto da Sahagun la metà del cammino, l'unico giorno in cui prenoto un hotel!
Parto il primo giorno con un pò di timore tardi alle 7 del mattino e comincio a seguire la freccia gialla!
Riduco la basale del 50% e calcolo i carboidrati al doppio del mio rapporto cioè invece che 11cho/U,  22cho/u.
Comincio le "mesetas" i campi d'orzo infiniti che mi accompagneranno per 3 giorni.
Un caldo torrido e distese di campi senza nulla, il secondo giorno rimango per km senza acqua, non vedo l'ora di cominciare le colline e i monti. Dormo negli ostelli, e le prime due notti le passo insonni dal russare dei miei compagni pur avendo i tappi, ahimè.
Comincio ad avere dolori alle caviglie, ho forzato troppi i prime due giorni sentendomi in forze! Mi servirà di lezione!
La glicemia comincia salire, ho un forte dolore alle caviglie, rimetto la basale al 100% e uso il rapporto che ho di solito 11cho/u anche camminando 6/8 ore al giorno!!! Incredibile cosa fà il dolore sulla glicemia! Aumento gli antidolorifici e con i giorni scende anche la glicemia!

La giornata tipo era: alzarsi alle 5.00, vestirsi munita di pila avendo preparato tutto la sera prima, a volte fare colazione in ostello con qualcosa preso al market la sera prima oppure dopo qualche km nel paese dopo, camminare, a volte mangiare un panino, e arrivare al paese o città verso le ore  14-17, ricerca dell'ostello "municipal", doccia, bucato a mano, spesa, giro per il paese dove possibile, cena e alle 10 a letto, spegnevano le luci!
I giorni erano tutti diversi l'uno dall'altro, sia per le città come Leon, Astorga, Ponferrada, per i paesini stupendi come O'Cebreiro, per la Cruz de Hierro (la croce di ferro), per i sentieri in mezzo alle vigne, in montagna a 1.500 metri, sentieri sotto ai boschi, in discesa per km, con la pioggia, case di pietra e paglia, cattedrali, pilasti di cemento che segnalavano il percorso, conchiglie  e frecce gialle ovunque.
La varietà dei paesaggi, delle persone che incontri, delle emozioni che provi è immensa e variopinta.  Ho conosciuto tante parsone da tutto il mondo con cui magari camminavo il mattino e le ritrovavo nell'ostello la sera dopo.
La sera passata insieme con Marco è stata divertente.....era come avere un pezzo di casa sul cammino.
Due chiacchiere su carboidrati, ipo e iper e poi birre e risate!!!! Marco è sempre carico, come cavolo fà!

Quella sera conosco 2 ragazzi di Genova, 1 ragazzo di Alessandria e 1 ragazza di Napoli eravamo seduti allo stesso tavolo a mangiare la paella.
Eravamo diversi tra noi, durante il giorno ognuno andava di suo passo e col passare dei giorni la complicità aumentava. Quanto mi sono divertita!
Arrivati a Santiago il giorno dopo siamo partiti in pulmann per Finisterre, diretti verso l'oceano per espletare il nostro Cammino.
La leggenda dice di bruciare una volta lì un capo indossato durante il viaggio e così ho fatto, aspettando che arda fino alla fine.
Mi rendo conto che diventa troppo lungo, le cose da raccontare sarebbero così tante, ma tante tante.....
Mi rimane nel cuore tanto! Emozioni, sorrisi, profumi, amici, sacrificio, sguardi, sorrisi e mi resta la sensazione che in me qualcosa è cambiato, non c'è giorno che passa che non ci penso, ed era il mio momento giusto per farlo!
Qualcuno diceva: E' il cammino che ci insegna la maniera migliore di arrivare, e ci arrichisce mentre lo percorriamo!
Non è da me dirlo ma "Nulla succede per caso"....
Buen Camino per la vita!



Il Cammino di Marco
"Dal cammino non si torna mai"
Ho il piacere di scrivere qualche riga dall'aeroporto di Santiago de Compostèla per ricordare e descrivere cosa ha significato per me questo primo viaggio all'insegna dello sport, della spiritualità e del controllo metabolico prolungato raffrontandolo per diversi giorni con cibo che solitamente non fa parte della mia dieta.
Non faccio la conta dei carboidrati in maniera precisa (non ho la bilancia)  ma compilo accuratamente per la prima volta il Mellito Book (ma la calligrafia lascia a desiderare, ndr).
Sono contento di come si sono sviluppate di volta in volta le mie glicemie considerando le tante ore passate in bicicletta visto che ho riscontrato solo due glicemie particolarmente alte ed una sola ipoglicemia percepita mentre pedalavo e gestita senza fermarmi con un paio di bustine di zucchero ed un pezzetto di pane.
Il percorso da Roncisvalle a Santiago de Cpmpostèla è incredibilmente spettacolare per la diversità dei luoghi, delle culture, degli stili architettonici con un filo conduttore che è la spiritualità di tutti coloro che intraprendono questa esperienza fatta in ogni modo: a piedi, in bici, a cavallo, in moto oppure anche in macchina (ho incontrato una coppia di ultrasettantenni cinque o sei volte durante il tragitto che viaggiava in auto perchè il marito aveva tre by-pass ed un solo rene oltre ad aver subito numerose operazioni).
Non mi dilungherò nella descrizione dei luoghi perchè dovrei scrivere almeno cento pagine ma preferisco stare su argomenti che penso siano piú interessanti.
Abbiamo otto o nove giorni per arrivare a Santiago,io e l'amico Franco decidiamo di percorrere sempre dove è possibile il cammino sullo sterrato anche se sappiamo che in alcuni momenti sarà dura.
Ogni mattina la sveglia è alle sei per poter essere in sella al massimo un'ora dopo.
Le previsioni meteo sono buone ed il cielo è sgombro da nuvole e quindi farà sicuramente caldo nel corso della giornata.
L'obiettivo giornaliero è di percorrere sempre più di cento km per il momento.
La colazione è sempre abbondante e diversa ogni giorno.
La mattina pedaliamo parecchio con soste dopo circa due ore e mezza-due ore (venti-mezz'ora) oppure piú prolungate quando il paesaggio lo richiede ad esempio per visite in città, chiese, borghi particolarmente suggestivo ecc...
Il pranzo è sempre dopo le 14 in modo da poter ripartire verso le 16 quando il picco di sole è passato, dopodichè nel pomeriggio ogni ora ci si ferma qualche minuto.
Non voglio dormire negli ostelli come suggerisce Cristian ma nemmeno negli hotel a quattro stelle: optiamo sempre per una camera doppia nei primi quattro giorni, poi scazzato dal russare a 600 decibel del mio compagno opto per la stanza singola.
A livello metabolico dopo il terzo giorno capisco che è meglio ridurre la basale da quattordici a dieci unità la mattina e da venti a dieci la sera.
Le glicemie al mattino vanno bene ma sempre più vicine a settanta che a cento, nei giorni successivi mi sembra di aver indovinato la strategia.
Al quarto giorno conosciamo sulla prima mostruosa salita della giornata tre ragazzi (due fratelli spagnoli ed un francese) con i quali percorreremo tutto il resto del cammino. Jordi ( Uno dei fratelli ) ha buone gambe,è giovane (28) ed ha il mio stesso ritmo, gli altri due hanno il ritmo del mio amico quindi tutto diventa più divertente sia per me sia per Franco.
Da questo momento la dieta viene modificata a favore di tutte le specialità gastronomiche locali che i due fratelli conoscono molto bene. I carboidrati sono prevalentemente pane e riso, bevo sempre acqua e due o tre coca-cola in tutto il cammino, la sera ovviamente Cerveza.
Alla fine del quinto giorno raggiungo Ilenia al El Burgo Ranero, un gruppo di quattro case sopra la montagna dove si trova la croce di ferro che è una delle mete simboliche di questo percorso.
Trovo Ilenia molto felice ed entusiasta di questa esperienza, facciamo quattro chiacchiere sulle nostre vicende a livello metabolico/atletico poi ci uniamo ad altri ospiti per una buona paella.
Si va a letto presto mancano ancora quasi 400 km per il "destino".
La mattina seguente Ilenia parte un po' prima e la raggiungo da qualche km ci beviamo un caffè ci diamo appuntamento al Camp di Ottobre (www.diabetenolimits.org, ndr).
Nei suoi occhi vedo tanta determinazione e so che andrà molto bene.
Da questo momento il paesaggio è  meraviglioso per colori e profumi. Siamo quasi in Galicia dove le frequenti piogge favoriscono lo sviluppo di qualsiasi tipo di flora. Mi diverto come un bambino in bicicletta, dentro i boschi dove le salite e le discese sono impegnative. Umidità, fanghiglia e ciottoli, ma la mia bici le asseconda brillantemente.
Ovviamente ad agosto ci sono tantissimi pellegrini sul percorso che salutiamo e ci salutano con il tipico "hola buen cammino" ed ogni volta che chiediamo strada trova disponibilità e sorrisi, tutto ció è magico.
Ho preparato 20 ore di musica che ripercorre un po' tutta la mia vita ed a volte mi emoziono.
Capisco che sto facendo un viaggio anche dentro me stesso, vedo centinaia di persone ma sento di essere solo con i miei pensieri, le mie preghiere, le mie gioie e le mie fragilità.
Sento una sensazione come come se Qualcuno stesse rivoltando la mia anima.
Gli ultimi tre giorni possiamo ridurre un po' i km visto che siamo avanti rispetto alla nostra tabella di marcia. Le soste intermedie si fanno più lunghe per goderci un po' di più il paesaggio e riempire di timbri la Compostèla che porteró a Santiago.
I ragazzi che abbiamo conosciuto con i quali stiamo percorrendo il cammino sono diversi da noi e tra loro, ma c'è una complicità spontanea e semplice basta dire che numero di telefono ce li siamo scambiati a Santiago a cose fatte, nonostante ciò non ci siamo mai persi di vista.
Arrivati a Santiago de Compostèla la prima cosa che mi colpisce è l'identico sguardo di tutti i pellegrini: euforico, sorridente e totalmente appagato dopo lo sforzo fatto.
È un'esperienza che consiglio a tutti sia partendo da lontano, come abbiamo fatto noi, sia da più vicino e nel modo che preferite.
"Il Cammino non finisce mai"