2015 • EVENTI RUNNING - CORRIAMO CON LINDA
TEAM DNL @ CORRIAMO CON LINDA GARDA • VR _ 11 LUGLIO 2015 Alberto (pett. 25), Valeria (pett. 84) e Cristian (pett.2) del Team Diabete No Limits Italia in corsa alla 10k solidale "Corriamo con Linda" REPORT > "NONCOMPETITIVAMENTE VOSTRI ..." testo a sei mani di Cristian, Alberto e Valeria In una calda (ma fortunatamente non caldissima) serata di luglio, un trio DNL si ritrova ai nastri di partenza della Corriamo con Linda, corsa solidale non competitiva sulla distanza dei 10 km in circuito da 5km da percorrere due volte, in "solo" o in "staffetta". Promossa per commemorare la tragica scomparsa della triathleta Linda nel segno del motto "inspire & believe" …. Più di duecento i concorrenti al via che si aggirano sulla terrazza adiacente al parco delle piscine Gardacqua in attesa del colpo di pistola. Per i DNL, Valeria e Alberto, futuri abitanti sulle sponde veronesi del Lago di Garda, a far compagnia al padrone di casa, Cristian. Valeria e Cristian si pavoneggiano marciando a fianco del super runner Alberto, che qui ha una una ghiotta occasione per bissare il recente successo alla BluesmileRun dello scorso 4 luglio: lui è lo specialista delle vittorie alle garette di provincia. Tra i partecipanti si evince un po' di "fighettismo" tipico di tutti gli sport ma soprattutto del triathlon. Non ce ne vogliano gli amici "trimellitos" … tutti depilati, abbronzati, belli come il sole. Vanity Fair ... I peli del Presidentissimo e del Brunelli un po' stonano in questa passerella di gambe lisce, addominali scolpiti e completini sgargianti ultimo grido. Per fortuna che c'è la nostra graziosa Valeria ad elevare la qualità estetica del gruppo DNL. A supporto, l'intera famiglia presidenziale con Monica, Beniamino e Cherubina pronti a tifare a tutta forza! Senza riscaldamento, viste le temperature, ci mettiamo in griglia senza spintonare troppo per conquistare la prima fila. Breve briefing, un pensiero a Linda, beep e via si parte. Il percorso si snoda tra vie secondarie e stradelle di campagna dell'entroterra di Garda. Il percorso è ondulato. L'unica salita dura è di poco meno di duecento metri su sterrato salendo ai boschi della Rocca. Anche il finale nell'ultimo km è sempre in lieve salita a lato del Torrente Gusa fino ad entrare nei prati della piscina che ospitano l'arrivo/giro di boa. In alcuni passaggi il tracciato consente di vedere i concorrenti che seguono/precedono ed è dunque occasione per saluti e incoraggiamenti reciproci. Sarà anche una non competitiva ma le espressioni dei visi, le smorfie di sofferenza e i ritmi denotano tutt'altra ambientazione. La gara è la gara … "à la guerre comme à la guerre" direbbero i transalpini! Il Brunelli viene più volte incitato dal presidentissimo ad attaccare per portarsi nelle prime posizoni, ma evidentemente un percorso forse troppo muscolare e i festeggiamenti del dopo vittoria dello scorso 4 luglio hanno lasciato il segno sul delicato meccanismo del campioncino da Roncello che da perfetta macchina da corsa non si può permettere sgarri. Dura la vita dei campioni ... Peccato perché ripetere il successo milanese avrebbe immortalato il nostro Alberto nella storia dello sport a glicemia controllata … ah no, questa non è una parodia, è solo la cronaca fedele di quanto accaduto ad una corsa non competitiva. Scusate lo scrivente, la forza dell'abitudine … All'arrivo lo speaker annuncia a gran voce il nome di tutti i finisher in puro stile triathlon. Alberto e Cristian (finisher rispettivamente in 41'21 e 43'18, solo 10° o giù di lì il Bru, 17° il President) attendono Valeria, pure lei finisher, che chiuderà poco sopra l'ora, provata ma felice. Festosa e familiare atmosfera dopo gara con un ottimo rinfresco a base di macedonia di frutta fresca e acqua a profusione. Contenti e appagati salutiamo gli amici incontrati nel pre e dopo gara e ripariamo a casuccia dopo questa bella corsetta di una sera d'estate. Ai nostri book metabolici la fotografia della questione "diabete": una bella raccolta dati in vero DNL style, peraltro resa interessante dal fatto che eravamo 3 "type 1" di diverso livello atletico (scarso, medio, campione … e sappiamo a chi ci riferiamo con questo ultimo appellativo) e di diversa età diabetica (7-10-20 anni) ma con identica terapia (multiniettiva, detemir+glulisina, doppia iniezione di basale h 13-22 ca.) pur con differenti profili basali (ui die) e sensibilità insuliniche (leggi rapporto insulina:cho). Una situazione che consente però un confronto delle singole gestioni glicometaboliche, delle risposte adrenergiche, dell'insulina residua, del rapporto basale/bolo e dell'intensità dello sforzo atletico profuso in soggetti con condotta, approccio e metodiche simili. Agli addetti ai lavori e agli interessati fare le opportune valutazioni. Corriamo con Linda … anche da un apparente corsetta non competitiva emergono sempre spunti interessanti da tutti i punti di vista: sportivo, prestazionale, metabolico ed emozionale. Non è necessario scomodare grandi imprese sportive, team multidisciplinari, sponsor e sedicenti supercampioni (a parte il Brunelli …) per trarre preziose indicazioni sul nostro imperfetto metabolismo a insulina esogena e così inserire un altro tassello nel complesso mosaico che porta ad una miglior comprensione della nostra gestione. Sempre di ordinaria, e non di straordinaria, amministrazione si tratta. Ancora una volta "Mind First" … mentre "Brunelli First" non capiterà più, state tranquilli! Non competitivamente vostri … Alberto, Cristian e Valeria! 10 righe da Alberto "campione per un giorno" Brunelli ... work in progress 10 righe da ... Cristian, Garda VR Ancora fiaccato dalla canicola di questa caldissima estate 2015, non potevo esimermi dal partecipare a una corsa a due passi da casa. La compagnia si prospettava gradita, soprattutto per avere l'onore di correre al fianco del supercampione milanese Brunelli. E dunque perché no? Atleticamente: ho chiuso in 43'18 a 4'30 di media i quasi 10km e 250 mt d+ in 17a posizione assoluta (così mi hanno riferito quelli che hanno visto la classifica … alla faccia che era una non competitiva :-) Non ho riferimenti delle frequenze cardiache visto che mi sono dimenticato di "associare" la fascia del cardio al Garmin …. Pensavo MOLTO peggio visto che dalle h 12.52 del 14 giugno alle h 19.00 dell'11 luglio ho corso solamente quattro volte: un trail da 20 km, uno da 11km e due uscite pianeggianti, una a 5' al km, una a 4'45 al km. Un pizzico di orgoglio e un percorso adatto alle mie caratteristiche mi hanno consentito di correre a ritmi "soddisfacenti" senza sfigurare davanti al pubblico di casa:-) Sono riuscito infatti a trattenere la foga agonistica (in fondo era una non competitiva giusto?) e a gestire bene il primo giro, recuperando posizioni su posizioni nella seconda tornata pur non essendo in grado di produrre accelerazioni, retaggio di antichi e irripetibili stati di forma. Gli ultimi 500 mt ho persino rallentato per arrivare assieme a un ragazzo piegato dalla fatica e mi sembrava "sciocco" passarlo. L'ho aspettato per tagliare il traguardo assieme (era il primo delle staffette). Lo spirito solidale della corsa io l'ho interpretato così. E comunque finire a 2 minuti dal "super campione per un giorno Brunelli" è pur sempre un risultato di rilievo … Ora rimettiamoci a correre perchè da agosto inizia la mia "roadmap" per Valencia del 15 novembre 2015 … vedremo se la maratona questa volta la digerisco un po' meglio, ma dubito. Metabolicamente: parola come sempre ai dati raccolti nel book. Sono partito un po' alto (190 mg/dl) evidentemente per un errore nella gestione del bolo prandiale, ma i tre quarti d'ora di attività fisica sono bastati a garantirmi una sufficiente riabilitazione nelle risposte glicemiche, complici anche ritmi di gara in soglia e un' insulinizzazione basale abbondante rispetto ai periodi di miglior forma. Viaggio ancora sulle 18 ui die e solo quando riprenderò al 100% in qualità e quantità ritornerò su valori più tirati (14/15 ui die). Nutrizionalmente: sto tornando lentamente a un regime alimentare più equilibrato e la fame da bisonte del post GR20 si sta attenuando. Mangiare ogni tanto la pizza senza mozzarella (non è reato … anche se per la mia compagna sì!), oltre che diminiuire l'apporto calorico (e mantenere il peso forma), mi mette al sicuro da qualche sparata ritardata provocata dai grassi in eccesso che poi si manifestano in glicemie alte al risveglio. E vero che con boli combi dilatati si ripara alla grande, ma, come recita l'adagio, se i grassi bruciano al fuoco degli zuccheri, "gli zuccheri nel sangue esplodono al fuoco dei grassi". Questa citazione ha il copyright presidenziale :-) Emozionalmente: la presenza dei miei bimbi sul percorso è stata la principale fonte di emozione e felicità. Family First! Confidavo poi nel fatto che una gara amatoriale non competitiva organizzata in modo genuino e spontaneo fosse il luogo ideale per correre in un ambiente gradevole con il supporto di chi mi vuole bene. In più la corsa era sia commemorativa di un'atleta sfortunata, sia solidale, ovvero con incasso devoluto in beneficienza. Cosa chiedere di più quando i tuoi bimbi di 19 e 34 mesi sono sul percorso a sostenerti? A dire il vero appena sono partito, la mia primogenita si è messa a piangere, al passaggio al primo giro entrambi i bimbi giocavano con la fontanella dell'acqua e nemmeno mi hanno notato, appena sono arrivato sotto lo striscione me li sono ritrovati entrambi in braccio, tutto sudato e trafelato, e volevano bere e mangiare e la mia compagna che non ce la faceva più a tenerli me li ha giustamente consegnati: "Adesso che ti sei divertito a correre tienili un po' tu che io vado a prendere la macchina al parcheggio!". Da bravo papà me li sono coccolati alla come riesce. Mi sono distratto un paio di minuti chiacchierando con qualche amico trovato al traguardo ma sono riuscito a non perderli di vista o a far sì che non si facessero male mentre gironzolavano sguinzagliati sul prato. Sei forte papà! Sullo spirito non competitivo della corsa avrei invece qualcosa da dire. A volte osservo più musi duri e più agonismo ignorante in queste situazioni ufficiose che in gare vere e proprie. Sarà una mia impressione, ma è noto come siano le partite tra "scapoli e ammogliati" a causare il maggior numero di infortuni e risse seguite, a ruota, dalle corse non competitive :-) Come è difficile essere interpreti autentici e misurati nello sport … da passione a ossessione il passo è breve. 10 righe da Valeria Nicolis Per l’ennesima volta, ero venuta a conoscenza dai triatleti che si allenano in piscina con me, di una corsa non competitiva in onore di una triatleta scomparsa, e ancora un’altra volta ho comunicato questo evento a Alberto e Cristian, i quali hanno deciso di partecipare. Per me, era occasione di un allenamento aggiuntivo di corsa, che, altrimenti, a causa del caldo estivo, avrei sicuramente scambiato con un allenamento in acqua. Arrivata alla piscina Gardacqua, da dove partiva la corsa, ancora per l’ennesima volta mi sono resa conto che chi partecipa alle corse, competitive o non che siano, ma muniti di pettorale, partecipa alla “gara” con puro spirito agonistico, che sia per superare sé stessi o gli altri. E ancora una volta mi sono sentita un pesce fuor d’acqua. Sono arrivata alla corsa molto accaldata e probabilmente disidratata. Durante il giorno avevo bevuto poco e avevo particolarmente caldo. Durante il giorno, le glicemie si erano mantenute nella norma, a parte un 200 post prandiale causato da una dose di insulina sottostimata per un piatto di pasta e un pezzo di strudel. Prima della corsa, rilevando un valore glicemico di 86 decidevo prendere qualche sorso di cola. La cola aiuta velocemente a far rialzare dei valori in discesa, ma gonfia e negli ultimi periodi fatico un po’ a sopportarla. Alla partenza, l’agonismo è palpabile. Inizio, come sempre a velocità troppo elevate perché riesca a mantenerle per tutto il percorso. Percorso ondulato, umidità, caldo e sete. Fatico a arrivare, ma arrivo. Oltre a Alberto e Cristian, ho visto, rivisto e conosciuto, molte persone. È stato piacevole scambiare due parole con molti, e correre lungo un bel percorso una gara sincera, in onore di una donna triatleta scomparsa a causa di un incidente in allenamento. In disparte, ai bordi della gara era presente anche la compagna di allenamenti di Linda, Edith. Magra, con un braccio fasciato, e visibilmente commossa. Lo sport può portare nuove amicizie, nuovi stimoli, ancora una volta sta a noi sfruttare queste occasioni nel modo migliore. |