NEW ENGLAND 2010 - Travel Book, 5-9 agosto
Ossuti ma felici! Siamo giunti a Bar Harbor, la cittadina giusto prima di quella meraviglia del parco nazionale di Acadia. Oggi 130 km e 1000 d+ ... si comincia a fare sul serio. Superati i 500 km in 4 giorni. Ma partiamo dall'inizio. Risveglio con sorpresa ... pioggia e cielo grigio. Un po' di indecisione ... ci pensa il presidentissimo a destare tutti dal torpore. Primo preparare bici e ciclomelliti in assetto da pioggia e poi si pensa a fare colazione. Partiamo e dopo mezz'ora sta già schiarendo. Il sole ci accompagnerà anche oggi. Paolino è il nostro motorino. Lui passeggia, noi arranchiamo. In questa zona, la N1 è decisamente più panoramica e fino alle 10 del mattino il traffico è poco. Purtroppo per raggiungere l'Acadia National Park non abbiamo grosse alternative a questa strada. Abbiamo fatto qualche deviazione ma non più di tanto o i km diventano davvero troppi. Nei prossimi giorni potremo sbizzarrirci per "minor roads". Siamo passati anche nei pressi di Fort Knox, dove ci sta la riserva aurea federale americana. Spettacolare il onte in attraversamento prima di gungere, udite udite, a Verona Island. Ah ... sapete perchè nei film americani tutti si fermano sempre alle stazioni di servizio? Non solo per fare benzina, ma anche perchè i bar delle pompe di benzina sono i più riforniti di tutti...anche dei market... e poi sono gli unici che hanno la c.d. sparkling water, cioè l'acqua frizzante (perrier e san pellegrino).... dalle altr parti no....solo naturale, anche al ristorante... Gente cordiale e curiosa ovunque. Gli americani ci adorano e ogni volta che ci fermiamo e ci vedono con bici e borse....tutti tutti tutti ci chiedono chi siamo, dove andiamo.... e ogni volta parliamo per delle mezz'ore ... fra poco dobbiamo ingaggiare un portavoce ufficiale. Il sovrappeso dilaga negli States ... mentre sei lì alle pompe di benzina arrivano sui loro macchinoni 4x4 e scendono dei ciccioni terrificanti... gentilissimi, ma obesi: the gentle fat man. A1CICLO ACROSS AMERICA Qui è il regno dei WASP ... di neri, ispanici e della decantata melting pot americana non c'è traccia, Chiese met. odiste, evangeliche e chi più ne ha più ne metta. Scritte simpatiche anche a tema religioso tipo "Dio non dubita della tua esistenza". Gli ultimi km per Bar Harbor ritornano incasinatissimi e con qualche cantiere aperto in piena stagione ... peggio che in Italia. Ai lati però boschi e lagune incantevoli. Il problema del traffico è il rumore dei motori nelle orecchie per ore che stordisce. Stasera campeggio dunque... nelle piazzole collegamento internet wi-fi! Spaziale.... Anche se funziona a rilento e ci ritroviamo ad aggiornare le foto sul sito con un giorno di ritardo. Tenda fissata e montata. Usciamo per cena. Niente bbq fai da te ... cena in localino dozzinale ma ottimo e abbondante il rancio con gran finale a base di gelato ... "the EATernal reward" ... bel gioco di parole. Glicemia tutto sommato sotto controllo, forse fin troppo: il buon compenso resiste alle cannonate a base di patatine fritte, salse, salsine, mushmellow, caramello e porcherie varie. Dosaggi insulinici in diminuzione. Oramai siamo a insulina zero durante il giorno, a parte la basale e il bolo serale. Anche il megaconservatore Leonardo si sta adeguando ... un po' ci è costretto se non vuole mangiarsi un container di cho tutti i santi giorni. Fine serata a lume di candela nella piazzola. Tutto tace, sottofondo di chiacchiere, ultimi fuochi accesi. Niente stelle ... qualche nuvola ... speriamo bene. Per i resconti dei prossimi giorni passate alla sezione Travel Book 10-14 agosto! Mellito Dinner La faccia che fai quando pedali ... primo pian'Issimo! DAY 3 - 8 AGOSTO Maine Maine Maine Yormouth - Camden 118 km (tot 384 km) DINING @ CAMDEN Dove eravamo rimasti? Ah sì, tranquilli, lo sceriffo locale non ci ha arrestati. Ieri dopo cena tenda installata a velocità razzo. Perfetta, picchetti e doppio telo. Optiamo per farci una birra al vicino pub affollattissimo con ben 4 mega schermi sopra il bancone. Una pitcher (caraffa) di Samuel August, una birra fruttata locale, subito piacevole al palato ma che alla lunga un po' stanca. Leo beve con moderazione (quella che non ha avuto con gli hamburger), Paolino ed io finiamo il caraffone. Gentile e brillante cameriera cui lasciamo un po' di monetine di mancia. Notte tutto sommato niente male: dormire su un materassino comporta un minimo di spirito di adattamento. Tutto tranquillo. Verso mattina il rumore dei camion della spazzatura, qualche verso di uccelli. Alle 5,40 siamo fuori. Bici pronte in un batter d'occhio. Colazione da Mac Donald's ... ve la raccomando ... ma almeno c'è la wifi e vi aggiorniamo quasi in real time ... Frase del giorno che dedico ai miei compagni di viaggio e a Leonardo in particolare che sta facendo un po' più fatica ma che saprà nel giro di un paio di giorni riprendersi: "Se riesci a pedalare per 158 km, andare un po' in crisi, sopportare la fame, strafogarti da Mac Donalds di junk food, fare campeggio libero dormendo in tenda senza lavarti, tutto appiccicoso, svegliarti all'alba in iperglicemia e con le ossa scricchiolanti per l'umidità , senza dire una parola su quanto hai sofferto e con la voglia di andare avanti, tua è la terra e tutto ciò che è in essa" Pronti a partire ... ci dirigiamo verso Nord Est in direzione ACADIA NATIONAL PARK. In questa zona di costa, cito Lonely Planet, le montagne incontrano il mare: attraverseremo frastagliate penisole e per oggi ancora sotto il sole ... almeno in questo siamo fortunati. Prima di fantasticare su quanti chilometri pedalare, meglio sistemare la ruota posteriore di Paolino o la vacanza finisce qui. E' domenica ... ma per noi è sempre festa! Prima tappa: Visitor Center per raccogliere cartografia e guide. Seconda tappa: LLB @ Freeport ... per visita al mega store e riparazione bici Paolino. Perdiamo inevitabilmente tempo. Giornata comunque splendida e calda. Primi km bellissimi per strade secondarie poco trafficate. Primi strappi impegnativi. Proviamo a pennellare percorsi alternativi alla national 1 ma è spesso impossibile a costo di allungare all'inverosimile. Parecchio traffico e rumore di auto snervante nelle orecchie. Io non sono pimpantissimo stamane ... forse la notte in tenda mi ha un po' stancato o forse mi sono alimentato male. Bath è forse l'unico centro pittoresco che abbiamo attraversato oggi salvo rari tratti di strade secondarie. Qualche bel scorcio su baie, fiordi e lagune ... ma niente più. Solo un'infinita serie di macchine, camper, moto e camion che sfilano sulla statale. Traffico della domenica con code e intasamenti. Alcune salite impegnative mettono a dura prova la nostra muscolatura ... sembra di stare a San Francisco ... per fortuna che sono brevi. Ultimo tratto riusciamo ad abbandonare la N1 per la più scorrevole N90. Leo e Paolo tirano un po' nell'ultimo tratto in lieve discesa e con vento finalmente a favore. Li redarguisco un po'... tirare a 40 kmh in questi tratti non serve a niente ... meglio preservare le energie per momenti più difficili, specie per chi nei giorni precedenti arrivava semnre sull'orlo della crisi. Giunti a Camden troviamo l'ultima stanza disponibile al Cedar Crest Inn. Che culo! Qui è tutto occupato. Bucato, doccia, bagnetto in piscina, pisolino. Cena a base di pesce @ Atlantica con tavolino in posizione strategia a ridosso del porto. Ottime portate servite da una sorridente ma un po' imbranata Erika. Capesante, crostini alla polpa di granchio, fish & chips, pane croccante buonissimo, dessert al cioccolato e dolcetto ai mirtilli squisiti! Per le 11 siamo in stanza. Domani finalmente ci approcciamo all'Acadia National Park ... poco meno di 150 km alla tanto agoniata meta. Speriamo il meteo tenga. Insolitamente profumati e ripuliti, andiamo a coricarci. Un buon sonno è il miglior integratore di energie! day 2 - agosto Welcome in Maine Jennes Beach - Yarmouth km 158 Sonno ristoratore per tutti. Dopo cena siamo letteralmente crollati. Sveglia di buon'ora ma con 8-9 ore di riposo filate. Siamo tutti rigenerati. Alba meravigliosa sull'oceano con i surfisti mattinieri a cavalcare le onde. Umore alto. Aria fresca. Il sole si sta alzando. Colazione al Bounty. Ci accoglie Linda che sapeva dei ciclisti italiani avvisata dalla receptionist dell'hotel. Orgogliosa ci offre i suoi corn muffin fatti in casa. Di buon grado accettiamo anche la sua proposta di farci una foto con pentole, mestoli e scolapasta in testa. Linda è quasi commossa dalla nostra disponibilità . Pronti via. Sono le 9 e siamo sui pedali. Netto miglioramento rispetto a ieri. Il caldo umido della giornata precedente è solo un ricordo. Oggi clima ideale. Ogni respiro una "botta de vita". Paolino sempre davanti a "menare" con Leo ed io a "cucciare" la ruota. I chilometri scorrono veloci. Paesaggi incantevoli in questo tratto di costa. L'oceano sempre nostro fedele compagno. A Portsmouth arriviamo per percorso alternativo bellissimo immerso nei boschi. Proseguiamo poi per York e York beach sempre attraversando villaggi e posti indimenticabili. Sosta tecnica per risolvere un problema al cambio della bici di Paolino che con l'ocà casione monta un fantastico specchietto retrovisore sulla sua bici. Ripartiamo, non prima di aver riempito le borracce, e al 75 km, giunti a Kennebunkport, optiamo per una breve pausa pranzo con birra (questa solo per Paolo ed io). Oggi si viaggia bene, c'è traffico solo nell'attraversamento dei centri abitati ma con abilità e prudenza zigzaghiamo tra le auto. Seguendo l' ET Greenway, una pista ciclabile che abbiamo scoperto casualmente, percorriamo tutta la costa orientale che porta a Portland alternando tratti su asfalto a sterrato. Il percorso attraversa lagune, prati e splendidi parchi e porta giusto in centro. Attraversiamo il Casco Bridge e siamo a Portland. L'ufficio del turismo è già chiuso e non troviamo informazioni su ricettività . Decidiamo comunque di proseguire verso nord in direzione Freeport e cercare lì un motel o un campeggio. La tappa di oggi è stata comunque scorrevole anche se non sono mancati brevi strappi tagliagambe. Nonostante parecchie soste tecniche, foto, relax maciniamo km su km. Usciamo sempre sulla ciclabile e poi prendiamo la route 88. Bellissima ma praticamente attraversa solo zone residenziali. No strutture ricettive. Leonardo perde il contachilometri dopo una serie di buche in discesa e perdiamo del tempo per ritrovarlo. Gli occhi del presidentissimo per fortuna funzionano ancora bene. Ripartiti altro inconveniente alla bici di Paolo: parte un raggio. Ma possiamo proseguire. Chiediamo lumi a dei giovani su motel e campeggi, e ci reindirizzano sulla route 1. Giunti a Yarmouth, le nostre ricerche di un motel sono senza successo. Il cartello NO VACANCY è ovunque. Stanchezza (158 km), ma soprattutto fame, ci assalgono. Sono le otto. Optiamo per mangiare e poi decidere il da farsi. Probabile campeggio selvaggio. Ho giusto individuato il prato dietro una chiesta presbiteriana riparato e lontano da sguardi indiscreti. Scegliamo Mc Donald's: Leo e Paolo si possono sfogare, io trovo la wi-fi per pubblicare il racconto di questa tappa. Hamburger e Milkshake spariscono tra le fauci dei ciclomelliti a stelle e strisce. La conta dei carboidrati è piuttosto semplice visto che tutti i cibi serviti contengono precisissimi "nutrition facts". Meglio così. Ora sto sorseggiando un tazzone di caffè mentre Leo e Paolo guardano le foto scattate oggi che non so quando riuscirò pubblicare. Attendiamo il buio e nel frattempo ci vestiamo per stare al calduccio. Proveremo a piazzare la tenda. Domani saprete come è andata o se qualche ligio poliziotto ci avrà arrestati per "bivacco abusivo in piazzale di chiesa protestante". Speriamo bene. Stanchezza post cena. Dobbiamo solo avere un po' di pazienza e tra un'oretta due al massimo saremo nella tendina. Per fortuna non fa freddissimo e il meteo è favorevole. La douche suivrà ! Un po' puzzoni e attaccaticci ci godiamo questa serata. Benvenuti nel Maine! DAY 1 - 6 AGOSTO Finalmente sui Pedali Boston-Jenness Beach km 108 Sveglia all'alba. Per Leonardo e Cristian un sonno disturbatissimo e agitatissimo. Paolino un ghiro. Colazione abbondante meno "pesante" del previsto anche se siamo andati a "occhio" ... per il primo giorno non ho voluto utilizzare il "cucchiaio bilancia" e un rigoroso carbocounting. DAY ZERO - 5 AGOSTO 2010Una cosa alla volta o i compagni di ventura si ammutinano. Lunga e lentissima la preparazione delle bici. Bulloni, viti, accessori, vita, svita, allenta regola, riempi, togli, fissa, stacca, rimodifica, ruota, allinea ... insomma nonostante abbiamo iniziato alle 7 prima delle 10 non siamo fuori dell'hotel con le bici in assetto. Primo inconveniente tecnico. Nel regolare la sella, rompo il dado. Per fortuna a 500 mt c'è un negozio di bici. Sostituiamo il pezzo, approfittiamo per portare in pressione le ruote delle bici e scambiamo quattro chiacchiere con la giovane cassiera. Le divise A1ciclo non passano indifferenti. La ragazza è pure lei una tipo 1. Va in bici e per il 15 agosto organizza una corsa qui a Boston. Peccato che in quei giorni saremo altrove altrimenti Paolino vinceva a mani basse. Saluti e in sella. Ancora qualcosa da regolare: i miei freni a disco, i bagagli di Paolo che alla prima buca volano in mezzo alla strada ... insomma solo alle 11 passate possiamo dire di aver iniziato a pedalare. Uscita dalla città difficile e brutta. A parte il primo tratto nella city veramente suggestivo, la periferia nord di Boston non è il massimo: traffico e zone industriali. Anche le cittadine dell'hinterland sono piuttosto oscene. Solo dopo 30 km e la prima sosta finalmente è New England ... ordine, pulizia, giardini, viali alberate, villette ben tenute. Percorso pianeggiante, nemmeno una salita, ma un forte e costante vento contro. Tutti in fila dietro al motorino Paolino. Un paio di cavalcavia i gpm da segnalare. Autovetture molto rispettose del ciclista, anche se ci siamo beccati qualche clacsonata peà rchè pedalavamo appaiati. Giornata caldissima e umida nella prima parte. Nel tardo pomeriggio è un po' meglio ma siamo sempre sopra i 28°C A parte Paolino che è un mostro, i due vecchietti Leo e Cristian accusano un po' di stanchezza. Le poche ore di sonno si fanno sentire. I centri abitati sono sempre un po' trafficati. Salem in particolare. Poi Essex, Ipswich e Newsburyport prima di svoltare a dx e arrivare a Salisbury beach. Pausa a bordo mare. Spiagge sabbiose e tantissimi locali ... sembra di essere sulla riviera romagnola. Ci concediamo una pausa birra. Ottima la Blue Moon, una birra ambrata scelta dal nostro Paolino. Si riparte. Leonardo è un po' stanco. Proseguiamo sulla litoranea e superati alcuni centri veramente troppo turistici, la vista sull'oceano e fantastica con i surfisti in attesa dell'onda. Case e giardini curati, prati inglesi. Intorno alle 7 troviamo un classico motel americano, quello dei film con le stanze al pian terreno, e ci sistemiamo in stanza. Leonardo è l'uomo più felice del mondo. Doccia calda per tutti, ottima cena al ristorante Dunes. Tipicamente americano, le facce, le espressioni, le persone in sovrappeso, la birra al banco, l'aria condizionata a tutta. Dobbiamo portarci la felpa perchè non ci sono mai piu di 19 gradi. Oggi 108 km ... domani si prosegue verso nord ... dal Massachussets passeremo nel Main dirigendoci verso Portland ... poi vedremo. Saranno le gambe a decidere. Cycling New England ... go for it Here we go! ITALIA - USA ... IN VOLO! km 0 @ Bosto Trasferimento completato. Siamo a Boston. Bici e bagagli recuperati. Domani si inizia a pedalare. Caldo umido, ma previsioni meteo danno aria fresca nei prossimi giorni. Il trio procede di comune accordo e in sintonia. Cena nella centralissima Boston con un ottima birra lager .. Lumpy Dog. Siamo stanchi ma non ci fermiamo. Tutto è un po' sballato. Ora possiamo andare a dormire. |