Sabato 12 dicembre…
”IceDogs” CicloMelliti a spasso per le terre di Piero della Francesca

Mamma mia che gelo… mi sveglio alle 7 (dopo serata RedHotChiliPeppers tribute… non andavo a letto alle 2 da San Silvestro !) per aggiungere WarHouse (casa Guerra) a Sansepolcro ed in macchina fa -1 ... primo freddo serio di stagione, mi vesto tipo Messner, oggi vedremo se i ciclo melliti hanno davvero la pellaccia dura!

Itinerario tra le ridenti colline di Piero della Francesca (http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_della_Francesca), da Sansepolcro (“Polittico della Misericordia”) ad Arezzo (“Storie della Vera Croce”) via Monterchi (“Madonna del Parto”) e Passo Scopetone con rientro via Passo della Libbia ed Anghiari, in tutto 70 km mai pianeggianti.

Visto il freddo il rischio ipo aumenta, quindi porto con me abbondanti cibarie (miele, biscotti ed un gustosissimo Tronky… non siamo in gara e sono più buoni delle barrette!) cui darò fondo nonostante il non buono 197 del risveglio. Purtroppo i reflettometri preferiscono il sole delle Hawaii al gelo dello Scopetone e fanno un po’ le bizze, ma nel corso della pedalata nessun problema di gestione per i 5 Ciclo “IceDogs” Melliti Andrea, Cristian, Emanuele, Alessandro e Marco

Parto da Sansepolcro con Andrea Guerra ed il Presidentissimo Cristian, fino a Monterchi il gelo sembra allentarsi ma appena entrati nella valle dello Scopetone (dove il sole batte dal 10 al 30 giugno….) il Generale Inverno fa tuonare i cannoni… per fortuna che la strada sale piano piano e ci evita l’ibernazione ! Peggio di noi stanno gli amici aretini che ci vengono incontro in discesa: a Palazzo del Pero incrociamo due blocchi di brina pedalanti che ci accorgiamo essere l’esperto ciclomellito Emanuele Parati (Gran Maestro di www.ciclismoediabete.it) ed Alessandro Grippo, fortissimo runner in quota DNL che si difende benissimo anche sui pedali.

Chiacchiere, foto in cima allo Scopetone (duretto l’ultimo km, sarà circa al 15%) poi picchiata su Arezzo, caffettino e rilevamento glice visto che dentro il bar il riflettometro “ha campo” (tutti ok). Via verso Chiassa e di lì a destra verso “la Libbia”, una decina di km di salita prima leggera poi più impegnativa negli ultimi 4 km. Nuova sosta in cima, io ne approfitto per dar fondo ai miei biscotti (senza spuntino rischio che dopo le 11 la glice mi scenda in picchiata) e saluti con Emanuele ed Alessandro, che tornano verso Arezzo visto che nel pomeriggio abbiamo il Consiglio Direttivo di C&D ad Apecchio ed Emanuele ha bisogno di tempo per scongelarsi…

Fredda e ventosa discesa verso Anghiari, strappo per entrare nella bellissima cittadina (uno delle più belle terrazze sull’Alta Valle del Tevere) e di nuovo picchiata giù per il famoso e spettacolare “drittone” ripidissimo che in pochi minuti porta diretti a Sansepolcro attraversando la piana della Battaglia di Anghiari del 1440 tra fiorentini e milanesi, famosa tanto perché ritratta nel perduto affresco di Leonardo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze quanto per le parole del Machiavelli "Ed in tanta rotta e in si lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d'altro virtuoso colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò" (magari le guerre fossero tutte così…).

In ogni caso io, Andrea e Cristian non ci siamo né azzuffati né per fortuna siamo caduti da cavallo della nostre bici, e dietro una possente tiratona dell’indomito Guerra siamo rientrati filati filati a Sansepolcro…