APP EXPRESS 2013
Minicicloviaggio autunnale a zonzo per gli Appennini Centrali Dalla Penisola Sorrentina ai Colli Albani 6-7-8-9-10 novembre 2013 TACCUINO DI VIAGGIO testo e foto di Cristian Agnoli [ditipo1, Verona] APP EXPRESS MUMBLE MUMBLE ... Mumble Mumble # 1 > In Sulitudine è bello (ma bisogna saperci stare), insieme è meglio (ma dipende dalla compagnia), tornare a casa è bellissimo (indistintamente)! Mumble Mumble # 2 > Pedalare per conoscere. Mantengo intatta la mia voglia di esplorazione, infilandomi per strade secondarie, quelle tracciate in verde sulle mappe, perché di interesse paesaggistico. Spesso trattasi di percorsi di montagna che pedalare a bagagli pieni non è cosa semplice. Eppure difficilmente opto per la via più facile. A volte mi sopravvaluto, e dunque il senso della vista (quello che serve per osservare i paesaggi) si arrende al senso della fatica (quella che ti fa vedere solo una stanza, una doccia calda e una cena abbondante). L'equilibrio tra questi due sensi, mantiene inalterato il "gusto per la ciclovacanza" e il "desiderio" di intraprenderne un'altra. Mumble Mumble # 3 > Cani per strada. Ma non è il randagismo il problema, quanto i denti aguzzi dei bastardini "in cattività " a guardia di cancelli e ingressi, rigorosamente senza guinzaglio e pronti a mordere le caviglie del viandante di passaggio non armato di bastone. Segnalo in particolare il meticcio del Monte Faito, quattro zampe di piccola taglia, brevilineo e tarchiatello, cattivissimo e rapido nel colpire, senza lasciare tempo di fuga e reazione al malcapitato. Watch the Dog! Non me ne vogliano gli animalisti :-) L'Orsetto Lino però mi è simpatico. Mumble Mumble # 4 > Estate a novembre … cosa chiedere di più. Ma quante volte può capitare. Vedremo in futuro di ottenere licenze per le mie "senili fughe" anche in altri periodi dell'anno. Per ora mi accontento di ardire ancora alle fughe, sul come e il quando lasciamo passare un po' di acqua sotto i ponti. Mumble Mumble # 5 > Nel mio "pellegrinaggio della fatica" ho attraversato anche porzioni di "Terra dei Fuochi", al centro delle cronache di questi giorni. E' triste pensare che queste zone che con un po' di programmazione territorialepotrebbero essere dei piccoli paradisi ambientali e di turismo "alternativo", nascondono invece storie di veleni e malattie. E non mancano di certo parchi, riserve e comunità montane nel nostro paese, ma evidentemente la tutela ambientale esiste concettualmente ma è ben altra cosa nella realtà . Mumble Mumble # 6 > 540 km e 8000 d+ in 5 giorni possono sembrare pochi a chi di ciclismo ne mastica. Ma per uno che in tutto il 2013 aveva pedalato sì e no 300 km e poco più di 1000 d+ sono abbastanza. Certo una ciclovacanza seria è ben altra cosa, ma per qualche tempo solo viaggi "express" potrò concedermi. Mumble Mumble # 7 > Extreme Makeover … non sono riuscito a sperimentare i miei flussi energetici con la profondità che mi ero prefissato, ma ho comunque avuto modo di verificare la mia casa aerobico-lipidica, il piacere per il pedalare a digiuno, l'abitudine dell'autocontrollo, la fatica della salita, la capacità di integrare con timing quasi perfetto, una ritrovata sensibilità all'insulina quando intensità e durata dell'attività fisica si prolungano per più giorni consecutivi senza eccessivo stress ossidativo e conseguente produzione di cortisolo. Discorsi complicati, ma affrontare argomenti complessi non significa discutere concetti anormali o noiosi. Il mistero che circonda i meccanismi metabolici continua ad affascinarmi. Spero anche chi mi legge. Mumble Mumble # 8 > DNL Friends … Maurizio, Gus, Lorenzo: amici per i pedali, per il focolare, per la pelle. Spesso pelle d'oca … per il freddo, per le emozioni, per la paura, per la gioia! Mumble Mumble # 9 > Provare piacere nella fatica, e non passare per autolesionisti, implica un livello di preparazione atletica e di abitudine alle ore in sella assai superiore a quello attualmente da me posseduto. Predisposizione mentale, esperienza, e la scorza dura, un po' aiutano e dunque posso oggettivamente ritenere di aver passato la maggior parte del tempo sui pedali "felice" e con ampi margini di miglioramento. Si dice meno impegnativo sorridere che ingrugnirsi … sarà per questo che il ciclismo eroico è pieno di immagini di ghigni e smorfie su volti stravolti dalla fatica. Mumble Mumble # 10 > prima di internet i nostri diari di viaggio erano "intima memoria" … a uso esclusivo di famigliari, parenti e amici stretti. Oggi le nostre storie e i nostri album fotografici sono on line: i nostri amici "telematici" ne sanno quasi più di quelli "reali". L'uomo è animale sociale, e i social network esasperano la socialità , allargandola a tutto, anche quello che non vorremmo sempre condividere. Si dice che è più facile confidarsi con chi non si conosce. Forse è per questo che si mette tutto on line. Oppure come si dice per la felicità , un viaggio è reale solo se lo si condivide? Condividere è bello, ma non disdegno nemmeno essere letto (e dunque condiviso) a mia insaputa! Statistiche e medie liberamente tratte senza pretesa di scientificità ma verosimilmente attendibili STAGE 5 •10-XI-2013 • SABAUDIA (LT) - ROCCA DI PAPA (RM) > 80 KM K 1000 D+ > GARMIN CONNECT Ultima fermata Rocca di Papa. App Express fa capolinea nella città delle castagne ...e nella provincia di Roma. Colazione comoda e abbondante … oggi niente "digiuno"! Tappa semi-pianeggiante e semi-bagnata: il ciclone Venere tanto atteso finalmente si è fatto vivo. Piccole variazioni di itinerario: sui Monti Lepini troppe nuvole minacciose. Appennini, antiappennini, ma niente sub-appennini. Lungomare fino a Borgo Monte Grappa. Moto ondoso al limite della burrasca. E' domenica mattina: centinaia di ciclisti sfrecciano a tutta spingendo i lunghi rapporti. Reduce da una nottata insonne e di cattivo compenso, pedalo agile e tranquillo, con un lieve mal di testa ad accompagnare i miei pensieri, incluso lo storditismo del cicloamatore medio. L'Agro Pontino è piatto piatto e i km passano veloci, anche se le gambe non spingono come dovrebbero. Qui ci sono anche i comuni "antitransgenici" … finita la moda dei comuni denuclearizzati! Da Latina verso Cori il pedalare mi è dolce in lieve falsopiano. Il sole va e viene. Al bar di Cori giusto il tempo per uno snack e un chinotto e la pioggia fa la sua comparsa. La via per Giulianello è veloce e la pioggerellina quasi non da fastidio, anche grazie al mio giubbino in goretex. Da Velletri le precipitazioni si fanno più intense. Il fondo stradale è viscido e gli autisti romani fanno il pelo ai ciclisti a bordo strada. Attacco il GPM di Rocca di Papa con tutte le più buone intenzioni di questo mondo, ma le forze sono quello che sono. Pioggia e tornanti sulla "strada dei laghi". Cuore e fatica. Colli Albani, patria di polenta, porchetta e castagne. Che fame! La meta è vicina. Riconosco queste strade, più volte in passato visitate ma con altri mezzi. Il cartello di Rocca di Papa è superato giusto in prossimità di un venditore ambulante di castagne. Odoro a piene narici il profumo di caldarroste, ma resisto alla tentazione dell'acquisto. Procedo spedito per gli ultimi km con rinnovate energie. Ultima rampa di Via Alberobello. Mi fermo a Villa Pigrizia e suono il campanello. Gus apre il cancelletto. Il solito eterno abbraccio. Bici scarica e riposta al sicuro. Basta colpi di pedale, è tempo di un bel pomeriggio in compagnia di amici e in attesa di ricongiungermi con i miei affetti. App Express ultimo atto … la porchetta mi aspetta. Il conversar mi è dolce sul sofà . Un ottimo Frascati da 12,5 °C allieta la mia ugola assetata. Si chiude qui un'altra straordinaria impresa di una persona diabetica che nonostante una patologia degenerativa dimostra ancora una volta che con il diabete nulla è impossibile :-) Autocompiacimento, retorica di regime o esattamente quello che non voglio dimostrare? Di tutto un po', ma al lettore "interpretare" i caleidoscopici aspetti della vis narrativa del Presidentissimo! STAGE 4 • 9-XI-2013 • CASSINO (FN) - SABAUDIA (LT) > 126 KM K 1040 D+ > GARMIN CONNECT I bollettini meteo annunciano l'arrivo del Ciclone Venere. Pianificazione attenta dell'itinerario aggirando la perturbazione. Si punta verso il mar Tirreno. Ausonia, Appia, Flacca … tutte le strade portano a Roma, ma non oggi. La campagna tra Frosinone e Latina non entusiasma particolarmente, complice il cielo grigio che appiattisce e intristisce il paesaggio. Sabato mattina … zero auto, ma jogger e ciclisti del week-end a bruciare calorie. Pontecorvo e Pico sono le porte d'ingresso al Parco Regionale degli Aurunci, catena montuosa "anti-appenninica". Sosta per caffè e bottiglietta d'acqua: 1 euro e quaranta in tutto. Salita "doce doce" fino ai 622 mt di quota di loc. San Nicola. Ideale per provare la gamba. Frequenza di pedalata, rilanci continui, smanetto sul cambio per ottimizzare la velocità ascensionale. Oggi pedalo con piglio deciso, a impegnare seriamente i substrati energetici. Giunto a Itri, è tempo di prendere la via per la costa. Navigo a vista non coprendo le mappe a mia disposizione questo lembo di terra. E non ho voglia di scomodare la tecnologia. Sì fa come ai vecchi tempi: si chiede al benzinaio! Un po' noiosi i lunghi rettilinei che portano al mare. A darmi la scossa, un breve acquazzone. Giusto un paio di minuti, a farmi ricordare dove ho messo il kit antipioggia. Fonti, S.Anastasia, Terracina … gli abitati del Pontinese denotano un certo decadimento. Su una pietra la scritta ACAB … ALL CYCLISTS ARE BASTARD? :-) Scadimento anche nelle mie performance: evidentemente la salita "a tutta" ha lasciato qualche scoria. Non è ancora il tempo delle "rasoiate" … accontentiamoci di macinare km e di costruire la casa lipidica: per quella glucidica c'è tempo! Per fortuna che è tutta pianura. Pausa caffè a San Felice Circeo con acqua frizzante: 2 euro. Sole e nuvole si alternano. I promontori del Circeo compaiono e scompaiono. Raggiunte le spiagge di Sabaudia, il sole torna a splendere. La luce del tramonto rifrange sulle onde popolate da surf e sup "de' noialtri". Ne approfitto per scattare e farmi scattare qualche foto. Incantevole l'accesso dal mare verso Sabaudia sul ponte del mare interno. Jogger, ciclisti, canoisti, vogatori: saturday night fitness :-) Meno incantevole l'architettura urbanistica del centro, però ordinato e poco caotico. La meta è prossima. Il Mini Hotel Saporetti prenotato via Booking a 35 euro è in posizione centrale. Tappa conclusa: 126 km ma soli 1000 d+. Sabato sera vivace nel centro. Giovani a piedi, giovani in auto con lo stereo a palla! Mi gusto una pizza in orario da famiglia. Capricciosa con acciughe e birra media. Il commensale solitario origlia suo malgrado. Argomento comune di discussione ai tavoli: il caso delle baby-prostitute! Riparo presto presto nella mia stanzetta. Recuperati gli arretrati di narrazione, sonnecchio un po' davanti alla tivù e mi vado a riposare. Domani tocca a me ricongiungermi con la mia di famiglia. Evviva! Ah sì, domani se comprate l'orsetto Lino, i fondi vanno alle AGD. E' novembre … arriva la Giornata Mondiale del Diabete! Sarò il solito sovversivo, ma non riesco ad entusiasmarmi. Per me sono gli altri 364 giorni che contano. I love LINO INSU ? Bello slogan no? O preferite We Love InsuLino :-) Occupy Diabetes … sì sì, "occupai daiabìtis" suona decisamente meglio! Telegraficamente sul mio imperfetto metabolismo degli zuccheri > Tappa sofferta, forse per il cielo grigio a tratti o per una coda di stanchezza. Ho comunque ben gestito integrazioni e glicemie, provando anche, come scritto, a stimolare i meccanismi aerobici-glucidici. Ho passato la notte post-tappa in ipoglicemia. Non ricordavo, nei miei 8 anni di diabete, una situazione simile. Probabilmente al quarto giorno di fila di prolungata attività fisica avrei dovuto modificare il mio rapporto insulina cho. Tutto è in fluire, e bisogna prenderne atto. Comunque sul mio comodino non mancavano zuccheri riparatori di cui ho fatto uso abbondante. Non ho comunque modificato il profilo basale, anche perchè domani è l'ultima tappa. Ma se così non fosse, lo avrei fatto. Puntuale mi presento al banco per il caffè. La macchina è già calda e sforna un ottimo espresso. Pago il conto rigorosamente in contanti. Oggi tappa di attraversamento … quattro province: Benevento, Isernia, Caserta e Frosinone; tre regioni: Campania, Molise, Lazio. Il sole splende ancora. Evviva! Il passo è però spazzato da una forte brezza. Le foglie volano ovunque. Vento di montagna, il gusto ci guadagna! In assetto invernale inforco il mio cavallo d'alluminio a due ruote. Discesa nella faggeta. Il versante settentrionale del Parco del Matese veste già dei colori autunnali. Luce spettacolare mentre mi calo nella piana. Pastori e agricoltori sono al lavoro di buon'ora! Il Lago Matese fa da specchio alle montagne dell'Appennino Molisano. Lande desolate, ma segnate dall'antropizzazione. Manca decisamente una coerenza architettonico-urbanistica. Dalla masseria riattata al rudere fatiscente; dal capanno per attrezzi al casolare abusivo; dalla casa anni settanta all'edificio in stato di abbandono; dalla villetta ritinteggiata alla sede chiusa di qualche ente pubblico. Costante fissa la presenza della betumiera fuori da ogni edificio: pronta all'occorrenza per chiudere una finestra, aggiungere un piano, sistemare la massicciata, intonacare la facciata. Una casa, una betumiera! Questa è la regola del Matese. Oggi solo un cane ringhiante mi rincorre, costringendomi a un piccolo fuori giri che interrompe il mio lungo lipidico mattutino. Scatti e controscatti … la gamba, a fatica, ma risponde! Strada scorrevole, con brevi strappi, l'ultimo dei quali sale a Letino. Hop Hop … Spettacolare discesa da Gallo Matese a Capriati Volturno. Superati alcuni banchi di nebbia, i tornanti si susseguono veloci. Meglio coprirsi un po' … effetto "windchill". Raccolta delle olive a più basse quote. Interi nuclei famigliari al lavoro. Chiacchiericcio diffuso e qualche saluto divertito. Ora a valle, non prima di un breve falsopiano. Il cielo si apre. Torna il sole e torna il caldo fuori stagione, ma non fuori luogo. Tavola Ravindola = sosta strategica. Un piccolo bar con veranda soleggiata fa proprio al caso mio. Ultimo saltimbocca, un po' d'acqua frizzante e un caffè. Prezzi scacciacrisi. Mezzora per rifocillarmi e ritrovare il contatto con il web. La marcia riprende verso Colli di Vulturno, alla luce delle Mainarde. Il fiume Volturno è un'altra costante di parte della tappa odierna. Benvenuti nel Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise, area di eccezionale pregio ambientale. E' tempo di salire davvero: il GPM della giornata sale da Colli di Vulturno via Scopoli-Cardito fino al bivio per La Selva, innestandosi alla fine lungo la statale regionale della Varda. In totale 20 km e 800 d+ tutti d'un fiato, con i Monti della Laga sempre in vista. Un susseguirsi di contrade e borghi semiabitati, custodi della tradizione artigianale locale: le botteghe delle zampogne. Poca gente in giro, e poche auto. Cani tranquilli occupano l'asfalto di pubblica proprietà . Al mio incedere, nemmeno una reazione. Vecchi cartelli raccontano di sagre estive dedicate a funghi, formaggi, salsicce, cinghiali. Paleodieta a go-go anche tra Lazio e Molise. La selvaggina nella pancia, mentre la vegetazione è ovunque. Un polmone verde. Orticelli, giardini, prati, boschi. Mancano solo gli alberi a lato della strada: di ombra nemmeno un po'. La strada sale lieve. Pendenze mai proibitive ma il caldo aumenta la sensazione di fatica … e la sudorazione, sempre abbondante. Le riserve idriche vanno gestite. Il boost di una Coca Cola per superare la seconda parte dell'ascesa in brillantezza. In prossimità dello scollinamento un repentino annuvolamento abbassa la colonnina di mercurio: si rende necessario coprirsi con manicotti, morf e gilet. Mucche al pascolo, talvolta in mezzo alla carreggiata.. Raggiunta quota 900, è ora di scendere. Vallerotonda, Sant'Elia … 20 km all'ingiù: una divertente picchiata ma in sicurezza. In un baleno Cassino è conquistata. Strada Sferracavalli, meta raggiunta. Bike Extreme? Il negozio di bici che tutti vorremmo sottocasa. Stasera ospite di Lorenzo e famiglia. L'ospitalità dei DNL Friends è una certezza. Finalmente una cena equilibrata: pasta, petto di pollo, un po' di pane, un frutto. Giusto una birra artigianale ambrata da sorseggiare e non da ingurgitare. Piacevole compagnia. Troppe cose di cui parlare. La stanchezza affiora. Tutti a nanna …. twinkle twinkle little star! APP EXPRESS atto terzo concluso! Telegraficamente sul mio imperfetto metabolismo degli zuccheri > partire a digiuno non mi pesa. Ho dovuto mangiare un biscotto o la signora dell'albergo si offendeva! Comunque tre ore tranquillo non senza qualche strappetto (400 mt di dislivello in 53) ... questo è un "lipidico". Per la tappa ho assunto in totale 65 gr di cho. Dopo 3 tappe da 7 ore di fila in bici un po' il mio rapporto i:cho inizia a schiodarsi dall'1 a 10 ... ma di poco! STAGE 2 • 7-XI-2013 • PANNARANO (BN)-BOCCA DI SELVA (BN) > 98 K 2500 D+ > GARMIN CONNECT Profondissimo sonno e profondissima quiete. Il gallo canta poco prima delle 6. Poi ci pensa la sveglia. Non ci sono più i galli di una volta. Rino, il locandiere, è appassionato ciclista: curioso si aggira intorno al mio velocipede da viaggio. Cielo azzurro, rugiada ovunque di prima mattina. Freschino in discesa, bardati è meglio. Pedalata rotonda. Passaggio a livello, semaforo rosso, passa il treno, si alzano le sbarre. Via sui pedali. Tutti in fila indiana si va al lavoro e si accompagnano i bimbi a scuola. Traffico bloccato anche nel centro di Montesarchio. Doppie frecce, clacson, bip bip, vocio di bimbi pronti al suono della campanella. Per me è "vacanza di fatica" invece. Primo obiettivo: conquistare il GPM di Monte Taburno con successivo attraversamento dell'omonimo parco. Strade deserte, silenzio interrotto solo dai numerosi cani per strada. Il miglior amico dell'uomo manifesta diversi atteggiamenti: alcuni più aggressivi, altri docilissimi. Chissà perché? Sano e salvo. Il ringhio mai si trasforma in morso. Rocche, pareti rocciose, montagne boscose, montagne pelate, ciclista pelato. Tratto comune: tutti spettacolari, ciclista incluso (autocompiacimento?) Pendenze regolari e piacevoli nei primi 10 km. Poi si fa dura: spesso sopra il 15% e picchi al 23%. Sui pedali resisto alla tentazione del piede a terra! Ai 1100 metri di quota finalmente si smette di arrampicare. Bosco, sottobosco, aree pic nic, fogliame d'autunno a coprire il manto stradale: l'asfalto è solo un esile traccia. Peccato per i soliti sacchi dell'immondizia abbandonati dagli escursionisti della domenica. Dall'ombra del bosco si passa al sole della radura. Cavalli al pascolo. Masserie. Bestiame vario di media montagna. Vista infinita a 360 gradi su valli e promontori. Verde il colore predominante: l'autunno è in ritardo e l'effetto "New England" attenuato. Il fondo stradale in discesa consente di pennellare le curve e impostare buone velocità in tutta sicurezza. Sempre in assetto estivo, con occasionale utilizzo dei manicotti. Monti del Taburno, Frasso Telesino, Solopaca. Qui piccolo spuntino. Cagnolino simpatico. Già 1000 mt d+. Altri 1400 per conquistare i quasi 30 km del GPM di Bocca della Selva (Parco Regionale del Matese). La Cima Coppi di questa ciclovacanza espressa va onorata. A Telese Terme siamo quasi a livello del mare. Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Pietraroja. Sempre in salita, a volte dolce, a volte impegnativa. Fa caldo. Sudare a novembre le proverbiali sette camicie è cosa rara. Ma come lamentarsi! Curiosa e sorridente la cassiera del minimarket. 4,60 euro e faccio scorta di viveri. Costo al km previsto 0,05 cent di euro. Pedalare costa poco, se si è risparmiatori di zuccheri. Homo Carboidraticus vs Homo Lipidicus :-) Anche nel Matese amici a quattro zampe ovunque, quelli minacciosi solo nei pressi degli ingressi delle proprietà private. Gli altri, buoni, a difesa dei pascoli. Saluti ai pastori che ricambiano, distesi e rilassati ad osservare il sole a ponente. Per me fatica, cui cerco di sorridere, a denti stretti. Sudore a catinelle. Lento ma regolare guadagno in altitudine. In qualche modo si sale insomma: tabella di marcia rispettata. Bere bere bere, mangiare al momento giusto … e le gambe girano. La forma non c'è, ma testa e perseveranza sì. E si supplisce così alla scarsa potenza aerobica e muscolare. La mia ombra sull'asfalto a farmi compagnia. Sparute soste per alcuni scatti fotografici. Duro il finale. La strada spesso impenna e costringe ad usare tutti i rapporti a disposizione. Niente crampi oggi. Temperature gradevoli: anche sopra i mille di quota si pedala in assetto estivo. Qualche traliccio dell'energia elettrica deturpa il paesaggio. Ma basta volgere lo sguardo a ovest e l'orizzonte è libero. Il sole mi inebria con quella splendida sensazione di tepore sul viso. Bocca di Selva, ci siamo! Silenzio, solitudine … luogo sconosciuto, per sconosciuti alla ricerca del felicità . 8 ore, 98 km e 2400 d+. Rifugio 3 Faggi aperto tutto l'anno. Luci spente: qui si va al risparmio. Prezzo politico. Le finiture lasciano a desiderare, ma sono a mio agio. Riscaldamenti spenti, boiler acceso = stanza fredda ma doccia bollente. Niente campo per internet. Il telefono prende solo 100 mt a sx fuori dall'hotel all'incrocio. Spuntino post exercise: thè caldo, saltimbocca (ancora commestibile), prima birretta, seconda berretta, cipster saiwa. Conversazione a tutto tondo con il gestore. Caro Assicurazioni, Imu, Trisi, Tarsi, Elezioni, Crisi. 600 unità immobiliari a Bocca di Selva, 6 residenti fissi, almeno quelli ufficiali. Cena da unico ospite. Camino spento. TV accesa, rigorosamente su Rai1. L'Eredità (ma non ho indovinato la parola finale … che per la cronaca era "Bastone") e a seguire il TG 1 istituzionale. Cucina semplice e con prodotti a km zero, in primis i funghi di Cusano Mutri. Petto di pollo ai ferri e broccoletti. Dulcis in fondo: panzerotto di castagne, cacao e miele accompagnato da grappino. Pasto stasera più sobrio: ma non cambio idea. La dieta mediterranea non esiste nemmeno e soprattutto nel Sud Italia: dalla Penisola Sorrentina agli Appennini Centrali è una parata di costolette, salsicce, carne alla brace, formaggi, provola e caciocavallo. Nel frattempo il gestore mi intrattiene con divagazioni varie su caldaia/inceneritore che utilizza gli scarti delle olive e sulla figlia micologa ospite a Elisir nella fascia di maggior ascolto. Decisamente emozionante per un genitore. Il TG1 è finito. Ora si passa ai "Pacchi". Preferisco vivere e riparo nella mia stanza nr 7. Termoregolazione perfetta sotto le coperte. Morale alto, stanchezza nella norma, ovvero quella che il giorno dopo la recuperi. Il meteo sembra tenere. Domani prima delle 7.45 la macchina del caffè non è pronta. Mai dire "App Express" senza "Caffè Express"! Pazienza. Si partirà un po' più tardi e proveremo a pedalare un po' più forte. Telegraficamente sul mio imperfetto metabolismo degli zuccheri > mantenuto riduzione della basale al 48% rispetto allo standard e in unica soluzione. Oggi colazione con bolo conservativo ma con partenza immediata. Integrazioni e performance in linea con la giornata precedente. Arrivo impegnativo in salita: dunque ho ben metabolizzato l'importante integrazione a 2 ore dal termine. Ridotto il numero dei controlli glicemici in virtù della limitata dotazione di strisce reattive al seguito. Sopravvaluto sempre il mio rapporto i:cho post-AF … so che non cambia, e che debbo restare rigoroso, ma poi mi adagio su retaggi glicemici e non uso l'insulina che mi serve. Somaro! Telegraficamente su tutto il resto > testa e fisico tengono. Nulla più, l'importante è evitare "cotte colossali" e magari il grappino dopo cena! STAGE 1 • 6-XI-2013 • PIANO DI SORRENTO (NA)-PANNARANO (BN) > 117 K 2064 D+ > GARMIN CONNECT Piano di Sorrento ore 7.48. 13 gradi centigradi. Solo un caffè e si parte. Subito all'insù. La salita da Trinità per Arola guadagna 300 mt d+ in 3,5 km. Gambe dure anche con rapporti agili. 30 i kg del cavallo di alluminio allestito. La bilancia dice impietosa, inoltre, 72.5 kg … shame on me! Anche i presidentissimi si debbono allenare se vogliono performare. I bimbi vanno a scuola, tutti accompagnati in auto. Gli sperduti borghi pedemontani della penisola Sorrentina non risparmiano traffico, gas di scarico, auto in doppia fila con doppie frecce. Arola, Preazzano, Ticciano, Moiano. Qui ingorghi e affollamento come si fosse in centro a Napoli. La mia Cinelli ZZ Rats zigzaga agile. Allo stop si prende a destra. E' la salita, dolce, per Monte Faito. Piccolo meticcio aggressivo mi azzanna entrambe le caviglie ben protette dai miei calzettoni vintage. Nessuna conseguenza. Sole e ora 22°C. Manica corta d'obbligo. Lo sguardo volge verso la Croce di Conocchia prima, verso Capri poi, per fermarsi ad ammirare il Golfo di Napoli. Bosco, aghi di pino ad ammorbidire l'asfalto. Qualche furgoncino delle manutenzioni. Poca gente in giro. Taglialegna, cacciatori, spazzini. Ora sopra i 1000 mt di quota. La VAM è quello che è … ma mi accontento dei miei 100 mt d+ ogni 8 minuti. Cigola la catena. Siamo al Belvedere. 2 ore scarse fin qui. Ora discesa lungo la Strada Quisisana, 12 km dissestati e ripidi immersi nel bosco. Cani per strada: 5 pastori maremmani accovacciati osservano pigri il mio incedere. Nessuna reazione. Le mie caviglie ringraziano. Buche, crepe, ghiaino e muschio … sempre con i freni tirati, sempre in tensione. Tornanti in pavé. Qualche discarica abusiva, altri cani, innoqui. Poche auto risalgono a tutta forza. Occhio a non farsi stirare. Il sole scalda le membra infreddolite dall'ombra del bosco. Vista spaziale sul Vesuvio e sul litorale di Castellamare. Prudenza e velocità ridotta. Quasi un'ora per ritornare a livello del mare. Mani dolenti a forza di frenare. 'Sti cazzi! Dal silenzio di Monte Faito al caos di Castellamare di Stabia il passo è breve. Dalla solitudine alla compagnia pure. Maurizio Cascone, ciclista ditipo1 da Scafati, mi intercetta alla Marina di Stabia e mi guida per strade e vicoli trafficatissimi. Uscire di qui da soli e senza conoscenza del territorio avrebbe potuto rivelarsi una trappola infernale. Sempre in scia, sempre a succhiare la ruota del Maurizio. La sua via per Monteforte Irpino non coincide con il mio percorso ideale. Troppo ostiche le salite da me programmate, a maggior ragione in considerazione del mio passo pigro. Meglio aggirare i promontori. Sarno, San Paolo Bel Sito, Monteforte Irpino la via più saggia al posto della Bracigliano-Forino, la via più ardita. Ciò nonostante il d+ cresce con gradualità . Niente stretti tornanti cari al Presidentissimo, ma lunghe salite dritte dritte. Maurizio portento di pazienza ed esperienza: snervante talvolta salire a 7 kmh … ma il Presidentissimo maggior velocità non riesce a sviluppare e dunque bisogna adeguarsi al passo del più "debole". Pit-Stop … un caffè, un paio di foto, un abbraccio, un arrivederci. Maurizio rientra a casa, il ciclovacanziere errante prosegue per Pannarano. Il parco del Partenio lo attende. Mercogliano, Ospedaletto, Strada provinciale 374 dir. Breve tratto scorrevole, ma torna la salita, mai dura, ma che si fa sentire nelle gambe stanche e soprattutto negli adduttori indolenziti. Il tempo è tiranno. Il buio arriva presto a novembre. Chi troppo vuole nulla stringe … aggiungere altri 700d+ ai 2064 già messi in saccoccia è roba da tappone Alpino. Qui siamo sugli Appennini-ini-ini. Uno sguardo rammaricato al Santuario di Monte Vergine: il valore della rinuncia, si chiama così. Ai 7 all'ora la salita non passa nè lieve, nè veloce. Meglio puntare dritti alla locanda per una doccia calda e un pasto rigeneratore. Pedalata rotonda ora … la strada è in leggera discesa. Poco meno di mezz'ora per la meta odierna. Quattro cani per strada strada. Qualche rincorsa, qualche abbaiata cattiva … ma i più restano indifferenti al turista su due ruote. Quattro cani per strada, che conoscono la fame e la tranquillità , e forse il piede dell'uomo e la strada. Ma non le mie caviglie. Ultimo GPM. 300 metri al 20% per la Locanda Cinciarella di Pannarano: un albergo che non è un albergo … esattamente quello che cercavo. Ospitalità familiare, doccia bollente, wi-fi, cena a base di prodotti locali e cucinata "espressa". La "Cèmpions Lìg" e Sky HD regnano sovrani anche negli "alberghi non alberghi". Un grappino di melograno sul sofà a far finta di seguire la partita. Poi mi ritiro nella mia stanzetta. 8 ore di bici si fanno sentire. Napoli, Avellino, Benevento ... 3 province in un giorno. Occhio pallato, viso tirato. Andiamo a ninna. Domani è di nuovo il tempo dei pedali! "La sera è già notte. Se ci fosse la luna? Se ci fosse la luna si potrebbe cantare…" Telegraficamente sulla mia imperfetta condizione atletica > nonostante alcuni momenti di lentezza imbarazzanti (vedi VAM, media oraria etc.) e un leggero accenno di crampi agli adduttori nel finale, credo di aver fatto un piccolo miracolo sui pedali. L'ultima pedalata seria risale al 13 ottobre (63 km) … l'ultima uscita al 28 ottobre … 18 km (però tutti in salita). Domani altra impegnativa tappa montana: parola alle gambe. Telegraficamente sulla mia imperfetta tenuta mentale > la fatica appanna la mente e la perseveranza. Ma oggi non ho mai avuto momenti di scoramento o crisi, delusione a parte per la mancata cronoscalata a Monte Vergine. La mattina ha l'oro in bocca … per non rischiare l'ansia da crepuscolo meglio essere in sella al più tardi per le 7.30. Telegraficamente sul mio imperfetto metabolismo degli zuccheri > partire a digiuno senza colazione non mi è pesato. Ho integrato meno del previsto. Ho effettuato meno controlli glicemici di quanto programmato, ma oggi non c'era tempo da perdere se non volevo arrivare con il buio. Ho eliminato la seconda iniezione di basale (=-38% di basalizzazione) ma ho visto che questo mi lascia un po' sottobasalizzato verso ora di cena. Domani vediamo, magari provo una riduzione "solo" del 20% oppure rafforzo il bolo dello spuntino post-exercise. Nessuna coda ipoglicemica invece, ma questa non è più una novità per me, nemmeno dopo 8 ore e più di attività fisica di endurance. Cena con prodotti a km zero e biologici, ma comunque ricca in grassi e zuccheri, i più pericolosi da gestire quando miscelati assieme. Vediamo se bolo combo e muscoli affamati conterranno l'esplosione glicemica. Sono sorpreso comunque dall'ottima gestione nonostante un recente "periodaccio" da vero somaro del diabete: forse è solo questione di concentrazione e applicazione e la pratica sportiva ti obbliga a stare con le antenne dritte? Boh! In questa vacanza proverò a raccogliere, e da domani in maniera più razionale e sistematica, frequenze cardiache, parziali km e d+, integrazioni di cho e glicemie per blocchi in modo da verificare sul campo una correlazione tra flussi energetici e compenso glicemico. In bici non ho riferimenti precisi sulle mie soglie aerobico-glucidiche e lipidiche. Ma ci proverò ugualmente, ovviamente senza pretesa di verità scientifica, ma solo di ispirazione per chi più bravo e metodico di me, vorrà applicarsi in tal senso. *** INTRO > ANTEPRIMA APP EXPRESS Scrivo questa breve nota introduttiva con ancora qualche dubbio amletico su opportunità , motivazioni e aspettative. Si tratta di un breve percorso … niente più … e cosa vuoi che siano 5 giorni d'autunno in bicicletta: sono finiti da tempo i tempi dei voli arditi. Da pater, prossimo "bipater", familias, sarebbe forse ora di smetterla con senili fughe su due ruote in sella al mio stanco cavallo di alluminio … ma fino a quando mi brillano gli occhi appena metto mano a borse, mappe e guide, nemmeno la mia metà in dolce attesa riesce a negarmi una licenza di qualche giorno. E così eccomi pronto per "APP EXPRESS": dalla Penisola Sorrentina raggiungerò i Colli Albani, il tutto in massimo 5 tappe senza seguire la via più diretta, sarebbe troppo facile, ma alla conquista di promontori e parchi appenninici, subappenninici e antiappenninici. Come al solito al centro dei miei micro-cicloviaggi … l'Italia dimenticata: zigzagando a destra e a manca immerso in scorci, paesaggi e sensazioni, che solo l'errare solitari e affaticati sa trasformare in qualcosa di magico e irripetibile. Come sempre sarò a compilare il mio diario di bordo cui i miei più curiosi e affezionati lettori potranno attingere per impiegare qualche prezioso minuto della propria giornata. Solitario, alcuni amici andrò però ad incrociare sulla via del mio "pellegrinaggio della fatica". Questo cicloviaggio "espresso" sarà per me anche occasione di sperimentazione … è mia intenzione infatti analizzare a fondo non solo i miei pensieri ma anche i miei flussi energetici e il mio metabolismo a insulina esogena (che perde colpi) testando ogni tipo di combinazione possibile: ritmi, intensità , frequenze, durata, boli, basali, a digiuno, a panza piena, in carenza di recupero. Spero di farlo in maniera composta, non troppo autoreferenziale e senza eccessivo e narcisistico autocompiacimento: un percorso umile ma non silente, messo nero su bianco, una "ricerca senza assilli e senza strilli" che auspico per me, ma anche per chi come me, delle isole pancreatiche, ahilui, deve fare a meno. Non vivo più, se mai l'ho fatto, di sogni … ma solo di obiettivi, anche fantasiosi, che mi voglio conquistare uno a uno, con i miei mezzi e i miei talenti, per piccoli e insignificanti che possano essere. Spero, più terra terra, di pedalare con piacere nella fatica, di contenere le abbuffate post tappa, di non soffrire troppo di "saudade" e "sensi di colpa" per abbandono del nucleo familiare. Se questo saprò fare, mi ritroverò catapultato sulla strada giusta per la meta, in armonia con l'ambiente e i miei tormenti, senza rompere l'incantesimo che pervade l'animo irrequieto di ogni ciclovacanziere. CONCLUSIONI > [a fine viaggio] |