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LUCANIA COAST TO COAST - Taccuino di Viaggio


LUCANIA COAST TO COAST • TACCUINO DI VIAGGIO


Connessione internet permettendo, il diario di bordo del cicloviaggio in diretta differita!
[ i post sono pubblicati a partire dal più recente]


T4 > GIOVEDì 15 NOVEMBRE 2012 > PIETRAPERTOSA (PZ) - MATERA > KM 122 • D+ 1550

 


"CRISTIAN SI E' FERMATO A MATERA"

Con questa 4a tappa, bagnata (e fortunata?), destinazione Matera si chiude a 465 km e 6300 d+ il mio "Lucania coast to coast"!
Tormentato ma felice seleziono qui l'opzione "rinuncia". Non ci sono le condizioni metereologiche, logistiche, affettive e mentali per proseguire .
Niente "'emo fatto l'impresa!" ... per me "nolimits" significa "conoscere esattamente il momento in cui è meglio rinunciare"!
Ma veniamo alla cronaca della giornata.



La vita nella fiabesca Pietrapertosa comincia presto. Per i montanari lucani la mattina ha l'oro in bocca!
Già alle 5 si sentono i rumori delle serrande, i motori degli Ape che si scaldano, voci di saluti nelle viuzze.
Guardo dalla finestra .. nubi basse e pioggerellina battente.
Preparo con molta attenzione i bagagli e gli indumenti. Assetto antipioggia inattaccabile.
Nel bar dell'albergo c'è vita. Gli operai sono tutti a chiacchierare con i loro vocioni.
Colazione parchissima anche in considerazione della mia situazione metabolica: thè caldo e una fetta biscottata.
Saldo il conto a sorpresa … 50 euro a forfait tutto incluso: pernotto, merenda, birretta, cena 6 portate, colazione e acqua per la tappa.
La mia richiesta di indicazioni sulla via del "bosco" per Accettura genera tra gli avventori un acceso dibattito su chilometri, altimetria e tempo di percorrenza. Ognuno dice la sua … La strada c'è, e non si può sbagliare, anche perchè in caso di dubbio ci sono le "braccianti" della forestale che lavorano nel bosco in questo periodo.
Tuta in Venitex (=tyvek) e via sui pedali sotto una pioggerellina fitta. Temperatura intorno ai 6° C. Oggi, per la prima volta, indosso i guanti.
Nonostante pioggia, cielo grigio e banchi di nebbia credo di aver pedalato su di una delle più belle strade che io possa ricordare nella mia oramai ventennale carriera da cicloviaggiatore. Per fortuna che sono passato di qui.
Pur partendo da 1000 mt di quota, c'è ancora da salire fino a 1200 lungo la dorsale del monte Impiso. E' tutto un saliscendi con un duro strappo finale tra il 15 e il 20% di circa 400 mt successivo a un'area picnic attrezzata.
La discesa è ripida per tornanti, ma stretta, sporca e bagnata. Freni tirati e prudenza. Incrocio la statale per Accettura dove arrivo poco prima delle 9 e 30. A 700 mt di quota si sta molto meglio.
Sosta tecnica. Ha smesso di piovere. Tolgo la tuta in tyvek e cambio sottomaglia.
Una barretta, un caffè e via per strade interne sull'asse San Mauro Forte - Craco. Strade deserte, ma bellissime con viste sulla campagna, le colline, i terrazzamenti, le masserie. Paesaggi rurali lucani: esattamente quello che cercavo in questa ciclovacanza.
Un timido sole esce tra le nuvole, ma si susseguono anche brevi scrosci.
Continuo la mia marcia regolare anche se avverto che la gamba al quarto giorno sta crescendo di condizione.
Il tragitto è ondulato, ma prevalentemente pianeggiante.
Sono ora a quote basse (100-200 mt slm) e la temperatura è gradevole.
Nuvoloni scuri all'orizzonte. Pochi varchi di sereno. In lontananza si erge la sagoma del paese fantasma di Craco (358 mt slm) che raggiungo dopo una salita di circa 3 km pedalata con grinta.



Toboga in discesa fino ad incrociare la pianeggiante statale per Pisticci Scalo.
Mi rendo conto che oggi, distratto dalla bellezza dei paesaggi, non ho fatto bene i conti con i chilometri e soprattutto con il meteo ballerino. Torna infatti la pioggia. Approfitto per una sosta panino. E che panino!
Doppo alcune esitazioni, sono costretto a rinunciare a seguire l'itinerario collinare via Panarico e Montescaglioso. Alcuni locali me la sconsigliano, altri me la consigliano. Alla fine guardo l'ora, scruto il cielo, ricalcolo il chilometraggio e opto per la via più veloce. Oggi mi sono riempito a sufficienza di immagini piacevolissime: l'obiettivo è arrivare a Matera in tempo utile e possibilmente asciutto.
Mi faccio violenza, rinuncio alle "strade secondarie" e vado per la statale Basentana SN 407, in questo tratto senza divieto alle biciclette. Dopo 10 km, prima dello svincolo per Matera, sento uno strano rumore. Ben 2 raggi sono saltati. Per fortuna in maniera tale da non pregiudicare la tenuta del cerchio.
La Nazionale 7 per Matera è uno stradone trafficato che sale fino a 400 mt senza un tornante. Purtroppo non ci sono alternative. Per fortuna che la condizione è un po' migliorata. Sempre guardingo, pedalo a filo della carreggiata, con attenzione ai veicoli che arrivano alle mie spalle.
Finalmente sono in cima. Non faccio in tempo ad esultare per la conquista del gpm che inizia a piovere con decisione.  Pedalo 40 minuti buoni con pioggia battente fino alle porte di Matera dove sosto in un area di servizio per un caffè. Scambio di battute con un carabiniere in servizio che mi guarda come fossi un "extraterrestre".
Qui inizio a meditare lo "stop race".
Aspetto che spiova un po', circa un quarto d'ora, e poi mi rimetto in sella per conquistare il centro di Matera.
Una salita dolce di circa 3 km che pedalo in agilità. L'orientamento è piuttosto facile e in autonomia trovo l'albergo Roma precedentemente prenotato via telefono.
A Matera i prezzi sono un po' meno "scacciacrisi" rispetto alla provincia, ma siamo sempre su livelli più che accettabili. 40 euro per la singola, 22 euro al ristorante.
Inutile soffermarmi sulla straordinaria bellezza e sull'unicità del centro storico di Matera. Il quartiere dei Sassi da solo merita il viaggio.
Oggi penso di aver visto in un sol giorno il meglio che la Basilicata può offrire: dagli appennini alle murge!

Metabolicamente: Risveglio anche stamane in iperglicemia. Non sono bastate le 17 unità di insulina in due soluzioni, anche se il pasto era di quelli da "bracciante agricolo" del dopoguerra. Non avendo il sensore installato, e non avendo fatto controlli in notturna, non posso fare  verifiche su eventuali effetti alba dell'uomo cacciatore che si prepara alla lotta per la sopravvivenza.
Comunque anche oggi la formula della partenza a digiuno con prima integrazione posticipata di un paio d'ore si è rivelata azzeccata, così come gli snack durante la pedalata.

Cristian si è fermato a Matera dunque. Ho guardato il meteo, la logistica, i collegamenti alternativi … e ho deciso di finire qui, IN BELLEZZA!
Il senso del MINI viaggio è compiuto. Doveva essere breve, lo sarà un po' di più, ma ho comunque completato l'obiettivo minimo: raggiungere Matera e fare il COAST TO COAST.
Sicuramente ho fatto la scelta più FACILE e meno rischiosa. Il tour era comunque completabile anche sotto la pioggia. Non siamo mica sul Nanga Parbat!
Ma lo spirito con cui sono partito era molto DISINCANTATO con ampi spazi a improvvisazione, cambi di programma e di umore in questi 5 giorni che mi ero ritagliato. 
Rinunciare è sempre difficile, e un po' ancora mi "brucia" saltare l'ultima tappa. A Sorrento comunque non sarei mai riuscito ad arrivare in bici in tempo utile.
Domani in auto (noleggiata a prezzo speciale) chiuderò il cerchio con alcune visite d'obbligo, in primis quella al mitico Michele Consiglio che raggiungerò nel pomeriggio.
Nella mattinata di sabato mi ricongiungerò ai miei affetti e, da ordinario cicloviaggiatore (che perde colpi) tornerò all'ordinaria vita di famiglia con i suoi riti … in primis la rasatura della barba!
Come scrivevo pirma della partenza: "La meta non è la località alla quale miriamo arrivare, ma quella a cui dobbiamo ritornare!"
Per fortuna la mia felicità non si basa sulla conquista di un traguardo "sportivo", ma nel ritorno a "casa". Anche agli extraterresti, ricordate ET, piglia la "nostalgia"!




T3 > MERCOLEDì 14 NOVEMBRE 2012 > LAGONEGRO (PZ) - PIETRAPERTOSA (PZ) > KM 95 • D+ 1850



"APPENNINO LUCANO … COSA VUOI DI PIU' DALLA VITA?
"
Risveglio un po' agitato … colpa del caffè a cena? Sono un po' stordito … non so come ma riesco comunque a preparare bici e bagagli, fare un auto-briefing metabolico, liberare la stanza il tutto per le 7.15.
Oggi tappa di montagna … con pochi chilometri, 95, ma 1850 metri di dislivello positivo.
Si parte di prima mattina con la lunga salita (20 km) della SP26 che lambendo il Monte Sirino da Lagonegro porta a Moliterno.
Pendenze tra il 4 e l'8%. Brevi discese intervallano le salite. Continuo a vestirmi e spogliarmi. Fondo stradale dissestato da prendere con le pinze soprattutto in discesa. Al sole si sta bene, ma all'ombra a 1000 mt a novembre bisogna mettere per lo meno l'antivento. Un gregge di pecore con tanto di pastori e cani occupa la sede stradale, ma al mio incedere si crea un varco per il mio cavallo d'acciaio. Il valico non ha un nome preciso e sfiora in vetta i 1200 mt slm.



Seguo la SS103 lungo la Val d'Agri. Strada un po' anonima.
Questa è la zona dell'oro nero e dei pozzi petroliferi dell'Eni.
Avete capito perché l'attore comico lucano Rocco Papaleo fa la pubblicità all'Eni?
La strada torna ora a salire e tornano anche brecciolino e buche. La pendenza è dolce.
Anche qui si superano i 1100 mt al valico di Lago Todaro.
In stretto contatto con la mia Mitch identifico alcune strutture ricettive aperte a destino. Devo ora solo verificare se la strada per Pietrapertosa sia praticabile. Con i suoi 1088 mt slm è il paese lucano a più alta quota. Raggiungerlo è stimolante.
Ad un bivio avvisto parcheggiata una macchina della provincia di Potenza con due addetti sui cui gilè catarifrangente appare ben visibile la scritta: servizio viabilità. Chi meglio può soddisfare la mia curiosità topografica?
Il preparatissimo dipendente della provincia mi illustra chilometro per chilometro il percorso, lo stato del manto stradale, discese, salite, e, soprattutto, mi conferma l'esistenza di una fitta rete di strade "interpoderali" che si sviluppano all'interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane.
Il dado è tratto. Deciso e ringalluzzito, mi innesto nella provinciale SP62, abbandonando la SS 103 per Corceto.
Scelta fantastica. Il sole splende ancora, anche se all'orizzonte si avvista qualche nuvola per ora non minacciosa.
Boschi con i colori d'autunno, cavalli al pascolo e qualche cacciatore che gironzola con i propri cani ubbidientissimi.
La salita non è dura e la strada si addentra in una fantastica foresta. Il fondo stradale è quasi completamente ricoperto da foglie secche. Sembra di stare in New England in autunno!
Procedo senza forzare, anche perché i km all'arrivo non sono moltissimi e anche se non so cosa mi aspetta altimetricamente, ho ampi margini.
All'intersezione con la SS 92 si torna ancora un po' sopra i 1200 mt fino a trovare l'atteso cartello che indica Castelmezzano. E' questa la direzione da seguire fino a trovare, in teoria, sulla destra, le indicazioni per Pietrapertosa.
La prima parte di questa interpoderale si sviluppa su cime tondeggianti spazzate dal vento, con pascoli, prati e casolari isolati.
Il cielo è ora grigio e aggiungo uno strato al mio abbigliamento. Ma sempre con i calzoncini corti e senza guanti. Si resta sempre intorno ai 1100 mt in un susseguirsi di su e giù.
Incontro parecchi cacciatori. Ad un gruppetto chiedo indicazioni, e ricevo risposte precise e rassicuranti. Cordiali questi lucani!
Mi lancio in discesa ora nuovamente dentro la foresta tra carpini, faggi ed aceri.
La strada è stretta in un susseguirsi di curve e controcurve da pennellare con precisione, tra salite e discese.
Segue una rampa molto impegnativa con pendenze comprese tra il 13 e il 17%. Gli ultimi 5 km sono molto filanti. Alla mia sinistra si avvista l'abitato di Pietrapertosa appollaiato sotto le rocce di arenaria. Uno spettacolo. Gole, picchi aguzzi … adesso capisco perché le chiamano "dolomiti".
L'albergo Il Frantoio mi aspetta. Ancora casolari, cani e cacciatori, qualche contadino al lavoro, trattori, mucche e pecore spaventate.
Alle 15 circa sono a destino. Bici nel garage e gestore molto affabile e disponibile.
Borgo incredibile. Dopo un frugale pasto con il panino del "bandito" (pane, prosciutto, mozzarella, frittata e rucola) e una birretta, approfitto per una passeggiata tra i vicoli di questo paesino costruito sulla roccia. Un dedalo di viuzze, archi, scalette, strade ciottolate. Arriva il buio, ma continuo a curiosare. Salgo al Castello per ammirare lo splendido panorama sull'altro caratteristico borgo arroccato: Castelmezzano by night.
Cena "abbondantissima" a menu fisso. Mangio con voracità. Sono ovviamente l'unico ospite. In tv l'amichevole di calcio Italia-Francia. Rientro in stanza per espletare questa e altre piacevoli incombenze e restare collegato con i miei affetti e i miei interessi.
Metabolicamente > parola al book. Sulle conseguenze della cena di stasera potrò parlare domani al risveglio. Di oggi dico che bene ho fatto al risveglio a non fare nulla e semplicemente "pedalare". Dopo poco meno di due ore, anche con una piccola integrazione nel durante, ero già stabilizzato sotto quota 100.
Metereologicamente > da stanotte arriva la pioggia, anche se "debole". Domani dunque proverò a raggiungere Matera in assetto waterproof. Poi vediamo come butta, perché se arrivano le burrasche allora dovrò affidarmi ai mezzi di trasporto convenzionali. E mica poteva durare questa estate novembrina.




T2 > MARTEDì 13 NOVEMBRE 2012 • CASTELLABATE (SA) - LAGONEGRO (PZ) > KM 139 • D+ 1900


 

GOOD BYE WEST COAST!
6 ore e trenta di sonno filate … mi sento riposatissimo.
Ma con questa media non andrò ad arricchire la comunità degli ultracentenari! Se poi ci aggiungiamo i radicali liberi da attività di endurance …
Alla stellata notturna segue un'alba con cielo serenissimo.
Caffè, dolcetti all'amarena in tasca (gentile omaggio dell'albergo al Castello) e sono in sella.
Inizio facile lungo i tornanti in discesa fino a riconquistare la strada litoranea. Temperature primaverili: già alle 8 pedalo in maniche corte.
Zero traffico, sole e vista mare … cosa chiedere di più?
La strada attraversa svariate località turistiche praticamente deserte e alterna tratti scorrevoli a numerose salitelle, alcune impegnative.
Segnalo i 5 km per raggiungere Ascea e il breve strappo al 20% (!) per scollinare poco prima di Pisciotta. Per fortuna che erano solo 200 metri altrimenti avrei dovuto mettere il piede a terra!
Pioppi è la capitale della dieta mediterranea. E qui il pensiero vola al camp di Brenzone e ai tanti discorsi fatti su paleodiete, educazione nutrizionale e derivati.
Mumble mumble … ma non per questioni di dieta. Oggi sono MOLTO indeciso e preoccupato perché mi sembra sempre di non avere nelle gambe chilometri e salite in programma. Continuo a consultare la cartina per valutare la miglior via.
Opto di proseguire lungo la costa tirrenica cilentana sino a Palinuro.
Pondero bene ogni colpo di pedale, ogni svolta ai bivi.
Alla fine rinuncio alle montagne di Camerota e infilo la scorrevole statale mingardina verso l'interno. Una piacevole sorpresa via via che la strada si stringe in mezzo alle montagne. Giunto al bivio per Sapri scopro che la statale 18 è in realtà una superstrada vietata alle biciclette. Sono costretto a individuare un itinerario alternativo via Poderia - Celle di Bulgheria deviando in direzione Torre Orsaia.
A Poderia verifico le indicazioni stradali e faccio rifornimento in un piccolo negozio di "alimentari e derivati": due panini, uno al prosciutto crudo e uno con pecorino.
Mi siedo su una panchina e mi godo il sole sorseggiando una birretta sotto lo sguardo attento degli abitanti del luogo.
Ancora salita, ma sempre pedalabile. Strade deserte e pochi incontri. Solo il rumore dei pedali, della catena poco oliata e del movimento centrale scricchiolante …
Nel frattempo arriva, finalmente, la bella e veloce discesa verso Policastro. Approfitto per "strecciare" il vasto mediale della gamba sinistra che ogni tanto si indurisce.
In un battibaleno ritrovo la litoranea e la pianura. Alle 13.15 ho percorso 100 km come era nelle mie intenzioni.
Attacco la salita per Lagonegro alle 14,00 con già 1100 mt di dislivello nelle gambe. 24 km e 700 d+: testa bassa e pedalare. Nonostante psicologicamente mi senta un "tappeto persiano" sono però fisicamente più brillante del previsto. Per due volte vengo inseguito da cani "cattivissimi" e riesco a sfoderare un paio di "rasoiate" degne di uno scalatore purosangue. Sofferenza psicologica a parte, sento che le forze non mi abbanoneranno.
Sono ora ufficialmente entrato nella regione Basilicata.
La temuta salita presenta per fortuna pendenze abbordabili e costanti, sempre al 4/5%, alternando brevi tratti per rilanciare l'azione. Sosto per alcune foto e per cambiarmi la sottomaglia inzuppata. All'11° km approfitto per addentare il panino al prosciutto avanzato, cui aggiungo una mini coca-cola.
Al bivio per San Costantino (15° km, 630 mt slm) avvisto l'insegna del Bar La Carcara. Coffee time! E ci aggiungo anche un chinotto! Mancano ancora 10km e visto che le energie sono poche (soprattutto mentali) mi tengo su di zuccheri. Mi intrattengo qualche minuto con un paio di avventori incuriositi da questo cicloviaggiatore "padano".

 

Riparto. Con mia sorpresa, il percorso ora è scorrevole, prevalentemente in pianura o leggera discesa.
Un ultima facile salita mi porta al bivio per l'abitato di Lagonegro. Individuo la centralissima Pensione "Oliva", dove già pernottai 3 anni fa durante il mio cicloviaggio "Transappe". La gentile gestrice mi mostra la stanza, spartana, e il bagno, esterno, ma con acqua bollente.
Breve visita al suggestivo borgo medievale, prima di recarmi alla Locanda da Federico. Per 12 euro: orecchiette alle cime di rapa, cosciotto di pollo arrosto, patate fritte, broccoli al vapore, 4 cioccolatini fatti in casa, caffè, birra media e un litro d'acqua frizzante. Prezzi scaccia crisi!
Sono abbronzato. Il sole invernale picchia ancora forte. 20-22° gradi e anche qui a 700 mt sul livello del mare siamo intorno ai 15.
Metabolicamente: parola al book. Oggi ho "sbagliato" nella gestione dell'ultima integrazione a pochi chilometri dall'arrivo. Il chinotto a così pochi minuti dalla fine, unito alla poca insulina in circolo (basale in esaurimento) mi ha fatto concludere in iperglicemia, prontamente ripresa con una correzione di 2 unità. Ho provato anche ad alzare il rapporto i:cho rispetto a ieri sera, ma non reggo ancora l'1:17 considerato. Per tanto credo di stabilizzarmi sull'1 a 15 a partire da domani sera. Intanto 2 unità di correzione ulteriori visto il 196 mg/dl al coricarmi.



Mentalmente: Giornata con la mente tormentata da mille pensieri, tentazioni di rinuncia, nostalgia, dubbi sulla mia tenuta atletica e sull'itinerario deciso. Alterno momenti di euforia a pacato scoramento. Ma ho sprazzi di lucidità sufficienti per godermi il paesaggio e scattare qualche foto.
Manifesto dunque una carenza parziale di resilienza. Un tour così breve non ti da il tempo per assumere quell'atteggimaneto di naturale transumanza che la ciclovacanza richiede. La memoria è breve anche nei cicloviaggiatori navigati.
Se a questo ci aggiungi un po' di stanchezza la frittata è fatta.
L'impreparazione è la prima causa di cattivi pensieri e decisioni sbagliate. E vale in tutti i campi!
Good Bye West Coast! Il mio "coast to coast" lucano ha bypassato la bellissima Maratea, non senza rimpianti. Avrei forse dovuto lì sostare. Sicuramente me ne pentirò, ma non nascondo che sono più attratto dall'hinterland lucano con i suoi borghi antichi, riparo di banditi e briganti. Inoltre voglio raggiungere assolutamente Matera in orario compatibile con un'approfondita visita.
Dunque mi sono portato avanti.
Domani si punta a est per strade di montagna e dovrei superare più volte quota mille metri sul livello del mare.
Il meteo promette ancora bene e con quello che sta succedendo in questi giorni, meglio approfittarne per raggiungere posti altrimenti non praticabili in questa stagione.
Non ho ancora fissato il punto tappa, riservandomi di farlo domani in mattinata. Sempre se trovo un albergo aperto sulle Dolomiti Lucane.

T1 > LUNEDì 12 NOVEMBRE 2012 • PIANO DI SORRENTO (NA) - CASTELLABATE (SA > KM 110 • D+ 900

Il cicloturista pronto alla partenza



PEDALANDO LUNGO LA COSTA
Eccomi al giorno della partenza. Ci arrivo con alle spalle una notte con poche ore di sonno e una domenica impegnativa: trail mattutino di quasi 2 ore sul Monte Vico Alvano con il redivivo Gus Zecca e successivo pranzo-maratona: per la cronaca a tavola dalle h. 13 fino alle h 18. Qui funziona così.
Un po' di tempo per la famiglia, un po' di pubbliche relazioni e all'una di notte mi accorgo che non ho montato il sensore per il monitoraggio della glicemia. L'installazione notturna poi non va a buon fine perché il trasmettitore risulta difettoso. Dovrò dunque affidarmi al tradizionale autocontrollo manuale. Forse è meglio così.
Poi mi perdo a scrivere un mega report di anteprima per il sito: morale della favola? Mi addormento verso le 3.
Sveglia alle 6.30. Vestizione e sistemazione degli ultimi accessori nei bagagli. La bici è in perfetto assetto da viaggio. Giusto mi riservo di regolare l'altezza della sella in movimento dopo aver verificato la rotondità della pedalata.
Qualche servizio estemporaneo e la pesatura ufficiale (sigh, sono over 70 kg!) ritardano un po' la partenza. E la mia strategia di mangiare un rompidigiuno da 30/35 grammi di cho senza bolo, partendo subito per evitare il picco iperglicemico va a farsi friggere. Ma nulla di grave. Da domani rispetterò la tabella di maria.
Saluto Gus, la gazzella Betty e le mie Mitch e Cherubina, oltre ai consuoceri.
Sono le 8.29 quando scatto sui pedali da Trinità di Piano di Sorrento mentre i bambini entrano a scuola.
La temperatura è gradevole, ma il cielo è coperto e uggioso. Speravo si aprisse un po' ma la tappa di oggi mi regalerà pochi scorci di sole.
Prima asperità la facile salita ai Colli di Fontanelle. Mi innesto dunque sulla statale della costiera amalfitana, i cui panorami non stancano di entusiasmare anche con il cielo coperto e un po' di "saudade".

SX > POSITANO • DX > PAESTUM

Positano, Praiano, il fiordo di Furore: che spettacolo. Per non parlare di Amalfi. L'unica rampa un po' impegnativa è la salita al Capo d'Orso poco prima di Vietri.
Pedalo di conserva, ma il profilo altimetrico consente di recuperare. Non sono ovviamente brillantissimo.
Dopo poco più di 50 km sono in centro a Salerno con già quasi 700 mt di dislivello nelle gambe. La città è piuttosto ripulita con le luminarie già in bella mostra. Ora mi attende un lunghissimo rettilineo sulla litoranea che costeggia il Golfo di Salerno. La zona periferica è un po' degradata: rifiuti ovunque, sporcizia, prostitute e facce inquietanti. Questo tratto è un po' noioso ma procedo spedito.
Per lo meno zero traffico.
Solo in prossimità di Paestum l'ambiente è più curato e rassicurante. La riserva naturale dei fiumi Sele e Tanagro è qui ben tenuta, con pinete e piste ciclabili ovunque. Spira un leggero vento contrario. Pedalo senza forzare con velocità tra i 20 e i 25 kmh e con un'occhio alle frequenze cardiache. Se oggi mi brucio, le mie già poche chance di completare l'intero percorso previsto, vanno a farsi benedire.
Sosto per un paio di scatti al parco archeologico e poi raggiungo in pochi km la bella cittadina di Agropoli (98° km), porta d'ingresso al parco del Cilento.
Da qui per la statale 267 giungo in loc. San Pietro. Mi fermo in un bar per un caffè e valutare, computer alla mano, dove pernottare. Mi rendo subito conto che a novembre sono veramente pochi gli alberghi aperti. Da ora in avanti dovrò giocare di anticipo, fissando la tappa di arrivo con albergo prenotato o almeno ad apertura verificata.
Dopo alcune telefonate a vuoto, finalmente risponde un alberghetto di Castellabate. La struttura sarebbe chiusa, ma la gentile gestrice mi accoglie ugualmente a prezzo di favore, avvertendomi che non ci sarà l'acqua calda … l'impianto è spento fino alla riapertura della prossima stagione. Accetto di buon grado. Ho voglia di vistare questo bel borgo, celebre per il film "Benvenuti al Sud".
La salita porta ai 280 mt slm in poco meno di 5 km e sale molto docile, a parte un breve tratto all'11%.
Panorami fantastici. Il cielo finalmente si apre e il sole mitiga ancor più la temperatura. 20°C ci sono tutti. La fatica e i doloretti vari svaniscono in un batter d'occhio.
Approfitto per visitare, un po' in bici e un po' a piedi, il centro storico, prima di raggiungere l'albergo. Splendida vista sulla costa tirrenica.
La stanza è molto accogliente. Mi lavo con l'acqua fredda e metto i panni ad asciugare.
Oggi è lunedì e non c'è verso di trovare un ristorantino aperto. Sembra un paese fantasma.
Al negozio di alimentari compro una birra moretti da 66 cc e uno snack salato. Per fortuna che avevo avanzato ben due paninazzi con porchetta e mozzarella: me li pappo di gusto. Sono più che sufficienti a placare la fame del mio intestino e dei miei muscoli.
Metabolicamente tutto come previsto, post colazione a parte. Non avendo pesato i panini con la porchetta (magra!!!) e sono andato a occhio con i boli, ma poi ci ho preso la misura. Non ho comunque modificato il mio rapporto i:cho ... e ho fatto bene. Ci vuole forse un altro giorno bello tosto e comunque ho dato un bel taglio alla basale. Domani utilizzerò altro "companatico" nei panini. Debbo anche bere di più con queste temperature primaverili. Mi sono trovato molto bene con le mie fidate bustine di miele di castagno. Ho un casino di snack dolci da finire prima che scadano. Per le altre considerazioni c'è il book.


110 km per oggi possono bastare, anche se forse avrei potuto osare di più. Di sicuro dovrò ricorrere a qualche trasferimento con mezzi pubblici per rientrare a Piano di Sorrento per sabato pomeriggio. Non credo di avere nelle gambe la forza per affrontare nei prossimi giorni 5 tappe da 150 km con tanta salita.
Pochi pensieri, poco filosofeggiare: oggi giornata interlocutoria, dedicata più all'ascoltarsi e meno ai pistolotti (ma arriveranno, tranquilli).
Visibili segni di stanchezza solcano il mio viso barbuto: irriconoscibile al momento è solo il mio stato di forma!
Ora ho bisogno di recuperare un po' di forze. Vivo alla giornata. Le poche ore di sonno e la scarsa condizione atletica si fanno sentire. La rotula sinistra in più mi fa un po' male … speriamo bene. Stasera a nanna presto, domani alle 6.30 suona di nuovo la sveglia! Obiettivo: oltrepassare il confine lucano nei pressi della costa tirrenica e da qui raggiungere Lagonegro. Dai 130 ai 150 km a seconda del percorso. Mia intenzione è di seguire la strada costiera, anche se presenta qualche dislivello in più. Vedremo, saranno le gambe a comandare. La pensione Oliva mi aspetta: 25 euro il prezzo pattuito! E adesso con skype mi dedico alla famiglia!

Belvedere di Castellabate
 
***

T5 > VENERDì 16 NOVEMBRE
[annullata per pioggia battente > noleggiato auto e fatto visita a Biagio Savino e a Michele Consiglio]
T6 > SABATO 17 NOVEMBRE
[pioggia battente e nebbia ... rientrato in auto a noleggio fino a Sorrento]