A1Ciclo • 2010 - Foreste Casentinesi
21/8/2010 Giro delle Foreste Casentinesi 116 km - 2500 d+ by Marco Bianchini Da anni nei ciclodreams del vostro affezionato Mellito:Grimpeur - che gia' lo aveva attraversato in lungo ed in largo da trekker - il Parco Naturale delle Foreste Casentinesi si estende a confine tra Toscana (Arezzo) e Romagna (Forli'), ricolmo degli spettacolari boschi di abeti bianchi che ammantano a nord il monte Falterona (da dove stillano le acque delll'Arno) ed a sud l'Alpe di Catenaia e le balze del Fumaiolo.
Terre di pace con caratteristici borghi di dantesca memoria - tra tutti Poppi e Camaldoli con il famoso Eremo - che accolgono turisti e cicloviaggiatori tra panorami mozzafiato, ottimo cibo e...scorpacciate di salite! In previsione del giro calo leggermente la basale (da 13 a 12, ottima scelta), colazione alle 6,30 con glicemia x 61 (60 cho e 2u) e via in auto fino a Bagno di Romagna in compagnia dei fidatissimi ciclocompari (non melliti) Antonio e Giuliano. Partenza ore 9,30 con 154 (ma non rinuncio ad un goloso cornetto, altra scelta ok poiche' sul primo passo saro' a 92) e subito in salita verso i 1173 mt del passo dei Mandrioli: la strada tira specie nella prima meta' ma, costeggiando il precipizio a sx e gli strati di roccia calcarea a dx, la vista spazia libera sugli aspri gioghi circostanti il Verghereto ed il monte Fumaiolo da cui sgorga il biondo Tevere. Dopo 12 km di ascesa si inizia a scendere ed in 6 filanti km tra l'abetaia si giunge a Badia Prataglia, cuore del Parco. Altri 6 km e svolta a dx, inizia la salita che in circa 30' ci porta al paese di Camaldoli. Qui e' tutto pace...sentieri si dipartono ovunque, il bosco e' quasi buio all'ombra degli abeti secolari tra i quali da 1000 anni gli eremiti dell'ordine camaldolese di S. Romualdo meditano e...producono famosi amari e squisite caramelle al miele ed al ginepro. Dopo il paese si sale ancora, poi lunghissima e veloce discesa verso Poppi e la valle del Casentino. Passiamo Pratovecchio e, a Stia, sosta ristoratrice a base di panino prosciutto e parmigiano in preparazione ai 16 km del passo della Calla. I simpatici negozianti commentano scherzosi la perfetta linea del Mellito:Grimpeur stimolando il mio appetito e tanto la glicemia di Stia (94) quanto l'imminente lunga ascesa mi consentono di fregarmene del bolo. Inizia la salita...fatico nei primi 4-5 km (in settimana avevo spinto di brutto) poi, come spesso mi accade, le zampette ritrovano scioltezza (complice il panino del fondovalle) e via fino ai 1294 mt della cima. Sono circa 850 d+, prima tra i prati poi tra i faggi ed infine tra l'abetaia...la strada ombrosissima e sinuosa e' un amore e sale regolare, ricca di fresche fontanelle per calmare la sete. Qui cuore e mente si rigenerano, provare per credere!!! Dallo scollinamento si rientra in Romagna e lo spartiacque orografico fa improvvisamente cambiare il paesaggio: dai boschi si torna tra le rocce calcaree stratificate, il panorama toglie il fiato nei primi 13 km di discesa tortuosissima...ci vorrebbe una foto ogni metro ma la voglia di velocita' e' tanta e scendiamo a valle. Dopo altri 16 km di discesa pedalabile (13+16...che goduria!) eccoci a Santa Sofia, dove scatta l'ora del piccolo gelato (2 palline in coppetta) anche se la glicemia a 185 sembra sconsigliarlo. In realta' l'azzardo non e' tale: infatti so che dopo quasi 5 ore sui pedali mi aspetta ancora l'ascesa lungo i circa 9 km del passo Carnaio, in pieno solleone, e verro' "premiato" da un bellissimo 87 poco dopo l'arrivo a Bagno di Romagna. Ma nel frattempo....il Carnaio (600 d+), vero incubo di chi soffre mal d'auto ed orrido ricordo della mia ormai remota infanzia. Sotto il sole e con gia' 100 km nelle gambe ci fa sudare ma scolliniamo senza soverchi problemi, allettati anche da una gran voglia di birra - ebbene si - che ci concediamo nel bar del passo, notissimo per le piadine cui tuttavia riusciamo a resistere (..in realta' ci siamo comunque strafogati di "gnocca", caratteristico stuzzichino del posto a base di pasta secca cui vengono mescolati peperoncino o rosmarino... bando ai doppi sensi, mellito:sporcaccioni!!!!!). Tra i frizzanti fumi del malto scendiamo cauti la breve ma ripidissima strada verso Bagno di Romagna, cui approdiamo felici dopo 5h 40' stupendi, forse il giro cicloturistico piu' bello del mio 2010. Che dire? Quando pedalo sulle Dolomiti vorrei poterci abitare sempre ma dopo una giornata come oggi ringrazio la cicogna per avermi scaricato nel centro Italia, dove ci sono ancora angoli di natura purissima e sovrumani silenzi capaci di rendere poesia anche lo sferragliare della catena quando si confonde con il gorgoglio dei torrenti... Dal Casentino per C&D -DNL, Marco |