LUCANIA COAST TO COAST - Lucania Coast to Coast
LUCANIA COAST TO COAST 2012 Cicloviaggio autunnale a cavallo tra Campania e Basilicata ... Per strade poco battute, alla riscoperta di mari, monti e riserve naturali della Lucania. Chi: Cristian Agnoli VELOTRAVELLER ID 41 anni • imprenditore • Verona • diabete tipo 1 dal 2005 • 176 cm x 70,5 kg (prima della partenza) • 12,56% massa grassa • terapia multiniettiva basal bolus (detemir/glulisina) • ultima glicata 6,8 • Come: > in bicicletta (Cinelli ZZ Bootleg), > in autosufficienza > > in solitaria (?), > in cinque notti (non di più, il richiamo dell famiglia vince sul richiamo dell'avventura) BASILICATA ON MY MIND ... > la scelta della Basilicata, come "mondo" del mio breve cicloviaggio novembrino, è dettata da ragioni logistiche (vicinanza a penisola sorrentina dove attualmente mi trovo per "visita parenti") ma anche dalla mia "simpatia" verso il popolo e il territorio lucano, memore di letture come "Cristo si è fermato a Eboli" e di persone in carne e ossa come lo sportivo con diabete tipo 1 per eccellenza, Michele Consiglio da Rionero in Vulture. E' giunto il tempo dunque di avventurarmi in questa regione "contadina" un po' bistrattata … come sempre saranno le strade secondarie, le piste poco battute e gli scorci della provincia contadina italiana a regalarmi sorprese e a svelarmi tesori di cui non avrei mai sospettato l'esistenza. La recente "genitorialità " non mi impedirà di mantenere fede a un impegno preso qualche anno fa quando mi ripromisi che avrei comunque continuato a "cicloviaggiare" anche con famiglia e prole. Non nascondo qualche titubanza e senso di colpa nell'abbandonare la mia piccolina di due mesi e mamma, ma lascio le mie due "ragazze" solo per pochi giorni e in buone mani in terra sorrentina. Proprio da Sorrento, torno a cavalcare nuovamente il mio umile cavallo d'acciaio e alluminio debitamente attrezzato per avventurarmi, dopo la Campania, nella storica regione della Lucania, alla ricerca di borghi e luoghi incantevoli che solo la bicicletta, e pochi altri mezzi non convenzionali, consente di apprezzare a pieno. Non so quanti dei chilometri e delle tappe previste riuscirò a percorrere, quanti giorni resisterò alla nostalgia della famiglia, come reagirà il mio fisico allo sforzo profuso, ma farò quello che mi sentirò di fare, trovando il giusto compromesso tra gesto atletico e approccio turistico. Dunque "conoscere per pedalare" … guardandomi attorno con curiosità e sete di sapere. Tutto ciò comporterà , è vero, una certa fatica, fisica e mentale, ma vedremo come questa fatica, presa con il giusto spirito, si possa tramutare in un fantastico e intenso viaggio attraverso la terra di Lucania e dentro il mio "io" vagabondo. In sella, ovviamente, alla mia fida Cinelli ZZ Rats Bootleg. Il meteo a novembre non è mai troppo "amico", ma questa settimana dovrebbe concedere giornate clementi per percorrere distanze apprezzabili a velocità regolare. L'idea è di partire presto, mai dopo le 8, e pedalare senza soluzione di continuità sino all'imbrunire, ovvero, in questa stagione e a questa latitudine, tra le 16,30 e le 17 (avendo premura di localizzare preventivamente una pensione-albergo nella località presunta di arrivo). Studiando le carte topografiche ho individuato un itinerario di massima riservandomi un certo aggio e così non bruciarmi l'occasione di vedere qualcosa d'imprevisto, di sostare di fronte a bellezze naturali o di riposare da eventuali momenti di stanchezza. Prediligerò le strade secondarie, dileguandomi nel dedalo di stradette segnalate sulla mia mappa o che mi saranno indicate. Strade solitarie, che sembrano perdersi fra il verde della campagna, spesso deliziosamente ombreggiate e festosamene accompagnate da acque fresche e chiare, procedendo per valli che fanno di molte regioni collinose piccoli mondi montani in miniatura, e alimentando così il mio vivo amore al ciclismo turistico. Sarò solo e cercherò di massimizzare il vantaggio dell’assoluta indipendenza per gestire al meglio i miei ritmi biologici, fisiologici e mentali. La solitudine non mi spaventa. Sono un animale sociale, ma so anche trasformarmi in un "solitario" che non sente prepotente il bisogno di imbattersi in un viso conosciuto, in una persona alla quale manifestare i propri sentimenti: e poi la tecnologia aiuta. Con la mia fida connessione internet potrò "postare" il resoconto delle varie tappe e cosa più importante comunicare via skype con le mie "ragazze". Tutto filerà liscio? Credo di sì. Il meteo è la più grande incognita, come già anticipato, oltre alla mia oramai cronica carenza di preparazione atletica che potrebbe rallentarmi alquanto e farmi perdere di lucidità nella scelta della via o del punto tappa. Ho mèco un minikit di emergenza per bivaccare in caso di imprevisti, ma mi auguro di non dover ricorrere a questa opzione "extreme": comunque tute isolanti in tyvek, teli di emergenza, abiti termici, coltellino falcetto, accendino e diavolina sono in valigia. Accendere un fuoco, consumare il cibo di scorta nel fondo dello zaino, sdraiarsi su un letto di foglie secche in qualche bosco della Basilicata e dormire fino alle prime luci dell'alba? Scenario possibile ma non auspicabile, cui saprò, all'occorrenza adattarmi. ATLETICAMENTE > giungo a questo cicloviaggio in arretrato di preparazione con pochi chilometri sulle gambe. Ho fatto qualche pedalata non superando mai i 40 km negli scorsi quindici giorni, però con buone sensazioni. Passare all'improvviso ad affrontare tappe da 130-150 km con 8 e più ore di bici e dislivello altimetrico notevole, non sarà facile e dovrò gestire al meglio le forze fisiche e mentali. Mi preoccupano in particolare le salite lunghe cui non sono più abituato. Non che sia in ansia da prestazione … non ho traguardi, non cerco premi di tappa, né ho, soprattutto, l’obbligo di far bella figura di fronte ad alcuno, ma avverto un po' di "responsabilità " nel concludere al meglio questa breve ma impegnativa ciclovacanza: "La meta non è la località alla quale miriamo arrivare, ma quella a cui dobbiamo ritornare" … questa frase me la debbo fissare bene in mente! Spero di crescere di condizione giorno per giorno. Per questo ho scelto di affrontare il viaggio in senso antiorario, dirigendomi verso sud lungo la costa amalfitana prima e salernitana dopo, su percorsi scorrevoli e prevalentemente pianeggianti per iniziare ad "arrampicare" dal secondo giorno. Procedere subito per l'entroterra, come inizialmente previsto, affrontando dislivelli importanti, allo stato dell'arte sarebbe un suicidio atletico. Deciderò poi di giorno in giorno se mantenere fede al piano chilometrico e all'itinerario predeterminato o se improvvisare in base a energie e forze residue, magari rendendomi conto che nelle mie gambe e nella mia testa l'unica opzione attivabile è quella della "rinuncia". Pedalare a muso duro solo per portare a casa un ignorante "'emo fatto l'impresa" proprio non mi interessa. Mi piace il sapore agrodolce dello sfinimento serale cui segue la ricostituzione delle riserve energetiche e delle scorte di buon umore con un lauto pasto, ma senza oltrepassare la linea sottile che divide il "nolimits" con l' "off-limits". Stanco sì, ma felice! Itinerario di massima (itinerario suscettibile di modifiche in divenire ...) Si procederà in senso "anti-orario" scendendo lungo la costa fino a Maratea, da qui dirigendosi verso l'entroterra lucano attraverso le piccole dolomiti lucane, fino a raggiungere Matera. Da qui si farà rientro da nord-est via Rionero in Vulture e i laghi di Monticchio, attraversando successivamente il parco dei monti Picentinii. VELOCIPEDEMENTE > bici e attrezzatura sono collaudate. I rapporti adeguati: la Basilicata è molto "collinare", raggiungerò anche quote importanti, ma non credo di dover affrontare "pendenze" troppo cattive. Per tutto il resto rimando ai dettagli tecnici che qui seguono: ZZ RATS CINELLI Bootleg • peso a secco portapacchi inclusi: 17,5 kg • peso con bagagli: 28 kg (un po' di peso in meno rispetto ai miei standard!) • Cambio Shimano 105 con tripla anteriore • Ruota libera 13-27 • Ruota slick all'anteriore da 26", zigrinata da 28" al posteriore • Manubrio da corsa • Sella Brooks Alpe D'Huez • Pedali con attacchi • Catena quasi nuova (900 km) • Freni a disco con pastiglie quasi nuove (900km) • Borraccia da 0,80 con cannuccia sul manubrio • Portabottiglia da 1,5 litri sul telaio • 2 borse Ortlieb laterali • 1 borsello Ortlieb anteriore • 1 campanello • 2 tute in tyvek d'emergenza con polsini e doppio cursore • telo salvavita • Occhiali da sole • 2 lampade frontali 75 lumens • 1 luce lampeggiante posteriore • Caschetto con luci lampeggianti e specchietto retrovisore incorporato (un po' scassato) • 2 paia di guanti / manopole • 2 paio di copriscarpe in neoprene e waterproof • scarpe Scott ibride con attacchi • 2 maglie vintage (Brooks + US Palazzolo original 1978) • 1 pantalone bracalone con tasconi • 1 salopette da bici 3/4 • 3 paia di manicotti • 3 paia di calzettoni al ginocchio • 2 gilet antivento • maglia montura con cappuccio • Mappa Basilicata TCI 1:200.000 • Gps Garmin Edge 705 • 3 corde elastiche • 2 sacchi dell'immondizia copritutto • kit riparazione e 2 camere d'aria • 1 giubbino water proof Raidlight • 1 giubbino goretex • 1 foulard alla Boyan• 2 morf • 1 asciugamano • 1 paio di scarpe (SpeedCross Salomon) • Pantalone tecnico per dopo bici • 2 maglie termiche m/c • 2 maglie termiche m/l • 1 felpa invernale • 1 maglia tecnica invernale uso bici/tempolibero • 2 maglie bici pesanti • kit insulinico (aghi, penne, glucometro, accessori sensore) • 1 sensore CGM • q.b.: Barrette, miele, fruttini e varie scorte energetiche e zuccherine per rabbocchi… • Documenti, bancomat e un po' di denaro contante • 1 Cellulare di emergenza • cpu Macbookair • q.b cavi vari per cpu, gps e mobile • 1 accendino e diavolina per fuoco d'emergenza e bivacco notturno • 1 paio mutande … just 1! • 1 paio calzini post bici • kit toilet minimo (spazzolino, deodorante, doccia shampoo, salviette, lametta barba) • 1 cappello di lana • q.b. spirito di adattamento, di avventura ... la testa sulle spalle! METABOLICAMENTE E NUTRIZIONALMENTE > ovvero come gestire il mio/nostro imperfetto metabolismo degli zuccheri a insulina esogena e come alimentarsi. Le motivazioni di derivazione "metabolica" sono sempre più sullo sfondo dei miei viaggi e del mio approccio alla pratica sportiva. Mi piace sempre "mettere alla prova" il mio avariato apparato metabolico, ma relegandolo al ruolo di "attore non protagonista". Insomma anelo a quella gestione ottimale ma in background del diabete, senza farne "ragione di vita o di sport". Il diabete, dopo un comprensibile periodo di apprendistato (comunque mai troppo lungo), dovrebbe diventare una "variabile indipendente" dei nostri successi e dei nostri insuccessi. Per questo bisogna lavorare sodo e con umiltà , dietro e davanti le quinte, in sottofondo, per poter permettersi di essere noi a decidere quando e come essere "visibili e irriconoscibili". Pistolotto pseudofilosofico sparato, veniamo ora al dunque. Come recita la guida del TCI del 1949 "se generalmente è preferibile prendere i pasti all’albergo o in trattoria, prudenza vuole che il cicloturista porti seco qualche scorta e, comunque, che non manchi mai di zucchero, rapido reintegratore delle energie e ottimo rimedio contro improvvise debolezze. Giova anzi, a fin di prevenire qualunque eventualità , che se ne prenda senz’altro, ogni tanto, qualche zolletta, a meno che non si voglia invece far uso di preparati, normalmente in commercio, a base di zuccheri speciali destinati a chi compie lavoro atletico". Vecchie citazioni a parte, la mia strategia nutrizionale sarà quella di mangiare poco e spesso durante le 7-8 di bici al dì, alternando piccoli rabbocchi in forma di miele e altri zuccheri a rapida assimilazione, con barette o più palatabili panini imbottiti, da consumarsi sempre e comunque sui pedali. Brevissime soste tecniche diurne giusto per un caffè, una consultazione, una richiesta di informazioni. Riserverò al pasto serale il momento per mettere le gambe sotto un tavolo e per ripristinare scorte glicogene e sintesi proteica davanti a un ricco menu alla carta. Colazione di base leggera, in forma di caffè + rompidigiuno. Sveglia e via dunque, subito sui pedali. In quest'ottica, sfrutterò la sinergia insulina basale / attività fisica per assimilare rompidigiuno, snack e integrazioni, senza ricorrere al bolo di analogo ultrarapido, riservato solo per metabolizzare il lauto pasto serale. Stante la mia attuale, abbondante insulinizzazione basale, sono curioso di verificare le riduzioni (sostanziali?) nei dosaggi che dovrò praticare, credo sin dalla prima giornata, quando, se il profilo glicemico sarà in linea con le mie previsioni, ovvero stabile e tendenzialmente sotto i 100 mg/dl, andrò ad eliminare la seconda iniezione di basale detemir, adottando, per questi 5/6 giorni una terapia a iniezione unica serale di insulina basale. Solo questo rappresenta di suo una diminuzione del 40-45% del mio fabbisogno basale (attualmente sono a 21, 12+9). Il bolo serale andrà sicuramente ritarato perché credo che il mio rapporto insulina-cho si schioderà dall'attuale 1:11 per spostarsi almeno a 1:15. Più in generale, parlando di "stili di vita", "a rigore, il tabacco, gli alcoolici e la carne dovrebbero essere, se non banditi, almeno limitati al minimo. Non vogliamo con ciò comminare un regime di castigata astinenza: vogliamo solo raccomandare moderazione" … Gestirò dunque l'alimentazione con attenzione agli aumentati fabbisogni proteici, limitando però carni grasse e lipidi in genere, ma soprattutto gli alcolici. Forse mi fumerò una sigaretta la sera dopo cena giusto come rito propiziatorio, ma da "non fumatore" posso permettermelo. Per me la sigaretta è vezzo e non vizio. Mi auguro di rientrare sabato in quel di Sorrento per lo meno sotto i 70 kg, visto che in questi giorni ci abbiamo dato dentro con pranzi e cene da durata e portate interminabili o meglio … off-limits! GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE > nei giorni del mio cicloviaggio ricorre anche la giornata mondiale del diabete. Per quanto mi riguarda ho poco da celebrare. Lascio a chi si accorge di avere il diabete o che deve agire sul diabete solo in prossimità del 14 novembre l'onore e l'onere di divulgare e sensibilizzare. Preferisco proseguire nel mio giorno per giorno con il diabete … il miglior modo per celebrare la giornata mondiale del diabete è dedicarsi al proprio (e altrui) diabete nei restanti 364 giorni … dunque 365 giorni all'anno e non solo quando arrivano gli spot via radio di Diabete Italia & Co. con i soliti toni: sconfiggere il diabete, contro il diabete, combatti, lotta, guerra etc. The Day-to-Day over the Day … se tutti dedicassimo meno energie e risorse per il WDD e un po' più di quotidianità al nostro mr Diabetes, avremmo meno diabetici incazzosi e rancorosi, e più persone capaci di gestire la patologia in background e di esserne testimoni pacati ma determinati. Vedremo meno disperati armati di retorica e finti sorrisi da certa diabetogia di regime (e derivati), così sbattuti in piazza a presidiare fatiscenti stand per la verifica della glicemia, corse podistiche ghettizzanti e altre iniziative inutilmente sensibilizzanti. BEING MICHAEL ADVICE > … se le gambe reggeranno, non mancherò di fare visita, con preavviso, all'icona lucana dello sport a glicemia controllata, ovvero Michele Consiglio, alias Michael Advice, pioniere del podismo con diabete t1, nonché guru e strenuo difensore dell' "Alto e Sicuro". E' da un paio di anni che non lo vedo, ma ci sentiamo comunque telefonicamente almeno una volta all'anno. Non vedo l'ora di sorseggiare con lui un buon bicchier di vino rosso lucano … ovviamente con moderazione. Dopo aver citato Michael Advice credo di poter considerare completata esaustivamente questa mia prefazione/anteprima al Lucania Coast to Coast. Ora non ci resta che … pedalare! |