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NEW ENGLAND 2010 - Travel Book, 10-14 agosto





DAY 10 - 15 AGOSTO

WHITE MOUNTAINS
COLEBROOK - ... cycling in progress

[Il racconto prosegue a questo link]


DAY 9 - 14 AGOSTO
BACK TO THE U.S.A.
Lake Mégantic (CANADA) - Colebrook, NH (USA) km 140 (progr. 1147) d+1350



"LIVE FREE OR DIE"


Paolo @ Lake Francis



Prato inglese morbidissimo. Il piccolo campeggio canadese è veramente un gioellino.
Lascio a Leo e Paolo l'onore della tenda mentre io mi addormento vicino al fuoco protetto dalla mia tuta dupont.
Svegliato dai primi raggi di luce inizio a preparare la colazione in compagnia di Leonardo.
Un caffè caldo mentre Leo si fa fuori il vasetto di nutella.
Il sole scalda forte. Ci muoviamo verso le 9. La route des Sommets non ammette tregua. Una rampa dietro l'altra scaldando il Mont Scoth 680 mt slm e a seguire La montagne de l?ours stessa altitudine. Pausa capuccino e brioche in localino stile francese con dolci e baguette originali. Questo Quebec serba sempre sorprese. Qualche nuvola all'orizzonte ma pericolo pioggia niet. Dislivello importante oggi considerato che i primi 1100 mt li abbiamo fatti in 70 km.
La dogana con gli Usa è giusto dopo Chartierville dove sostiamo per un caffè. Prima dei controlli un km secco al 13%. Durissimo!
I controlli ci rallentano alquanto. Va ripetuta tutta la procedura impronte digitali incluse.
I doganieri sono molto simpatici ma ligi al dovere. Si scusano anche per l'attesa dovuta alla connessione telematica lenta. Qui siamo su montagne sperdute e dimenticate da Dio,


42 miglia a destino dal confine. Principalmente in discesa ma con numerosi ups & downs. Qui è la desolazione totale. Boschi, boschi, boschi, laghi, laghi, laghi, fiumi fiumi fiumi,
Non c'è anima viva a parte qualche area di campeggio. Dopo una ventina di km iniziano i primi motel nei pressi del Lago Francis e di qualche riserva naturale. Pesca, riposo, camminate e uscite in quad: la vancanza in New Hampshire è questo ... il tutto con l'immancabile birra.
La tappa si fa sentire nelle gambe. Piccoli break per ammirare il paesaggio, rifiatare e integrare ma siamo sempre a spingere sui pedali.


Cielo coperto ma niente pioggia.

Siamo nel New Hampshire ... roccaforte repubblicana ... "live free or
die" ... il sogno americano è tutto qui ... nella libertà assoluta,
nelle bandiere a stelle e strisce appese ovunque, nei trattorini e nei
taglia erba, nei barbeque presenti fuori da ogni casa.

Guai a toccare questi punti fermi a un buon americano o ti ammazza!
Oltre ovviamente al cappellino, al baseballm alla tazzona di caffè, al
porto d'armi e all'uso indiscriminato dei quad (qui si chiamano ATV) ...
insomma a noi ciclovacanzieri basta molto meno ... un letto o una
piazzola e qualcosa da mettere sotto i denti e abbiamo la pace nel
cuore.

Big day today! Finale veloce con Paolino a tirare nel tratto scorrevole
lungo il fiume Connecticut e Cri e Leo a inseguire stranamente senza
perdere la ruota. 140 km x 1350d+ ... niente male se pensate che non
abbiamo fatto un tornante!

Qui le strade le tracciano con il righello.

Alle 6 giungiamo a Colebrook, anonima cittadina alle porte delle White
Mountains. Nessun problema a trovare stanza come già ci avevano
preannunciato alla dogana. Ottima cena preceduta da birra, passeggiata.
Gente cordiale sempre curiosa e socievole. Al bar ci offrono pure un
drink. Cena @ Howard, come sempre abbondante. Buono. Patatine fritte più
croccanti del solito. La cameriera è impressionata dal nostro appetito e
soprattutto dal doppio dessert ordinato da Leonardo. A seguire altra
birra e poi divano con internet per pubblicare queste righe. I km nelle
gambe si fanno sentire ma l'umore è buono e lo spirito è quello giusto.
Leo va a coricarsi presto, Paolino ed io ci attardiamo a confabulare un
po'.

Il meteo annuncia temporali nei prossimi giorni ma domani dovrebbe tenere.


"EarlyMorning  Breakfast"

GOD PUT ME ON EARTHTO DO A FEW THINGS!
i'M SO FAR BEHIND I'LL NEVER DIE!

DAY 8 - 13 AGOSTO
HILLY QUEBEC
Jackman (USA) - Lake Mégantic (CANADA) km 131 (progr. 1007) d+ 1450



Il fuoco ci coccola e riscalda la fresca serata del Maine. Poco meno di 10°C dopo la mezzanotte. Tutti chiusi nei nostri sacco a pelo dentro la tenda Vaude siamo però al calduccio. Il presidentissimo si addormenta vicino al fuoco e rientra al coperto solo verso le due. Stellata incredibile. Peccato che il ciclomellito necessiti riposare se vuole pedalare l'indonmani... sarebbe da stare con gli occhi all'insù tutta la notte.
Il sole della mattina ci sveglia. Tanta umidità, erba bagnata. Ma in un attimo i raggi scaldano e asciugano tutto. Colazione fai da te. Triade un po' rincoglionita e assonnata. Poche parole.
Operazioni di chiusura bagaglio, saluti al buon John e siamo in sella. Allo store del paese incontriamo Evans, fotografo cicloviaggiatore californiano in transit. Lui sta facendo un tour delle birrerie canadesi e statunitensi... ci lascia il suo biglietto da visita fichissimo con il logo "BEERCYCLING". Il nostro "beer is the answer" ben si addice a questo incontro.
BEER Powered o no, siamo entrambi sui pedali. NOi però andiamo vs nord, lui va verso sud.
I 30 km per la frontiera canadese sono piacevoli anche se presentano qualche collinetta impegnativa. Non nascondiamo un po' di emozione nell'attraversare il confine canadese con timbro incorporato sui nostri passaporti alla dogana. Giunti ad Armstrong, sempre sulla statale 6, svoltiamo a sx lungo la 269. Questi canadesi del Quebec non scherzano nemmeno loro in quanto a tosatura dei prati, bellezza dei paesaggi, ordine e pulizia. Autisti un po' più insofferenti verso i ciclisti, ma che ci volete fare ... siamo più forti anche delle strombazzate dei clacson del Quebec. Regione francofona: scritte, tabelle, indicazioni, qui la lingua ufficiale è il francese. Non c'è il bilinguismo ... sembra di stare in francia. Meno boschi, ma tanto verde ovunque, campi di grano, pascoli con mucche.
In un batter d'occhio passiamo dal nostro inglese incerto al francese. Stranissimo l'accento di queste parti. Un francesce senza erre moscia con cadenza statunitense. Mitico!



Il bel tempo continua ad assisterci. Leonardo si è ripreso e viaggia oramai del suo passo senza grossi problemi a parte la solita inaudita voracità.
Oggi la tappa è piuttosto impegnativa dal punto di vista altimetrico. Il concetto del "tornante" qui non esiste e le strade salgono dirette sulle tante e consecutive irte colline.
Siamo sulla "route des sommets" un'itinerario turistico che attraversa le cime del Quebec meridionale.
Facciamo un briefing e alla fine valutiamo che oggi è impossibile rientrare negli States a meno di non pedalare per quasi 200 km ... cosa improponibile. Breve sosta in piccola buvette ad Audet e supposti 20 km finali fino a Lac Mègantic. Tratto impegnativo con un paio di erte spezzagambe.



Al locale ufficio del turismo verifichiamo il totale fully booked degli alberghi. E' venerdì di ferragosto. Anche in Quebec la gente si muove. In più domani qui si svolge un'importange gara di nuoto di fondo. La giovane ragazzina del Visitor Center, con un francese timido e appena sussurrato, mi indica un campeggio che non esito a contattare per verificare la disponibilità di una piazzola. Anche stasera campeggio ... situato però 12 km a sud. Sono appena passate le quattro. Siamo in anticipo sulla tabella di marcia. Paolo e Leonardo vanno avanti a piazzare la tenda, mentre io resto in centro per riparare il raggio rotto (rayon cassè) e centrare la ruota dal simpatico vecchietto meccanico @ Gosselyn Bycicles. 10 euro la spesa. Cambio contanti al "guichet automatique" + pausa caffè. Paolo e Leonardo mi avvertono che al campeggio non c'è ristorante. Dunque faccio viveri e verso le 7 di sera ci ricongiungiamo.
Paul, un ragazzo canadese nostro vicino di tenda, si offre di darci un passaggio in centro visto che ci deve andare pure lui per fare spesa. Possiamo così integrare i viveri con una mega pizza, dell'altra birra e la specialità nazionale del Quebec, la "poutine", un miscuglio di patatine fritte, mozzarella e una salsa a base di carote. Che brodaglia ragazzi ... ma ce la siamo pappata senza batter ciglio. Birre a gogo. Leonardo, solitamente restio al gozzoviglio birraiolo se ne scola ben quattro. Risultato finale: alle nove siamo tutti addormentati.
Mi infilo la tuta da imbianchino alla Marco Olmo che mi ripara da umidità e freddo serale e mi addormento un'oretta sulla panchina.
Abbiamo spazzolato tutto. Non è rimasto nulla a parte il cibo per la colazione. Leo si è pappato praticamente tutto il vasetto di nutella. Carbocounting improbabile. Stasera bolo cube docet per difendermi dall'assoribimento ritardato degli zuccheri causato dai tanti grassi assunti.
Compilazione road book, scambio di battute, soddisfazione e massaggio alla pancia piena. Qualche rutto o rigurgito da bière blanche Boreale, gustosissima al palato ma non proprio facile alla digestione. Siamo felici come bimbi. Proprio vero che una volta sazio l'uomo poco ha da chieder alla vita."



"Take it easy" continuo a ripetere ai miei compagni di viaggio! Quattro soldi in tasca, un po' di gestione mentale, forze residue e si risolve tutto ... anche la mancanza di alloggio. Al camping Marcier docce bollenti e bagni riscaldati, tavolino con panca, energia elettrica, erbetta inglese, alberi, zona barbecue ... manca solo la wi-fi ... ma la troveremo per strada l'indomani, A dimenticavo ... siamo a 15 metri dalla spiaggia ... ennesimo tramonto memorabile: peccato condividerlo con questi due caproni invece della propria anima gemella.
Ma va bene così'. "Allegria ragazzi, con la pancia piena ma anche sui pedali" Oggi superata quota 1000 km ... e siamo esattamente a metà ciclovacanza. Ora si comincia a pedalare in direzione sud e domani rientriamo negli States via New Hampshire.
Issimo dixit: "YOU CAN'T ALWAYS GET WHAT YOU WANT, BUT YOU ALWAYS FIND WHAT YOU NEED!"


DAY 7 - 12 AGOSTO
SUNNY MAINE
Greenville - Jackman km 84 (prog.876) d+ 800



Miracolo Leo ... la strategica combinazione riposo, alimentazione, sali minerali ha rimesso in piedi il ciclo:perito. La paura è passata. Ieri temevamo il peggio!
Invece oggi sui pedali di nuovo in spinta anche se con prudenza e senza esagerare onde evitare pericolose ricadute che tutti vogliamo evitare.
Ma partiamo dall'inizio. Sveglia comoda alle 8. Spesa @ supermarket e colazione self made in stanza. Giornata ancora splendida e soleggiata ma aria fresca ... servono i manicotti. Il presidentissimo oggi è vintage con maglia di lana.
In sella verso le 11 e via sulla statale 6. Tappa interlocutoria con chilometraggio ridotto per verificare la "ripresa" di Leonardo. La strada costeggia il lago Moosehead, boschi e fiumi minori con viste mozzafiato. Pescatori ovunque. Oggi abbiamo anche intercettato un alce con cucciolo di cui daremo appena possibile prova fotografica
.

Qui è anche il regno dei Quad. Itinerari dedicati ovunque.
Dopo Rockwood la statale gira a sx. E diventa un po' più tortuosa. Poi costeggia il fiume Long POnt e attraversa piccolo borgo con suggestivi cottage in legno tutti con pontile, barchetta a motore e giardino curato. Posto incantevole. Ma non segnato sulle carte geografiche. Qui ci voglio ritornare un giorno. Favoloso!



Zero traffico e zero bar. Ma siamo attrezzati e in autosufficienza.
Tutto un dritto fino a Jackman. 84 km in 4 ore circa. Campeggi e motel, ufficio del turismo, servizi vari. Ma non c'è un negozio di biciclette. Ho rotto un raggio. Ma la ruota tiene. Il negozio più vicino è appena oltre confine. Una trentina di km da qui. Domani ci penseremo.
Leo ha tenuto bene e pedalato alla grande ma comunque procediamo come da programma: tappa leggera. Alle quattro siamo già @ John's camping. Tenda piazzata, pisolino, tavolino a bordo lago. Verso le 6 usciamo. Qui bisogna cenare entro le 8 o si resta digiuni. Abitato desolato con poca gente ma alcuni locali interessanti. Spesa per la colazione di domani e dunque ci mettiamo alla ricerca del nostro ristorantino. La scelta ricade sul Bigfoot steakhouse. Ennesima scelta azzeccata. Carne, riso, verdure, le immancabili patine fritte e qualche capesanta impanata. Dolcetto scherzetto, birra. Anche qui cameriera cordiale, efficiente e simpatica. A seguire breve passeggiata a bordo lago con le montagne che si specchiano nelle acque.
La grande fame continua. Appetito e voracità incredibili. Buon segno? Tubi digerenti ... piatti puliti e non c'è bisogno della borsetta per portare a casa i resti.
Foto al tramonto incredibili: Paolo e Leo si sfogano. Roba da premio fotografico.



Quattro chiacchiere seduti sulla panchina. Fuoco acceso. Prima però mi siedo fuori dalla reception di John's Camping per beccare la wifi. Con l'occasione conosco il simpatico vecchietto gestore del campgraound,
Oggi si sorride davvero ... daltronde come dicono qui ... "se vuoi fermarti sei il benvenuto, se passi oltre sorridi". Noi sorridiamo, da fermi e in movimento.



Non c'è segnale telefonico. Niente chiamate. Stellata fantastica anche stasera. Le foto più belle le mettiamo on line al risveglio. Ciao.



DAY 6 - 11 agosto
HEADING NORTH
Brewer-Greenville km 128 d+ 1300 (progr. 792)



Oggi ce la siamo presi con comodo anche perchè abbiamo dormito fino alle 8 nei comodi lettoni del motel.
E' tornato il cielo sereno ... è già ... bagno di sole anche oggi. Si va verso nord in direzione del confine con il Canada.
Il giorno più lungo ... proprio così. Giornata complicata. Per fortuna che splendeva il sole, umidità zero e arietta fresca. La luce più bella che io abbia mai visto.
Paesaggi sempre più desolati ... il North Country con le sue pinete immense, le coltivazioni di grano e patate, le lunghe strade immerse nei boschi.



Poco traffico e pochi centri abitati. Ma c'è sempre uno store dove fare provviste.
Veniamo al dunque. Oggi Leo in giornata nera. Evidentemente non ha recuperato o non si è gestito bene nei giorni precedenti. Cose che capitano. Quindi ritmo rallentato dall'inizio. Lui frustrato, noi un po' in apprensione. Ma è qui che la forza fa unione.
Proprio non gira ... gambe dure e vuote ... niente da fare. Le abbiamo provate tutte. Quando succedono queste cose bisogna solo stare tranquilli e andare regolari verso la meta. Ci siamo messi a disposizione. Non possiamo perdere un pezzo per strada. La triade deve rimanere intatta.
Purtroppo non avevamo molte alternative per accorciare la tappa. Leo ha comunque tenuto duro e alla fine abbiamo chiuso una giornata lunghissima, un po' tribolata ... la via crucis ... le 14 stazioni di servizio ... sempre fermi a fare rifornimento. Nemmeno la sosta al Mac Donalds è servita ... solo a far salire le glicemie ma non il ritmo.



Paolino il nostro navigatore satellitare. Gps e mappa alla mano ci conduce sicuro. LUi a fare avanti e indietro, io a tenere su il morale di Leo. Paolino garmin e Presidentissimo motivatore ... che coppia! Ho usato ogni argomento per far dimenticare la fatica e la crisi: sesso, volgarità, di tutto e di più. Alla fine ce l'abbiamo fatta, tra incitamenti, spinte, scie, battute, integrazioni, soste, commenti, sorrisi a denti stretti! Che bella la bicicletta ... sputare sangue ... dimenticare la sofferenza e pensare che tutto passa, tutto fluisce ... panta rei,
E dopo 128 km e interminabili sette ore e trenta siamo qui a bordo lago a gustarci un'ottima cena al "Black Frog". Chiacchiere in libertà, umore alle stelle, simpatica cameriera che si para il culo avvisandoci che il servizio sarà un po' lento.
Finalmente troviamo un po' di carboidrati in forma di riso con pinoli. Fame atavica! Dolce iperzuccherino per concludere.
Bordo lago, vista stupenda, tramonto suggestivo riflesso sull'acqua ... cosa chiedere di più? Un po' di watt nelle gambe. Ma vedremo di trovare anche quelli.
Abbronzatura a strisce, toraci ossuti, sagome esili e filanti ... Paolino sembra un bimbo ... ogni volta che compriamo birra gli chiedono il passaporto .., a me e Leo capita meno spesso ... evidentemnente sembriamo maggiorenni!.. E dire che stamattina mi sono pure fatto la barba.



Il Nord del Maine è decisamente severo. L'inverno qui è lunghissimo e freddo: motoslitte e cacciatori. In estate turisti, escursionisti e operai al lavoro sulle strade. Un'estate così mite non si vedeva da anni.
Percorso vallonato ... oggi siamo arrivati quasi a 400 mt slm in un continuo susseguirsi di dossi. Caldo sopportabile, qualche nuvola, cielo azzurrissimo. It's fantastic! Peccato che Leonardo non possa godersi tutto ciò impegnato a gestire le poche forze residue e la sua cotta (in inglese si dice "bonk")
Strade rovinate. Asfalto in rifacimento. Lavori in corso ovunque. Non è sempre facile pedalare a bordo strada.
Oggi dobbiamo fare "squadra" e aiutare chi è in difficoltà. Nei prossimi giorni vedremo.
Stasera cerchiamo di far riposare e recuperare Leo. Domani diminuiamo il chilometraggio oppure facciamo una sosta qui. Ogni considerazioni rimandata al briefing dell'indomani.
La ciclovacanza è un percorso di scoperta: non solo di paesaggi e luoghi, ma anche di noi stessi. Capire i nostri limiti, la nostra forza, la nostra tenuta mentale. E farlo veramente, non solo a parole. Parlare e pensare all'unisono. Imparare dai nostri errori, tenere duro. Scoprire che siamo più o meno forti di quello che pensiamo, consocerci ogni giorno di più.
Torniamo al viaggio. Spazi enormi qui. Il Canada è vicino: ideale per pescatori e amanti della natura.
Segnali di attraversamento alci ... ma nessun avvistamento!
La tappa di oggi, crisi di Leo a parte, mi è piaciuta moltissimo. Erano i paesaggi che cercavo e quel senso di moderata desolazione che stimola i pensieri positivi e lo spirito di avventura.
Siamo alloggiati all'Indian Hill Motel. Anche stasera la doccia è rimandata al dopo cena. I locali chiudono presto ... o meglio bisogna entrare prima delle otto. Poi puoi rimanerci fino a quando vuoi.
Siamo tubi digerenti ... con la pancia piena siamo tutti felici e contenti.
Che fame ragazzi!
Rientrati scambiamo quattro chiacchiere con Louise, la proprietaria del motel.
Ci ha preso in simpatia e ci lascia il suo numero di cellulare per qualsiasi esigenza dovessimo avere. Siamo quasi commossi per tanta disonibilità. Una vera mamma!



Io le scrocco pure una sigaretta: so che non dovrei dirlo, ma mi gusto una camel light al mentolo con gli occhi all'insù che mirano una stellata incredibile. Una birra Samuel Adams, la compagnia di Paolo, qualche confidenza, un brindisi alla ciclovacanza. Leo è in doccia. Noi aspettiamo il nostro turno. Queste le piccole grandi soddisfazioni dei cicloviaggiatori. E' in questi momenti che si saldano le amicizie.
15 anni di differenza e non sentirli ... almeno a livello di intesa ... sui pedali invece si sentono eccome!
Sei tappe portate a termine. Del diman non vi è certezza, ma andiamo avanti!

DAY 5 - 10 agosto
WONDERFUL ACADIA
Bar Harbor - Brewer (Bangor) km 150 (progr 664 km) d+1450


Copp'ISSIMO & BartaLEO ... il passaggio della borraccia!
***

Sveglia di buon ora. Quando si dorme in tenda così è. Più lenta la preparazione tant'è che solo alle 9 lasciamo il campeggio. Uno scoiattolino ad augurarci buon viaggio!
Ennesimo problema tecnico alla bici di Paolino. Questa volta è il reggisella a rompersi. Ci muoviamo su Bar Harbor centro e troviamo facilmente un negozio. Un'oretta se ne va via tra riparazione e colazione da veri signori al 2 Cats. siamo in bici solo dopo le 10 e entriamo nel vivo della giornata accedendo al Parco Nazionale. Primo obiettivo scalare Mountain Cadillac.
Panorami e scorci bellissimi. L'ennesima giornata luminosissima e calda. In salita sudo tantissimo ma è molto meno dura di quanto credevamo. Salita regolare tra il 5 e l'8%. Paolino parte in quarta, Leo ed io a ritmo controllato con soste scatti fotografici inclusi. In fondo si arriva solo a 510 mt di altezza ma la vista a 360 gradi è eccezionale. C'è un casino pazzesco. Una folla immensa di turisti.
Parco fantastico. Un dedalo di percorsi per ogni esigenza. In bici, a piedi, a cavallo, in carrozza. Indicazioni perfette.
[adesso mi faccio una birra e poi la doccia e riprendo il resoconto più tardi]



Acquisti al gift shop, foto di rito, borracce piene e ci buttiamo in discesa. Paolino mappa alla mano ci guida per sentieri e sterrati con maestria e precisione. Percorriamo una trentina di km almeno su fondo sterrato in uno scenario davvero suggestivo. Chiacchiere, chiarimenti, scambi di impressioni ma procediamo comunque di buon passo.
A malincuore lasciamo ACADIA National Park. Ci spingiamo verso nord in direzione Bangor. Il confine con il Canada sarà l'obiettivo dei prossimi giorni. Riusciamo ad evitare la trafficata N3 svoltando a sx a Trevor e dunque seguendo la più lunga ma romantica N230.
Ogni due ore facciamo una sosta tecnica. Ritornati su Ellswortk prendiamo la N180. Torna il silenzio. Poco traffico, zona di laghi e pescatori. Piccoli centri con servizi minimi. Poche strutture ricettive. Siamo costretti a pedalare a lungo. Leo arranca un po', ma lo aiutiamo a non mollare. I saliscendi di oggi spezzano le gambe. Alla fine il d+ sarà di quasi 1500 mt.
Il vento spesso è a favore ma quando sei finitom, sei finito.
La luce è sempre meravigliosa e illumina il Green Lake. Fitta vegetazione ovunque. Tra boschi  e piante sbucano numerose abitazioni e residenze sempre con giardino curatissimo. Trattorini tagliaerba in azione ovunque.


Paolo deve pedalare con il freno a mano tirato. Mi spiace frenare la sua esuberanza e la sua potenza incredibile. Ma con due vecchietti per compagni di viaggio cosa si aspettava? Per lui ripeto sarà un lunghissimo lipidico. forse solo con le prime salite vere tra qualche giorno potrà fare un po' di SFR.
Tra un incoraggiamento e uno snack maciniamo comunque chilometri. Il tanto agoniato motel non arriva. Qualche rombo di potenti Harley Davidson interrompe i nostri silenzi concentrati sul gesto atletico. Qui tutti vanno in moto rigorosamente senza casco e con le marmitte rumorosissime.
Nuvole all'orizzonte minacciose compaiono improvvisamente. Mica poteva durare questo sol leone americano. Cadono le prime gocce di pioggia. Finalmente sulla sinistra un'insegna luminosa. Alle 7.05 in punto ci registriamo all'Airline Motor Inn. Stanza spaziosisissima. L'unico ristorante aperto chiude la cucina alle 7,40. La doccia è rimandata al dopo cena. Piove a dirotto ora. Che fortuna. ci siamo sistemati appena in tempo. Sono giusto quattro passi per arrivare al piccolo Eagles Restaurant: specialità frittura di ogni genere. W i grassi saturi! Al mangiar sano ci penseremo al rientro in Italia.


Diversamente glicemici, ugualmente glicemici!

Cameriera super indaffarata ci serve comunque come veri signori. Purtroppo i carboidrati facciamo fatica a trovarli e si va di patate fritte, fritti, sandwich .. già tanto se prendiamo il pollo al posto dell'hamburger... i dolci non parliamone nemmeno ... o gli esperti di alimentazione ci censurano. Stasera bolo cube docet. O la notte le glicemie impazziscono.
Alle 20,30 siamo in stanza. Paolo ed io in bici raggiungiamo uno store a circa un miglio per comprare della birra. Prima di rientrare ci gustiamo un buon caffè e la ciclopasseggiata in notturna è occasione per una bella e franca chiacchierata.
Siamo stanchi e assonnati. Birre scolate ma con moderazione ... stasera ci siamo controllati nel consumo di alcolici. Mentre termino questo resoconto, Paolo e Leonardo dormono come ghiri. Buon riposo. Bisogna recuperare le forze. Domani, tanto per cambiare, siamo ancora sui pedali.


@ Eagles Restaurant ... Butter is the answer!

Nei prossimi giorni qualche pagina dei nostri diari metabolici e un po' di mellito considerazioni presidenziali.