A1Ciclo • 2011 - Stronger than the Snow
Ciclomellitos Stronger Than the Snow ! Da Maggiore Reismann a Sergente nella Neve … Pedalate invernali Andrea Guerra colpisce ancora … in compagnia del Secco! (ovvero: "evvai che siamo vivi pure oggi") testo del Secco (Marco Bianchini) foto: Andrea Guerra … niente parole … basta la faccia "Non ho mai imparato qualcosa parlando" (cit. Larry King) Stavolta il nostro "lungo" domenicale - notoriamente piu' lungo per l'interminabile fiume di parole & mellito:mumblemumble che per i km - ci ha condotti tra le fauci del Generale Inverno. Solito briefing delle 8,15 (il prode Andrea parte da casa in bici alle 7 e praticamente mi butta giu' dal letto) per il programmato giro del valico della Cerventosa (Portole, tra Val Tiberina e Valdichiana) e ritorno, piu' puntata a Sansepolcro per circa 110 km totali per riaccompagnare Andrea. Glice al risveglio 125, in vista delle 4 ore sui pedali faccio "bolo zero" con 50 cho (ho 13 di lenta dalle 23). Arriva Andrea (il twittante @Ciclomellitus) - agevolmente scambiabile per narcoterrorista con il suo passamontagna stile indipendentista basco - e si va verso Portole. Il saluto del "Secco" Salita di 15 km circa, a traffico zero e con bellissimi e selvaggi scorci. Di la' c'e' Cortona, in primavera/estate stimola fantastici anelli ciclistici... Gia', primavera/estate...ma oggi e' il 27 febbraio ed a meta' salita inizia il nevischio. "Vabbe', il solito nuvolone della cima, appena svalicato sara' ok". Macche', in salita il nevischio non da' noia ne' freddo, la strada e' pulita, ma appena al passo (900 slm) alcuni bikers ci avvertono che, oltre, la srada si fa bianca. "I soliti bikers che sfottono gli stradisti per far paura..." e' il commento di Andrea... Senonche', dopo qualche foto di rito nei primi tratti totalmente bianchi (cui si riferiscono le foto allegate, con l'ottimo 92 di @Ciclomellitus che festeggiamo entrambi con miele per 10 cho), la cosa si fa seria ed occorre avere occhio all'equilibrio. Soprattutto, inizia la discesa e con essa aumentano sia il freddo sia, guarda un po' l'intensita' della neve. Dopo circa 8-9 km "in giu'" sono gia' semiparalizzato e decido di svoltare a sx verso Poggioni per sfruttare 500 mt di salita, utili per fare warming. Poi giu' di nuovo per altri 5 km. E qui per me e' stata durissima: meta' mani bloccate e bici in shimming, piu' scendo piu' soffro. La discesa e' peraltro molto tecnica e ripida (per me solitamente una goduria, ma all'insu') e giunto in fondo tiro un sospiro di sollievo. Il peggio e' passato ma non e' ancora finita, dato che ora nevica molto piu' forte qui in basso che sulla cima. Addirittura la neve compone sui nostri copriscarpe! E allora via per i 20 km che separano me da una doccia calda ed Andrea da un superbigne' con crema chantilly & caffe' macchiato (ovviamente...caldo!). War is over! Conclusione 1: che ci vuoi fare, chi e' "secco" il freddo lo sente prima (e io sono 57 kg). Conclusione 2: c'e' solo un Dominatore dell'Universo, capace di scendere tranquillo (o quasi) tra la neve e di spararsi pure altri 25 km nella bufera fino a Sansepolcro...Andrea @Ciclomellitus, Stronger Than Snow !!! Marco twitter@marcogrimpeur Recensione su "Andrea Guerra Sergente nella Neve" by Presidentissimo DNL “Più’ niente mi faceva impressione; piu’ niente mi commoveva. Ero arido come un sasso”, come guidato da un istinto primordiale, Andrea Guerra vagava silente tra strade innevate, pedalando a fari accesi nella notte per provare a vedere come è facile morire stirato da un tir, senza perdere però la sua dignita’ e umanita’; nel suo peregrinare trova finalmente conforto negli amici ciclomelliti, gente genuina e semplice. Tra un colpo di pedale, una ragazza accanto e due bimbi nella culla, rafforza la fiducia nella vita. Oggi si guarda allo specchio e si piace, urla all'alba e si sente, dorme la notte e non lo svegliano nemmeno i colpi di cannone… Andrea Guerra ... un uomo risorgimentale, un italiano vero ... da Rigoni Stern a Toto Cutugno ... solo Andrea Guerra ci consente comparazioni sì ardite ... insomma Andrea Guerra ... e chi lo ammazza questo? Aggiungo due brani liberamente tratti dal Sergente della Neve di Mario Rigoni Stern … un richiamo a un pezzo di storia italiana di cui un giorno anche il nostro Andrea sarà parte. Guerra è puro come la neve, duro come un blocco di ghiaccio siberiano, buono come il pane del forno sotto casa. Chi di noi è veramente pazzo? “Mi accorsi di due russi che stavano nascosti poco lontano da noi… Dopo un po’ che li osservavo si mossero, uno sorse in piedi e di corsa tento’ di passare di la’. Mirai e tirai… lo vidi cadere di schianto sulla neve… Osservavo con un binocolo il russo caduto sul fiume. Lo vedevo immobile. Anche la vedetta osservava. D’un tratto esclamo’ “Si muove!”. E lo vidi scattare come un babau e correre verso l’altra riva. “Me l’ha fatta” dissi forte, e risi. Ma la vedetta prese il mitragliatore della postazione e mezzo ritto sulla trincea sparo’. Vidi il russo cadere nuovamente, ma non come prima. Si contorceva e si trascino’ per qualche metro, infine si fermo’con un braccio teso verso la sponda ormai vicina”. “Sento che ho fame. Corro e busso alla porta di un’isba. Entro. Vi sono dei soldati russi, la’. Dei prigionieri? No, sono armati. … Li guardo impietrito. Essi stanno mangiando attorno alla tavola. … “Datemi da mangiare – dico”. Vi sono anche delle donne. Una prende un piatto, lo riempie di latte e miglio, con un mestolo, dalla zuppiera di tutti, e me lo porge. Io faccio un passo avanti, mi metto il fucile in spalla e mangio. Il tempo non esiste piu’. I soldati russi mi guardano. Le donne mi guardano. I bambini mi guardano. Nessuno fiata…. “Grazie” – dico quando ho finito. E la donna prende dalle mie mani il piatto vuoto. “Prego” mi risponde con semplicita’…. I soldati russi mi guardano uscire senza che si siano mossi”. War is on! |