SCALATA SUL GRAN ZEBRU’
di Cristian Pedrollo, DM1 VR
Il Gran Zebrù e una montagna che fa parte della catena dell’ Ortles- Cevedale. E una montagna alta 3950 m e secondo il parere di molti alpinisti ed anche il mio rispecchia le caratteristiche della vera scalata in alta quota. Sono partito venerdi 26 Giugno da Verona e alle 17.30 ero a Santa Caterina Valfurva, 1900 m ed ho iniziato il cammino verso il rifugio Pazzini situato a 2700 m. Ho raggiunto il rifugio alle ore 19.00, ( la mia glicemia prima di cena era di 87 ). Dopo aver mangiato alle 9.00 sono andato a letto, la mia sveglia e prevista per le ore 3, al quale poi tenterò l’attacco alla cima. Non ho fatto insulina malgrado avessi la glicemia intorno ai 180. Siccome ero in solitaria non volevo trovarmi in ipo a 3900 m. Alle 3 mi sveglio la mia glicemia e 112 quindi faccio una buona colazione con the con miele e fette biscottate con marmellata. Alle tre e mezza partono due cordate da tre persone di tedeschi e una cordate da 4 persone da Bergamo. Alle quattro decido di partire ho voluto controllare la glicemia ed essere sicuro dopo tutto ero in solitaria. Parto da una altitudine di 2700 m con una buona stellata. Il punto cruciale di questa scalata e un canale ghiacciato che si trova e 3200 ed ha uno sviluppo di 500 m. Dopo 1 ora sono sotto il canalino, ho raggiunto i tedeschi e i ragazzi di Bergamo, il mio passo era veramente buono. Mi fanno passare perchè vedono che ho un passo molto veloce, e anche perché mi fanno battere pista. Passo il canale in 1 ora e 15 minuti e sono a duecento metri dalla cima, il Canale era coperto da nuvole, temevo che anche sopra fosse così, e rinunciare alla cima per la seconda volta non ci stavo. Invece spunto fuori e c’è un sole meraviglioso e vedo la croce. Ancora 200 metri di dislivello sulla neve passando per la cresta e sono sopra . Faccio tutto questo in 45 minuti, non ho accusato problemi con l’altitudine. Misuro la glicemia e 90, integro con delle barrette e un panino con la marmellata, bevo un po’ d’acqua, scatto alcune foto, mi godo lo spettacolo e dopo 15 minuti parto per la discesa, i tedeschi e i ragazzi di Bergamo non sono ancora saliti … li vedo 100 metri più giù. Comincio a scendere e ci metto circa 1 ora 15 minuti, incrociando i tedeschi e i ragazzi di Bergamo, mi fanno i complimenti per la mia velocità, devo dire che da lunedì a giovedì precedenti avevo corso 50km e quindi ero molto bene allenato. E stata una esperienza fantastica. Alla prossima Bernina 4050 m lunga la via chiamata Biancograt con il mio amico Augusto. Il Gran Zebrù è il secondo punto più elevato, dopo l'Ortles stesso, della regione Trentino-Alto Adige. Il confine tra quest'ultima e la Lombardia (provincia di Sondrio per essere precisi) passa esattamente per la cima, facendo di essa la più elevata vetta "lombarda" del massiccio, e tra le più alte della regione, superata solo da alcuni picchi del gruppo del Bernina. Rispetto alla vetta dell'Ortles, cima principale del gruppo, il Gran Zebrù si innalza circa quattro chilometri a sud-est, lungo la dorsale principale del massiccio che dal Monte Cristallo (3434 m) conduce sino al Cevedale (3769 m). Il suo profilo affilato domina due valli di alta quota: la Val Zebrù sul versante valtellinese, tributaria della bassa Valfurva in cui confluisce a est di Bormio, e la Valle di Solda (Suldental) sul versante tirolese, tributaria della Val Venosta.
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