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CYCLING LIGURIA 2009 - TAPPA 7 & BACK HOME



 
TOUR COMPLETED! 590 KM
Tappa x Tappa 
 
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BACK HOME – domenica 3 gennaio 2010
Le Manie (SV) – Garda (VR) ... in auto!

Ma quanto sono buoni i cioccolatini di Giuliano Melis?
Ieri sera cena tipica alla trattoria Altopiano. Mi hanno raggiunto Giuliano Melis e un ripresosi Paolo.
Bella chiacchierata tout court e pianificazione iniziative ciclistiche 2010.
Giuliano regala ad entrambi un enorme saccone di cioccolatini di propria produzione e due confezioni della specialità di casa Melis ... i grissini ricoperti di cioccolatissimo fondente ... mmmhhh ...
Prima di coricarmi mi pappo un cioccolatino ... visto il 69 mg/dl.
Ma quanto alzano la glicemia i cioccolatini di Giuliano Melis?
179 mg/dl al risveglio ...
Già ne avevo voglia ... e quindi, digiuno, vado a farmi una corsetta tra i sentieri e i boschi dell'altopiano delle Manie ... niente di particolare ... giusto 40 minuti per sentire se le gambe rispondono ... (e decisamente rispondono).
Per svegliarsi e ripartire di slancio non c'è nulla di meglio che una bella corsa mattutina. Domenica mattina ... silenzio e solitudine. Giusto lo scampanellio del collare indossato da un paio di cani da caccia che incontro lungo un single trek subito seguiti dai loro padroni armati di carabina e ben incartucciati.



Trailrunning Manie ... in dissolvenza

Doccia bollente, controllo glicemia, 69 ... e dunque una colazione abbondante con prodotti genuini.
Ottimo trattamento dalla titolare dell'alloggio che mi ha preso in simpatia: accoglienza presidenziale ma prezzi decisamente popolari.
Bici già in auto dalla sera prima. Ci aggiungo i miei pochi bagagli e la preziosa borsetta con i dolcetti di Giuliano. Giro la chiave, spingo sull'acceleratore e via ... back home ... prima però devo raccogliere la mia mammina che rientra da una crociera su Genova giusto oggi.

Eccomi a casuccia. Un pisolino, qualche telefonata.
Cambio di valigie e domani si riparte di nuovo ... la Bretagna mi attende!
Contemplando le scogliere bretoni, assaporando galette di grano saraceno e sorseggiando sidro ripenserò a questo bel viaggio, ai paesaggi, ai sorrisoni di Paolo, alla determinazione di Alessandro, ai tanti sguardi incrociati, alle salite, al mare, alla montagna, al vento freddo, alla buona cucina ... restate sintonizzati su DNL ... ora riprendo con la corsa a piedi, ma “Liguria sui Pedali” non ha ancora detto tutto!
Su www.diabetenolimits.org, nella sezione dedicata, parecchie foto. Pagine ancora in fase di completamento … tenetele d'occhio nei prossimi giorni!

 

Tappa 7 – sabato 2 gennaio 2010
Diano Marina – Le Manie km 107
(via Giogo di Toirano + Colle del Melogno)


Just me myself & I ... già, proprio così ... solo soletto alla meta.

L'intestino irritato di Paolino ha costretto il nostro campioncino alla resa: ciò che non potea il diabete, fece la “caccarella”. Paolo è ragazzo di spirito e sa stare alla battuta, sia quando le cose vanno bene e a maggior ragione quando qualcosa va storto.

E fu così che il Presidentissimo affrontò l'ultima tappa da cicloeremita.

Maliziosamente qualcuno potrebbe pensare che non riuscendo a battere Paolino in sella, io abbia orchestrato un complotto per traviare il giovane Crava al cenone di San Silvestro. Abbiamo mangiato le stesse cose ... io ho ecceduto in carboidrati ed alcool e me la sono cavata con una iper mattutina, acidità di stomaco e un po' di meteorismo. Paolo ha ecceduto in alcool, “salse e salsine” e forse non ha controllato bene la cottura della carne che si autopreparava ed è finito con una infezione intestinale, mal di testa, spossatezza, rigurgiti, malessere ... insomma ... KO = tappeto persiano!!!!!

Purtroppo ognuno conosce i propri limiti e i propri punti deboli. Sapremo imparare dai nostri errori e ne usciremo più forti, responsabili, determinati di prima.

Ovviamente il morale stamane al risveglio non era alle stelle. Quando qualcosa va storto, si rovina sempre un po' l'atmosfera scanzonata della vacanza. Paolino è dispiaciutissimo ma non ci sono alternative. Lo stop è necessario. E' stata comunque una prima esperienza ciclovacanziera che gli sarà utilissima in futuro.

Ho proseguito da solo perchè comunque era in buone mani (mammina e zia). Altrimenti non mi sarei permesso un simile gesto. Il nostro distacco non durerà che un fior di vita. Già stasera a cena ci rivedremo per festeggiare in convivialità.

Oggi era giusto andare ... Paolino aveva bisogno di starsene in pace e di rimettersi, io potevo e volevo concludere con una bella tappa il ciclotour ligure e dedicargli una bella prestazione sotto tutti i punti di vista.

Dunque veniamo ai colpi di pedale. Sole e cielo azzurro ... finalmente!

Mi preparo in un battibaleno. Saluto l'attapiratissimo Paolino, monto i bagagli sulla bici e consumo una frugale colazione pochi minuti prima di iniziare a pedalare: caffè doppio e una bella fetta di torta fatta in casa a base di frutta secca e marmellata. 3,2,1 ... si parte. Incredibile il riverbero del sole sulle acque agitate e in mareggiata. La mia ombra allungata si riflette sull'asfalto. Mi sento in formissima, in un crescendo di positive sensazioni in questa settimana ciclistica. Le gambe girano alla grande. Supero con estrema facilità le brevi ma insidiose salitelle lungo la litoranea, Capo Mele in primis. Giornata prefestiva e una marea di ciclisti in giro. Gruppi di tutte le età. Il cicloturista pensionato chiacchierone e in sovrappeso con abbigliamento sgargiante primi anni '90 è la tipologia più diffusa. Parlotto con alcuni di loro e sfrutto a tratti la loro imponente scia. In salita però scappo via agile sui pedali come un grilletto. Sole sole sole ... ogni tanto penso a Paolino: oggi sarebbe stato l'apogeo per lui e visto il mio stato di grazia non avrebbe dovuto aspettare troppo in cima ai passi. Basta recriminazioni però o divento noioso e piagnucoloso.

Attraversati i centri di Alassio e Albenga giungo di gran carriera a Borghetto Santo Spirito. H 10,30: 36 km percorsi. Prendo a sx verso Toirano-Calizzano. I primi km li avevo già percorsi nei giorni scorsi ... ma con questa giornata, tutto sembra diverso. L'ascensione al Giogo di Toirano (807 mt slm, d+ 762 14,5k, pendenza media 5,3%) è quasi tutta ben soleggiata tranne brevi tratti, con conseguente temperatura ideale. Procedo senza cappello e senza guanti e con i manicotti abbassati. Sono euforico anche perchè spingo e rilancio senza problemi. Se penso a come arrancavo con il fiatone e l'occhio pallato sulle prime salite pochi giorni or sono...

Percorso molto panoramico, soprattutto dal 4° km in poi, tra splendidi uliveti con vista paura sul Mar Ligure. All'occhio attento del ciclista non sfuggiranno un paio di fontane sempre utili per rifare il pieno alle borracce. Il finale è anche un po' più semplice con le pendenze che si attenuano.

“Occorrono buona spinta e progressione per superare questa pedalabile e spettacolare ascensione. La pendenza uniforme permette di spingere dall'inizio alla fine il medesimo rapporto”, questa la descrizione riportata dalla mia super guida (Liguria:pedalare per conoscere. Guida pratica per il cicloturista, l'appassionato, lo scalatore – di Claudio Zaccagnino, 1995). Scritto, letto e fatto: oggi sono stato un campione di regolarità. 
Scollino piuttosto pimpante al Giogo del Toirano, depressione compresa tra la Rocca Barbena e il Monte Carmo. Foto e indossato abbigliamento più pesante, infilo la ventosa e dolce discesa verso l'abitato di Bardineto (711 mt slm), lungo la val Varatella tracciando una serie di ampie curve:questa parte dell'itinerario, grazie anche alla sua panoramicità, ha davvero qualcosa di grandioso.

Giunto a Calizzano (640 mt slm) si apre un'ampia e soleggiata conca. La valle costituiva nel medioevo una via di comunicazione molto importante tra la Val Padana ed il mare. Da qui prendo a destra lungo la statale che porta al colle del Melogno (1028 mt slm) seguendo inizialmente il corso del fiume Frassino. E' il versante più facile da affrontare, 9 km e poco meno di 400 mt di dislivello con pendenze quasi sempre abbordabili. L'aria è decisamente più fredda e c'è più neve a bordo strada qui che sul Col de Turini. L'ascesa attraversa la bellissima faggeta con gradualità, in un susseguirsi dilatato di tornanti alternati a segmenti più pianeggianti. Giunto al colletto, un po' provato da questo secondo gpm, scatto delle belle foto con la bici sulla neve prima della meritata merendina al bar ristorante La Baita. Temperatura rigida e aria gelida all'esterno, caldo ambiente all'interno con gentile “ragazzotto barista”: un buon cappuccino e una minifetta di crostata. Mi faccio spiegare pure le varie vie percorribili per rientrare sulla costa e opto per la più semplice. Poc'anzi la ripartenza, caffè, cambio di maglia, bardatura, cercando tepore al sole. Inizio la lunga discesa a valle su larga carreggiata e dal fondo ottimo: un susseguirsi di curve da pennellare in velocità senza utilizzare eccessivamente i freni e sfruttando le doti di guida e direzionabilità della mia Cinelli Bootleg ZZ Rats. Un macigno in salita (15 kg a secco), ma sicura e precisa in discesa. I freni a disco, se ben regolati, consentono una frenata assai progressiva. Con le gambe di oggi non sento il peso della bici e dei bagagli (altri 15 kg). Valuto in 2 kg il peso perso da inizio vacanza. Allo specchio, stamattina, rivedevo il costato ossuto di quest'estate, il viso triangolare e la vena sulla tempia destra che denota il picco di forma ...

In un batter d'occhio sono a Finale Ligure, solo leggermente infreddolito. Ridente e luminosa, questa cittadina costiera è piena di famigliole che passeggiano. Punto al lungomare dove enormi onde allettano temerari surfisti con le loro mute invernali. Approfitto per qualche scatto sulla spiaggia. Giornata di contrasti oggi. Sole, onde, spiaggia sulla costa, freddo, neve e solitudine sui passi appenninici. Altro contrasto, meno carino però, il pimpante presidentissimo in bici e il debilitato Paolino costretto al fermo obbligatorio.

Sono un po' in anticipo sulla tabella di marcia. Per riprendere una buona temperatura corporea preferisco quindi allungare un po' il mio itinerario ed evitare la breve e insidiosa “direttissima” fino a Manie da Finale Ligure, irta salita descrittami più volte da Paolino con occhio spietato. Svicolo dal piccolo mortirolo ligure e proseguo per una decina di km sulla Aurelia fino a Spotorno. Vista fantastica sulla costa che mi ripaga delle fatiche fatte e dell'ultima ascesa che mi aspetta. Dopo qualche incertezza sulla giusta via, e una piccola integrazione di zuccheri necessaria per lo sprint finale, seguo i cartelli che indicano Le Manie. Ripidissimo il primo km nella pineta. La salita è a gradoni: un'alternanza di rampe al 12% seguite da brevi tratti che consentono di rifiatare. Nei pressi di Voze, soffia un vento incredibile. Quando laterale quasi ti fa cadere, contrario ti fa sudare le proverbiali 7 camicie, a favore ti fa salire come un razzo. Ho vissuto, con diverso stato d'animo (timore, imprecazione, euforia) tutte e tre le situazioni. Prima di giungere al pianoro delle Manie, un ultimo impegnativo strappo reso meno duro dal vento a favore. Poi è uno sprint a tutta di un paio di km fino alla Trattoria Alloggio. Non ho provato le altre due varianti per salire a Manie, inclusa quella suggerita da Paolo, ma ritengo quella da me affrontata sufficientemente probante.

Urletto di gioia conclusivo, sorrisone, scorta di endorfine positive già in saccoccia per questo 2010: vediamo di farne tesoro e di non disperderle con “scriteriatezza” e “rimbambimento”.

Camera libera? No problem. Soddisfatto, ripongo la bici nel bagaglio dell'auto, non senza verificare che si accenda (batteria un po' bassa). Prendo dunque possesso della stanza. Un comodo lettone da cui vi scrivo in questo momento.

Dimenticavo, stamattina sono partito dall'hotel senza la carta d'identità. Per fortuna che mi sono ravveduto e ho messaggiato Paolo affinchè la recuperasse.

Doccia bollente, una birra Moretti da 66 cc e un panino al prosciutto con 2 u di correzione post snack. Il pasto principale, come al solito durante questa vacanza, sarà la cena. Il Garmin, mi dice 4000 calorie consumate ... mah? Però non lo escludo ragionandoci sopra.

Stanco ma felicissimo, mando subito un sms a Paolo. Si starà mordendo le dita ... a questo mondo si riesce a sorridere alla fatica, al metabolismo imperfetto degli zuccheri, alle pene d'amore, ma non all'infezione intestinale!

Siamo partiti in tre, siamo rimasti in due, ho concluso in solitudine. Un 3,2,1 non auspicato, ma che non intacca la positività dell'esperienza.

Conclusa dunque anche “Liguria sui Pedali”: da tempo non pedalavo più in compagnia. Per il cicloviaggiatore solitario a volte è dura l'avventura condivisa. Ma mi sono trovato fondamentalmente bene. Più volte parlando con Paolo spiegavo come il fatto di essere in più persone implica una maggiore attenzione nell'evitare situazioni difficili e di sofferenza a tutti i livelli (fisici, psicologici, tecnici) perchè le conseguenze le paga anche chi è con te. Quando si è soli, tutto nel bene e nel male ricade su noi stessi, quando sei con altri i tuoi problemi sono i problemi degli altri. Per questo molto spesso si viaggia da soli. Per questo quando si viaggia in più persone bisogna ben gestire vantaggi e svantaggi della “socializzazione”.

Ad agosto proveremo la prima esperienza collettiva in ciclotour di medio lunga durata (New England, agosto, 1600 km ca, 15 gg, 4-5 partecipanti) e lì vedremo di mettere a frutto l'esperienza (diretta e indiretta) maturata in questa anteprima a cavallo tra vecchio e nuovo anno. Consiglio a tutti i neo ciclotourer di farsi le ossa con brevi ciclovacanze in solitaria per testare fisico, mente, mezzo meccanico e attrezzatura.

Prossimamente i commenti dei protagonisti, con riflessioni presidenziali, “grippiane” e “cravanzoliane” unitamente a una razionalizzazione dei dati metabolici, cicloturistici e tecnici.

Negli spazi WWW diabetenolimits (sito e blog) tutto e di più.


Gestione diabete: anche oggi non ho avuto grossi problemi. Il tortino ad alto indice glicemico e calorico a colazione mi ha tenuto un po' più alto di glicemia nella prima ora e trenta di attività (non mi era ancora capitato in questo contesto) ma nelle successive ore ho avuto un profilo glicemico più che ottimo con puntuali e corrette integrazioni. Risultato: brillantezza fisica e mentale per l'intera tappa.

A fine attività mi sono concesso un panino e un minidolcetto attraversando una piccola iper prontamente e volutamente corretta postuma. Ho preferito attendere a bolarmi, perchè partivo da un 64. 2 u di correzione, dopo il 183. Avrei dovuto integrare con qualche altro zuccherino prima di cena, ma mi sono perso nella resocontazione e mi ritrovo con un bel 52 ... 6 gr di miele e mezza barretta di sesamo per riprendere la brillantezza tanto decantata oggi. Il prezzo da pagare per la voglia di resocontare non si dovrebbe tradurre nelle sgradevoli sensazioni di una mezza ipo peraltro annunciata. 
Nei prossimi giorni inserirò commenti e dati più completi sul tour affrontando un po' tutte le questioni: metaboliche, atletiche, turistiche, ambientali, filosofiche. 
Per ora, metabolicamente parlando, mi sento di dire tre cose riferite alla mia situazione specifica:

  1. una riduzione del 25/30% della basale mi è necessaria per evitare l'assunzione smodata e massiccia di integratori durante la giornata. Ulteriori riduzioni sono da valutare, ma solo su tour di maggior durata.

  2. Una terapia proporzionalmente spostata su insulina ultrarapida rispetto alla lenta mi consente maggior flessibilità, profili glicemici più stabili e minor rischio ipoglicemico durante AF

  3. Fondamentali nel mio “personalissimo cartellino mellito” per evitare scompensi un maggior controllo alimentare e insulinico nelle fasi pre-post attività fisica e il frazionamento del bolo (doppia iniezione) quando si consumano pasti molto abbondanti come è nel caso di una ciclovacanza dove si resta in bici tutto il giorno e giocoforza il pasto serale è ricchissimo in funzione del recupero di calorie, scorte ed energie per il giorno successivo.