2013 • EVENTI RUNNING - VIENNA CITY MARATHON
Vienna City Marathon • 14 aprile 2013 VCM 2013 ... DNL IS ALL-IN ! testo a sei mani di Cristian, Valeria e Piero Melissa, Pietro, Luisa, Davide, Manuela, Alberto, Valeria, PIero, Cherubina, Monica, Cristian, Marco ... DNL is all in! Risultati Team DiabeteNoLimits @ VCM 2013 Maratona > Cristian 3h06:56 • Marco 3h31:30 • Piero 3:56:46 (PB) Mezza Maratona > Alberto 1h36:37 • Davide 1h49 (PB) • Valeria 2h22:24 (PB) DNL Friends > Michele: 3h00:00!!!! DID NOT START > Luisa e Phd :-( Imbucati > Manuela 11k @ 1h20, Pietro 30k @ 4'23 Vienna è una città ordinata, a tratti sorprende per silenzio che si respira anche nelle strade più trafficate del centro. Ordinata e pulita, dove anche gli homeless, e ce n’erano tanti, chiedono aiuto quasi senza farsene accorgere, esibendo dignitosi cartelli scritti con grafia incerta e tremolante. E questa città ha accolto gli oltre 40.000 partecipanti alle varie prove collegate alla 30a Vienna City Marathon con grande entusiasmo, organizzazione ed efficienza. Come i fatti di Boston (che ci lasciano attoniti), purtroppo, hanno evidenziato, eventi come l’organizzazione di una maratona sono per una città, in alcuni casi per una nazione, occasioni uniche per offrire alla società civile un’esperienza di condivisione di ideali che uniscono popoli e culture differenti. E DNL ci ha messo anche qui lo zampino. Ma veniamo alla cronaca del soggiorno viennese. Venerdì 12/04/2013 Giorno di partenza per la maggior parte del gruppo DNL & friends, dal nord e dal centro Italia, verso la capitale del Tirolo, Vienna. Arrivati nella città asburgica, chi in aereo, chi in treno, chi in autobus, il gruppo si sistema negli alloggi prenotati. Pres, Monica e Cherubina, con Manuela e Luisa in appartamento a prova di bimba; Pietro, Valeria e Alberto raggiungono Davide e Melissa nel quartiere di Meidling; Piero alloggia in albergo con il suo gruppo sportivo aretino; Michele, Valentina e i bambini trovano sistemazione in un b&b. Il tempo è bigio, ventoso. Dopo un pasto, il gruppo si incontra per ritirare i pettorali al Messe Wien, il centro fieristico viennese realizzato dall’archistar Gustav Peichl. Al Messe Wien, ciascuno prende il proprio pettorale, il chip corrispondente, i pacchi gara. A gruppetti, si bighellona negli stand, tra sponsor e abbigliamento sportivo. I bambini si tuffano in un box di biglie colorate: chi trova una pallina nera, tra centinaia di bolle bianche e gialle, vince un paio di scarpe da corsa. Vienna è una città che appare a misura d’uomo, ogni luogo si raggiunge comodamente con i mezzi pubblici. Cristian, Monica e Cherubina, Luisa, Manuela, Valeria, Pietro, Melissa: il gruppetto variopinto e munito di berretti e giacche per ripararsi dal vento e da qualche goccia di pioggia passeggia per la Ringstraße. Si visita la Stephansdom, la cattedrale di Santo Stefano, la Minoritatenplatz e la Chiesa della Madonna della Neve. Davide, designato cuoco ufficiale, e l’assistente Alberto sono incaricati di fare la spesa e quindi preparare la cena all’arrivo del gruppo presso l’appartamento in Vivanotgasse, nella Meidling. Alle 19.30, il gruppo affamato e infreddolito decide di rientrare verso l’alloggio, ritenendo che cuoco e assistente siano ad attenderli con tavola imbandita e appartamento riscaldato. Lo stupore e lo sconforto raggiungono il massimo alla vista di un appartamento buio e deserto. Non è uno scherzo. I due, d’ora in poi appellati “cuccioli dispersi”, non si vedono. Chi si arrabbia (Valeria), chi, ahilui, è già pronto per rientrare al proprio alloggio: “Non possiamo far mangiare una bambina alle dieci di sera!” (Cristian), chi si preoccupa per i due dispersi (Luisa). Dopo circa mezz’ora, Alberto e Davide si fanno vivi, muniti di wurstel, patate, insalata, pomodori, pane e frutta, e cercando di spiegare a chi attende affamato che hanno clamorosamente sbagliato direzione del treno e hanno quindi allungato molto più del dovuto l’uscita. Senza perdersi d’animo, il gruppo si prepara a allestire la cena: alcuni apparecchiano, altri tagliano le patate, il cuoco in capo prepara i wurstel, Monica cucina il riso per la piccola Cherubina, e dopo circa quaranta minuti tutta la truppa è seduta a tavola dinanzi a un pasto “crucco” e luculliano che sazia gli stomaci affamati. La convivialità si guarnisce di collaborazione, qualche confronto sulla gestione metabolica tra microinfusi e “penninfusi”, accenni sulla giornata seguente e poi tutti a casa. Sabato 13/04/2013 Vienna, i viennesi e i turisti si risvegliano con il sole. Nell’appartamento in Meidling, si attende l’arrivo di Marco, che giunge munito di pasta, olio e formaggio “italiani” per la colazione che precederà la maratona. Il vento soffia ancora sulla capitale e i nostri amici si danno appuntamento con Michele e famiglia e Piero al Museum Quartier, detto MQ, il nuovo quartiere museale di Vienna, situato nel distretto del Neubau, inaugurato nel 2001. Fra gli svariati siti museali dedicati all’arte e all’architettura, i più scelgono di visitare il Leopold Museum, che riunisce la collezione di Rudolf e Elizabeth Leopold: opere di Egon Schiele, esempi dello Jugendstil e del Modernismo, alcuni modelli dell’artigianato della Wiener Werkstatte. Ci si dirige quindi verso il quartiere del Prater, con l’intenzione, dopo pranzo, di fare un giretto in battello sul bel Danubio Blu. In un ristorante “punkettaro” tutti trovano posto e si rifocillano con wiener schnitzel, la tipica cotoletta viennese, zuppe all’uovo, insalate miste e di patate, e fiumi di birra. E in seguito, tutti in direzione battello! Ma arriviamo tardi: le uscite partono giornalmente alle 10 e alle 14 e sono già le 15. Ci si dirige, quindi, verso il Prater: quattro passi sotto la ruota panoramica e un breve briefing pre-gara distesi nel prato al sole che allieta il pomeriggio. Chi corre ufficialmente sono: per la maratona, Cristian, Marco e Michele, per la mezza maratona, Alberto, Davide e Valeria. Pietro farà da pacemaker a Cristian dall’undicesimo chilometro e Manuela si impegna a correre gli ultimi undici chilometri della mezza maratona. Bisogna organizzare la logistica per le sostenitrici, per Pietro e Manuela. Quindi, tutti si dirigono ai propri alloggi abbastanza presto, per preservare le gambe per la gara del giorno seguente. Alla sera, si cena con carboidrati, poche fibre e proteine, si preparano abiti, integratori, cambi, glucometri per la domenica e poi tutti a nanna. Domenica 14/04/2013 Per DNL, avere scelto Vienna come RoadMap 2013 si è rivelata una scelta azzeccata che avrebbe meritato maggior partecipazione (ma impegni, infortuni, famiglia, spending review non sempre consentono a tutti di muoversi in giro per l'Europa). Internet e social network però consentono amplificare l'evento oltre la cerchia dei protagonisti diretti e questo ci fa sentire meno "autoreferenziali". La prova sulla mezza ha permesso la partecipazione anche a persone che non volevano misurarsi sulla distanza più impegnativa dei 42k. Vienna ha ripagato questa fiducia con una giornata soleggiata, ma non troppo calda, cielo azzurro e tantissimo entusiasmo lungo il suo ampio percorso. La pattuglia DNL quest’anno aveva obiettivi ambiziosi: una prima prova sui 10km, due atleti alla prima mezza, e tre maratoneti che si cimentavano nell’attacco del proprio PB, con Brunelli, Pietro e l’amico Michele che si prestavano ad sostenere Cristian nel tentativo di scendere sotto le 3 ore. Il ritrovo è fissato alle 7.30 al Kaisermühlen, il 22° distretto di Vienna. Ci si cambia, si portano le borse alle navette e ognuno si posiziona nella “propria” griglia di partenza, con un po’ di creatività per i più veloci che si sono posizionati nelle prime griglie. I cittadini di Vienna sembrano aver compreso benissimo l’importanza di accogliere e favorire quest’evento, tanto che lungo tutto il percorso c’era sempre qualcuno che incitava, applaudiva, sorrideva al passaggio degli atleti. Il traffico sembrava scomparso, solo qualche pedone che ogni tanto attraversava temerariamente il percorso di gara. Le sostenitrici e fotografe DNL si dirigono all’11° chilometro per riprendere e incitare i primi del gruppo e dove Pietro dovrebbe farsi trovare pronto per iniziare la sua missione come pace a Cristian, desideroso finisher sotto le 3 ore. Ogni avventura è tale con qualche inghippo e per la nostra, questo si risolve in un’incomprensione. Pietro fatica a trovare le ragazze e Alberto lo trova all’11° ancora in tuta, suscitando nel runner in corsa ire funeste. Il Bru dall’animo gentile sostiene comunque l’amico imbucato, prendendo i suoi abiti, portandoli alle ragazze, che erano più indietro, e tornando sul percorso di gara. “Pietro, almeno fa da buon pace al Pres!!” gli urla. Il secondo appostamento delle ragazze è al 20° chilometro, per riprendere i maratoneti e i mezzi maratoneti in dirittura d’arrivo. E poi, tutto termina come nelle cronache. L’arrivo, maestoso, attorniato dai palchi di spettatori, contornato da un cielo azzurro e da una luce brillante e calda, è fissato alla storica Heldenplatz, la piazza degli eroi, dinanzi al quartiere dei Musei. Una logistica impeccabile, ed un’autentica festa all’arrivo, con la presenza di tanti stand e tavoli per fermarsi a mangiare in compagnia. Alberto termina la mezza maratona con il suo PW (personal worst: il suo tempo peggiore!), Davide e Valeria, alla prima mezza maratona, con il PB (personal best, al quale non possono che migliorare), Michele con un indimenticabile e tondo tempo di 3:00:00 ore, Marco gestisce la maratona in vista dell’Iron Man di Giugno, e Cristian termina fuori dal tempo agognato. Pietro e Manuela, da imbucati, portano a termine i loro compiti e Luisa, mancata maratoneta per un problema al ginocchio, rosica un po’. Ma l’avventura non finisce qui. Ci si cambia, ci si aspetta, ci si stende sul prato del Volksgarten, mangiando hot dog, panini, bevendo birra e cocacola, all’insegna del junk food, al tepore caldo del sole primaverile. Piero saluta e riparte con il bus per Montevarchi, Alberto e Pietro guidati da Valeria girovagano per la Karlsplatz verso la cupola dorata della Wiener Secessiongebaude, i restanti raggiungono gli alloggi per rinfrancarsi e essere pronti alla cena di gala. La convivialità viene festeggiata in una birreria consigliata da Michele e Valentina: wurstel, wiener schnitzel, crauti, gulasch, tanta birra e strudel piacciono a tutti, ben irrorati dalle barzellette di Marco e dei giovani Alfredo e Margherita. Stomaci pieni e menti serene riportano la banda ai rispettivi alloggi e buonanotte a tutti! Al mattino si preparano le valige: Marco ritorna al lavoro, Michele e famiglia, prima di ripartire, si trovano con Alberto, Davide, Melissa, Pietro e Valeria a visitare il parco di Schonbrunn, e il pomeriggio, chi rimane imbandisce un picnic al parco del Belvedere, per ritrovarsi in serata all’aeroporto di Vienna e volare verso casa. Alla prossima Roadmap. That's ALL Folks? No, perché DNL is ALL-IN … dunque nel pacchetto "tutto incluso" ci sta pure la postilla finale. In inglese infatti il termine ALL IN si presta a diverse traduzioni e significati. Basta un trattino è l' ALL IN che significa "esausto" diventa l' ALL-IN che significa "tutto incluso" oppure il "giocarsi tutto" di pokeristica derivazione. Questa Roadmap Viennese ha modulato le varie declinazioni del termine ALL-IN … l'esaurimento muscolare e la stanchezza in gara, il mettersi in gioco senza paura di perdere tutto e ricominciare da zero, ma soprattutto una visione complessiva dello sport che va oltre la prestazione sportiva e l'autoreferenzialità, limitata al minimo sindacale che è concesso ad ogni essere umano. Al di là dei risultati finali, ampiamente commentati nei vari report e “10 righe da...”, resta la soddisfazione della prova di un gruppo che ha fatto della RoadMap un percorso in condivisione e collaborativo, in cui si sono via via affrontati gli aspetti delle prove di endurance sotto i profili atletico e metabolico. Confusi tra le migliaia di partecipanti, atleti e sostenitori sono riusciti lo stesso a riconoscersi, incitarsi, sostenersi, in più parti del percorso. Poi anche il gruppo DNL si è di nuovo mescolato tra i tanti atleti e sostenitori dopo l’arrivo, in un prato sotto un cielo di nuvole e sole tra ambulanti che vendevano birra alla spina spillando boccali direttamente tra gli avventori distesi sul prato. Poco distanti, gli stand discreti delle società austriache con i loro party privati. Ora non resta che terminare il lavoro con i compiti da svolgere a tavolino, che diventeranno documentazione, racconto, ed idee per la progettazione della prossima RoadMap. Corri come sei, Run as you are, Lauf Was Du Bist … in campo aperto, sempre! *** 10 righe da ... Vienna 10 righe da Vienna di Alberto Brunelli Vienna era una tappa piena di aspettative per me. Dal 3 di Dicembre, giorno in cui mi sono iscritto, ho iniziato un percorso mirato a conoscermi meglio atleticamente, metabolicamente e emozionalmente. Atleticamente ... ho gestito gli allenamenti in modo più “onesto”, senza spemermi oltre il dovuto per poi ricavarne solo nuovi infortunii. Ho seguito un programma di allenamento adattandolo alla condizione atletica del momento. Metabolicamente … mi sono testato molto. Non avendo particolari problemi nella gestione metabolica, durante gli allenamenti prestavo sempre meno attenzione a questo aspetto, in particolare per distanze oltre i 10-12 km. In diversi allenamenti ho messo sullo stesso piano la gestione metabolica e l'obiettivo atletico. Emozionalmente ... ho avuto la fortuna di poter condividere questa preparazione insieme a Valeria. Podisticamente … non voglio essere ipocrita e ammetto che il risultato cronometrico è stato molto deludente. L'idea iniziale era infatti quella di abbattere il mio vecchio Personal Best di 1h26', ma a febbraio ho abbassato le mie pretese preventivando un risultato intorno a 1h28' … a 15 giorni dalla gara ho ulteriormente abbassato il target a 1h30' …. ma sono riuscito a fare molto peggio, concludendo la mezza in 1h36'37'' , tempo che spesso impiego in un allenamento progressivo su questa distanza. Convivialmente … Vorrei spendere qualche parola per ognuno della truppa DNL, ma non vorrei essere troppo “smielense”. In questo evento mi sono mancati alcuni dello Zoccolo Duro DNL, ma ho conosciuto nuovi DNLlini con cui sono stato benissimo e che spero di ritrovare presto. Sono stati 4 giorni giorni intensi, c'è stato spazio per tutto, corsa, discussioni metaboliche, briefing, visite guidate, barzellette, pasti salutari e abbuffate viennesi, birra e tisane. Prossimamente … Vienna non finisce qui! Tutti gli insegnamenti e miglioramenti che questa esperienza mi ha regalato saranno la base per nuovi obiettivi. Son certo di poterli condividere con voi! Bru Dopo la mezza di Verona (a febbraio) e i 30 Km di Brescia (a marzo) ero davvero carica e serena nell’affrontare i 42 km di Vienna…il mio ginocchio non me lo ha permesso…ma non mi è mai balenata l’idea di non venire a Vienna: i tifosi ci vogliono o no???!!! A parte un po’ di tristezza per non poter correre la maratona, è stato davvero emozionante veder correre i miei amici DNL, tenaci e determinati…come me! La maratona intesa come metafora della vita in cui dosi gli sforzi, capisci quali sono le tue risorse, le tue potenzialità, i tuoi limiti, un percorso in cui ci sono tante persone che ti incoraggiano, che ti stanno vicino ma in cui sostanzialmente sei tu che decidi a quale ritmo andare e cosa vedere attorno a te. E la fatica…ripaga! Un inno alla vita che alla fine, al traguardo commuove anche… ricordo gli occhi lucidi di Valeria al termine della sua prima mezza maratona, la soddisfazione di Manuela che ha corso 11 Km… che dire dei nostri uomini DNL?!...la vita è davvero POSSIBILITA’! L’esperienza di Vienna 2013? Sport e mooolto altro. Alla prossima, amici! 10 righe da Vienna ... di Manuela Badu Moretto Non posso che partire scrivendo che è stata un'esperienza fantastica, come tutte le esperienze vissute con DNL. Ma questa ha nello specifico un valore aggiunto, in quanto l'aver corso i miei primi 10 k, arrivati poi a 11 perchè al decimo c'erano le transenne che delimitavano l'arrivo della mezza, per le strade di Vienna , all'interno di una maratona, da sola mi ha fatto capire che nella vita qualsiasi obiettivo ci si ponga lo si può sempre raggiungere con la buona volontà e con la determinazione . Un percorso iniziato a novembre quando da Km 0 ho iniziato a correre, dandomi come obiettivo i 5k. Raggiunti a Gennaio , il mio guru preferito Pietro Presenti mi ha indicato sapientemente la strada su come arrivare a correre i 10 k a Vienna. Il giorno della gara alle 6 del mattino anche io, seppur senza pettorale, iniziavo la mia vestizione, fotografata dalla mia comare Luisa (splendida amica, mental coach e massaggiatrice), l'agitazione iniziava a salire, la paura di non riuscire ad arrivare c'era. Con l'aiuto della Road Map di Issimo , insieme a Monica, Cherubina (che nei giorni viennesi mi ha regalato un sacco di sorrisi, e devo dire che mi manca moltissimo), Luisa e Melissa la fotografa accompagnamo i maratoneti e mezzi maratoneti alla partenza. Mai visti così tanti corridori tutti insieme, l'adrenalina inizia a salire. Ci appostiamo al secondo km , i primi ad arrivare sono i keniani ... corrono velocissimi ... rimango impressionata... Poi piano piano tutti gli altri, e cerchiamo di trovare tra la gente i nostri compagni. Pronte ad urlare a squarcia gola il loro nome nel caso li avessimo visti passare. Ci trasferiamo poi all'undicesimo km, km dal quale sarei dovuta partire io, imbucandomi. Consigliata da Issimo di partire almeno un'ora e mezza dopo la partenza ufficiale, inizio a scaldarmi , a respirare profondamente, e provo ad aspettare Valeria per riuscire a correre con lei qualche metro. Ad un certo punto la vedo in lontananza le urlo "Valeriaaaaa" e mi affianco a lei, ma Valeria corre più forte di me così dopo pochi metri le dico "Rallento, ti guardo da dietro". E comincio così la mia corsa, mi porto a centro strada, dove mi sembra ci siano quelli un pò più lenti, non volevo intralciare nessuno, cuffie, musica a manetta, schiena dritta e qualche occhiata al cardio per non superare la frequenza che mi ero imposta di mantenere . Ho corso senza pensare mai a niente, libera, la gente che ti corre vicino ti aiuta a non sentire fatica, è un fiume che ti trasporta. Come il pubblico ai lati della strada che incita anche me, qualche 5 qua e la l'ho lasciato .. ahah .... Arrivo al km 20, per me 9 km di corsa fatti, mi sentivo benissimo , ho dovuto fare attenzione a non scivolare sulle innumerevoli bucce di banane e bicchieri di plastica che si trovavano per terra vicino ai punti ristoro. A quel punto mi sono detta " E' fatta, grande Manu " , ho iniziato ad accelerare un pò , era il momento di dare tutto ... Supero il cartello 21 e mi fiondo sul cartello 22 posto vicino alla fermata della metropolitana che avrei preso per raggiungere il gruppo all'arrivo della maratona. In quell'ultimo km corso , stavo ascoltando l'ultimo minuto credo della canzone "Don't Stop me now" dei Queen e mi sono scese un paio di lacrimucce . Mi faccio fare due foto, prendo la metro e raggiungo gli altri ... Ringrazio me stessa e la mia determinazione, ringrazio Pietro che in questi mesi mi ha seguita e che mi seguirà per consolidare i 10k. Grazie a Issimo per avermi lanciato l'idea di provare a correre durante il mio soggiorno a Vienna. E grazie a tutti voi amici DNL, ormai siete entrati a far parte del mio cuore ... e mo' ... sono tutti 'azzi vostri .. ahahhaha Prossimo obiettivo, correre i 10 k sotto l'ora .... com'è che si chiama ? La prova del moribondo ?? Dieci righe da Vienna ... di Melissa (Mrs Curcio) La mia esperienza è quella di chi è dall'altra parte, non corre, ma osserva incuriosito tutto ciò che accade attorno a sè vivendo intensamente ogni momento e assorbendo un pò della trepidazione di tutti quelli che erano a Vienna per correre. Il momento che mi è rimasto più addosso di questi bellissimi quattro giorni vissuti assieme è senza dubbio quello che ha preceduto la partenza della maratona. I preparativi, la "vestizione", gli occhi carichi di voglia di dare il meglio di sé. Fantastico il planning per seguire ognuno dei runners lungo il percorso con i tempi che si era prefissato che ha guidato me, Monica, Cherubina, Luisa e Manuela in questa specie di caccia al tesoro a tappe, anzi, visto il numero di partecipanti si trattava di trovare l'ago in un pagliaio!, e per me la sfida è riuscire a trovare tutti quanti almeno per uno scatto, e si tratta nel mio piccolo di uno sport impegnativo!!! Mi dispiace per l'inghippo con Pietro quando non ci si è trovati al km prefissato :-( Mi resta dentro a un giorno di distanza la percezione di quanto questo tipo di attività sportiva unisca e dia un senso di appartenenza al genere umano ognuno con i suoi limiti, che cerca di superare (vedi l'incredibile 3.00.00) in una sfida soprattutto con se stesso al di là di ogni competizione: c'era affiatamento, c'era voglia di sostenersi nella fatica. L'atmosfera era quella dei grandi eventi, e tutti si era uno e ognuno era tutti. Mi sono rimasti impressi piccoli gesti di alcuni verso altri, anche verso di me, che mi hanno ricordato la loro importanza: spesso nel "correre" quotidiano tra il lavoro e gli impegni di ogni giorno si scorda quanto sia proprio il piccolo gesto a fare la differenza, che ci rende umani tra gli umani. Un grazie con la G maiuscola in particolare a Cherubina per il suo sorriso speciale e ai compagni di appartamento con cui mi sono veramente trovata bene e davvero divertita, ci siamo conosciuti meglio ed è stato un piacere condividere con voi impressioni, discussioni, cene e risate. E tanta birra con relativa classifica. Per concludere, ora so cosa vuol dire "daghe n'onda", che esiste la gliceMia e la gliceTua, ma soprattutto svanisce la mia illusione che portandomi alle maratone Davide fosse propenso anche a visite turistiche complesse girovagando per tutta la città interessata e interessante perché.... prima della gara "NO, non si può girare troppo: le gambe non si devono stancare"; e dopo la gara? "NOOO, amoreee ho le gambe inchiodatee". Morale della favola: devo convincerlo a riportarmi a Vienna, perchè la città è troppo bella e mi è rimasta nel cuore. Come il vostro gruppo, che son contenta la mia strada mi abbia fatto incrociare. Alla prossima. Melissa 10 righe da Vienna ... di Davide Curcio Sono tante le sensazioni che questa nuova avventura mi ha regalato. Abbiamo condiviso momenti ed esperienze, dalle cene in compagnia alla dura ed entusiasmante ezzamaratona. Ma la cosa che più mi ha toccato sono stati i rapporti umani e le persone con cui ho condiviso questa esperienza tanto da poter dire che Vienna mi ha regalato dei nuovi amici. La location è stata azzeccatissima, appartamento comodo e vivibile. La città veramente bella ed ordinata. Cucina tipica e birra non sono mancate. La mezza è stata un'esperienza unica, sarà perchè la mia prima, ma comunque mi ha entusiasmato ed intimorito, eccitato e messo soggezione. La gestione della gara è stata ben calibrata, sono riuscito ad tenere un buon ritmo ed a non mollare fino alla fine. Mi spiace di aver mancato l'obiettivo che mi ero prefissato, ma ciò non toglie che questa è stata la mia best performance, e da qua si può solo migliorare. Glicemicamente è stato tutto regolare fino alla mattina della Mezza con glicemie stabili sui 120. Prima della gara ho però avuto un drastico abbassamento della glicemia nonostante avessi già provveduto a dimezzare la basale ed a aumentare il rapporto insulina carbodrati della colazione da 1-6 a 1-10. Ho pertanto dovuto staccare completamente il micro e compensare con circa 35 gr di zucchero. Al 4° Km la glicemia si era finalmente stabilizzata, ho riattaccato il micro e via integrando con qualche ciucciatina di miele intorno al 10° ed al 18° Km. Arrivo con la glicemia a 160, ho riportato la basale al 100%, ho mangiato circa 30 Gr di Cho con relativo bolo, e nel giro di un paio di ore la glice è schizzata a 350. Bolo di correzione + pranzo e relativo bolo, e per cena la glicemia era tornata a 120. esattamente la stessa gestione glicemica della ronda ghibellina. Concludo con un ringraziamento a tutti, perché mi avete donato 4 giorni di condivisione ed emozioni che mi sono portato a casa come un bellissimo regalo di compleanno. 10 righe da Vienna (sul pulman per Montevarchi) ... di Piero Grazzi Un'alchimia del caso ha permesso che potessi ascoltare, della mia playlist, la Lennox sul traguardo, nonostante fossi leggermente in anticipo. È stata la ciliegina sulla torta di una splendida giornata. Ed adesso, cosa rimane dopo 1023 km? È strano a dirsi, ma Vienna e la gara, restano un episodio, mentre la corsa di tutti i giorni resta la principale attività. Rimane impresso il percorso durato quasi 5 mesi, non la mèta. Di Vienna rimangono certamente tanti ricordi-flash: come la partenza, con tante risate fra noi del gruppo di Montevarchi, imbucati nella gabbia di fascia alta; il senso di smarrimento quando ho perso prima uno e poi anche l'altro compagno di viaggio nella gara; la carica che mi ha dato l'incitamento di Pietro e Cristian al 26o chilometro ed il bellissimo rettilineo finale. La corsa è solitudine, come ogni vita. Correndo si passa attraverso case e finestre con occhi che ti sorridono per un istante. Come le luci che si intravedono dal treno, o le auto che sfrecciano in autostrada. Restiamo soli con la nostra fatica, con la mente che cerca un appoggio interiore in cui far riposare i pensieri. Tic-tac, il tempo scorre... Lento? Veloce? Scorre come il sole che attraversa il cielo, come le nubi o il vento che comincia a soffiare fresco all'improvviso. Si corre in mezzo a sconosciuti, si vive in mezzo a persone inconsapevoli del loro destino. Noi sappiamo che oggi arriveremo correndo ad un traguardo, ma subito dopo il tempo comincia di nuovo a scorrere. Tic-tac, tic-tac. È così che appena passato il traguardo ho avuto, forte, l'impulso di continuare a correre. È ora di ripartire: dopotutto, la nostra è una terra di speranze e di sogni. Atleticamente ... Ci sono volute tre maratone per imparare a rispettare il mio tempo. Attualmente valgo 5:38 nella maratona, quello dovevo fare ed ho fatto. Stavo bene, ed ho saputo aspettare. Ho cercato di non forzare fino al 35, quando mi sono sentito libero di forzare un po'. Controllando in serata l'andamento della gara, ho notato che la mia non è stata una prova molto costante: addirittura avevo accellarato moltissimo tra il 20 ed il 25 la discesa forse mi ha aiutato in questo, con una media di 5:25. Anche se poi i successivi 10 km li avevo di nuovo fatti a 5:39-5:43. Probabiimente, i tanti km fatti in allenamento a qualcosa sono serviti. È stata una bella sensazione arrivare al traguardo, perchè per la prima volta ho corso per 42 km senza fermarmi. Erano spariti anche tutti i doloretti che mi avevano accompagnato nella preparazione. Sono arrivato relativamente fresco all'arrivo. Ero felice. Mi sono guardato i piedi, poi le nuvole dopo il traguardo, panna nel cielo blu. Ed ho sorriso. Metabolicamente ... Volevo correre con valori glicemici tra 130 e 160, come negli ultimi lunghi ma, complice una colazione in albergo sottostimata, ad un'ora dalla partenza ero a 290: che fare? Il mio gruppo stava per entrare in griglia, avevo pochi istanti per decidere: ho fatto 3 u di rapida. Ho pensato che avrei fatto un po' più di controlli per integrare, eventualmente, in anticipo rispetto al solito, cioè dopo circa 15km di corsa. Correndo senza sensore, come a Firenze, nel caso di una variabile come questa ho compensato bene con il glucometro. Al 5okm, (un'ora e mezza dopo l'iniezione) primo controllo: ero a 165; ho ritenuto che i valori stessero scendendo troppo in fretta - c'era da considerare anche la coda dell'insulina delle 6 - ed ho cominciato ad integrare subito con pavesini (20Ca). Ho integrato poi al 10o km ed al 15o km, per un totale di 60ca e poi altri 20ca dal 30o + 100cl di coca al 35o ed al 40o: glicemie 170 al 10o, 130 al 25o, 106 al 35 e 110 alla fine. Mentre scrivo queste righe mi ricordo del senso di paura che mi assalì alla prima maratona di Parigi, quando il sensore cominciò a indicare valori sopra a 250: non sapevo che fare, mi sentivo vulnerabile ed a rischio, non sapendo che conseguenze poteva avere nell'immediato; mi fermai addirittura, non sapendo se il senso di stanchezza che stavo provando nonostante fossi solo al 25o km fosse da attribuire all'iperglicemia. La formazione e la condivisione in questi 2 anni con il gruppo dnl, per me ha significato piu di tante letture di manuali e consigli medici. Nutrizionalmente ... Poche righe per quello che, avendo sempre mangiato fuori, è stato un aspetto poco curato. Ho cercato di non mangiare troppi alimenti grassi e sconosciuti, ho bevuto poca birra, pochi dolci. Glicemie tutto sommato sotto controllo, come quella della mattina della gara a 160 nonostante la pizza della cena. In gara ormai non consumo più zucchero e raramente miele: solo barrette di cereali e pavesini. Convivialmente ... Esperienza nuova ed inedita quella di Vienna, diviso com'ero tra due gruppi: quello della polisportiva di Montevarchi, tra i cui componenti ci sono molti miei amici di vecchia data con cui spesso mi alleno ed il gruppo DNL, con il quale purtroppo sono riuscito a condividere in pieno solo la giornata di Sabato. La lunga trasferta in pullman mi ha stancato più di quanto avrei immaginato, e allora mi sono concesso dei lunghi momenti di riposo in stanza. Mi è mancato questa volta la condivisione dell'alloggio, come Parigi e Cph, e quindi lo scambio con i nuovi arrivati e l'atmosfera che si crea nell'attesa della gara, dalla preparazione della cena alla sistemazione dei pettorali e alla discussione sulle strategie di corsa e metaboliche. È stato comunque importante sapere che durante la gara avrei probabilmente incontrato la Monica, la Manuela e la Luisa a sostenermi. Pietro e Cristian mi hanno dato una spinta fortissima per il finale, quando ci siamo scambiati un "5" sul lungo rettilineo dopo il 30o chilometro. Alla prossima! 10 righe da Vienna ... di Marco Marelli Nuovo appuntamento,nuova sfida,nuova maglietta solito divertimento conviviale tra di noi: gruppo sempre più unito. Vienna che ho visto per la prima volta è una bella città molto ordinata non sembra nemmeno una capitale;le pietanze consumate sono la vera nota dolente ma si sa che la cucina non è il loro forte. Arrivato da Roma nel tardo pomeriggio trovo i miei compagni indaffarati in operazioni di punzonatura e preparazione di materiale necessario alla gara del giorno dopo. Mi viene ceduto un posto comodo per dormire. Domenica sveglia alle 5,50 per preparare la pasta (ovvio italiana)con olio buono. La glicemia dopo una settimana inguardabile è stabile già dalla sera prima tra 100 e 120 poi usciamo e ci portiamo in zona start. Non fa freddo,non c'è vento e opto per canotta traforata DNL;scelta azzeccata poi farà caldo. Ultima prova prima di partire 114, mangio un fruttino e mi porto in griglia di partenza riesco ad imbucarmi a 3 metri dai keniani,mi sento bene e sono tranquillo il primo obiettivo è finire poi vediamo. Parto un pó veloce ma penso sia normale visto che mi sono imbucato davanti, questo per 5 km dopodichè mi metto al ritmo prefissato cioè poco sotto i 5 al km e la gara scorre via nonostante sono "solo", le gambe girano bene ,il cuore relativamente basso (sotto i 150 bpm)sento che stó correndo bene. Dal km 30 in poi mi sento ancora bene vorrei aumentare il ritmo ma ho una buona proiezione finale e decido di continuare con lo stesso ritmo. Tutto bene fino al km 40 dove subisco l'assalto dei crampi che mi costringe a fermarmi quel paio di minuti che mi fanno abbandonare la possibilità di battere il mio personale peró dopo quello che ho passato lo scorso anno (infortunio) sono contento uguale 3 ore 31 minuti è un tempo che riconfermo. Dopo aver raggiunto il camion con la mia sacca provo la glicemia:207 peró ho mangiato l'ultimo carbogel al km 40 quindi ci stà infatti un ora dopo sono a 116 senza correggere. Durante la gara un gel ogni 8 km (totale 5), acqua ad ogni ristoro e un paio di morsi di banana. La sera abbuffata di schifezze locali, birra ed un sacco di risate come al solito. La mattina dopo torno in Italia e mi sento davvero bene: solo un legittimo mini affaticamento ma cammino agile e normale. Devo ringraziare davvero tanto il President che mi ha supportato in maniera splendida nel pre-gara facendomi trovare numero ecc. addirittura sul letto. BELLA MARATONA E BELLA ESPERIENZA DNL. La prossima sarà a casa mia. Un abbraccione e tutti/e! Marco 10 righe da Vienna ... di Cristian Agnoli "Chi non risica non rosica" … mah? O "chi risica rosica" … Nell' "all-in" il fattore "rosicata" va calcolato … un po' come quando i mercati scontano in anticipo il declassamento di una banca o di un titolo. E quindi si assorbe il flop senza traumi. Da sempre sostengo che è importante saper gestire gioie proprie e altrui allo stesso modo e non fissarsi troppo sui propri obiettivi, specie quando di mezzo c'è la pratica sportiva amatoriale, dove il concetto di "vittoria" non dovrebbe assumere una connotazione militare "all or nothing" ma casomai di comprensione del proprio potenziale e della capacità di esprimerlo. Non mi sono presentato a questa gara, e mai lo farò, con la "bava alla bocca" o "gli occhi iniettati di sangue", recitando "mantra" o facendo training autogeno in completo isolamento dalla realtà, magari mostrando insofferenza e nervosismo verso i compagni di ventura. Forse è anche per questo che non sono riuscito nemmeno questa volta nel raggiungere l'obiettivo di scendere sotto le tre ore. Ma ci tengo a mantenere un certo "stile". Sicuro che ci tenevo a fare "bene" e a togliermi quel famoso "sassolino" dalla scarpa. Non ci sono riuscito, ma credo di aver maturato un "sano" rapporto con il concetto di "fallimento sportivo" che mi consente di ripartire e di guardare avanti, a testa alta, e di essere pragmatico nel valutare successi e insuccessi. Sono contento perché mantengo propositivi e il piacere di farmi "un mazzo tanto". Dovevo scegliere tra correre una maratona bene o provare a stare sotto le 3 ore. Optando per la seconda scelta, l'ho chiusa sopra le 3 ore e l'ho corsa male, ma penso comunque di aver fatto la "cosa giusta". Atleticamente … Da metà gennaio ho corso per 827 km (1200 da fine novembre), per un totale di 65h e 57 uscite (+2 in bici) che significa una media di 14,5 km e 1h14 ad allenamento, e di 75 km e poco meno di 6 ore a settimana … dovrei pensare di aver sprecato tempo ed energie visto il risultato finale? A dicembre correvo si è no 12 km in un'ora, poi a gennaio ho visto che cominciavo a ingranare, a febbraio qualche alto e basso, poi a marzo un paio di lunghi dove ho retto bene ritmi prossimi alle mie ambizioni. Ma i test non mentono e se ti mancano quei 2/3 secondi a km, che sembrano niente, a provarci rischi di saltare se non va tutto alla perfezione. Certo se partivo a 4'18/19 al km, quello che valgo realmente, magari chiudevo in 3h02. Ma sentivo che la cosa giusta era andare per l'ALL-IN! Serviva però una giornata perfetta. Invece ho avuto scarsa brillantezza muscolare fin dal 10° km, qualche errore nella valutazione di km e ritmi oltre a un po' di deconcentrazione e di scarsa lucidità. Insomma il mio rapporto con la maratona continua ad essere in difetto. Ragionerò comunque su dati, allenamenti, sensazioni, accuratamente annotate, per vedere di correggere il tiro, anche se principalmente si tratta di carenza di velocità di base che non ho avuto tempo e voglia di costruirmi nel periodo invernale. Alla partenza mi ero detto: umile, paziente e deciso. Ma non è bastato. Mi consolo (chi fallisce non può che consolarsi) con il fatto che nonostante il calo / crollo dal 30° km in poi, ho tenuto botta chiudendo cmq con un tempo onorevole. Quando salti, può volerci una vita ad arrivare. Per quest'anno la mia breve parentesi stradista si chiude qui. Ne riparleremo l'anno prossimo … ma non so dirvi come o quando. Rimane la soddisfazione per il divertimento e la voglia di correre e allenarmi che ho provato in questo lunghissimo inverno di fatica. Posso ricordare solo 2/3 uscite corse controvoglia e con "cattivi" pensieri. Ho ritrovato il piacere di modulare gli allenamenti, la brillantezza e la scorrevolezza che da due anni non sentivo più nelle gambe oltre alla voglia di allenarmi con qualsiasi condizione meteo! Su questa base di "confidenza" mi preparo alla lunga e impegnativa stagione trail … sperando di uscirne almeno altrettanto gratificato! Metabolicamente … La trasferta viennese è stata quella dove mi sono alimentato meglio delle ultime roadmap. Tuttavia glicemie non in linea con i miei standard, che non hanno cmq condizionato minimamente la prestazione. Integrazioni in gara: ho anticipato eccessivamente l'assunzione della barretta prima della partenza (h 8,00) così provocandomi una temporanea iperglicemia (198 mg/dl) nel pregara che mi sarei potuto evitare spostandola una decina di minuti prima della partenza (ma mi sono distratto). Per il resto come da previsioni. Nessun effetto ipoglicemico post-race e nessuna variazione in diminuzione della basale (v. book). Non sono in una fase di grandissima attenzione alla mia gestione metabolica e lo si vede. Ma ne sono consapevole, e dunque saprò riprendere in mano la situazione. Una rondine non fa primavera, qualche curva glicemica inaspettata non fa tornare l'inverno. Mentalmente & Convivialmente … Un plauso a Piero che è finalmente riuscito a scendere sotto il muro delle 4 ore ma soprattutto a sfiorare la poesia nel suo racconto di gara e preparazione. Un abbraccione a tutti i DNL presenti per la capacità di fare gruppo sempre e comunque, e in particolare ai Pietro e Alberto che quasi tengono più ai miei risultati che ai loro (ma forse non fanno bene a farlo). Un pensiero a chi per vari motivi non ha potuto correre la maratona ma ha deciso ugualmente di esserci, vedi Luisa, o comunque a chi è stato presente telematicamente o telepaticamente ("lo zoccolo duro DNL"). Mi rendo conto che con una bambina piccola debbo un attimino rivedere ritmi e orari, specie in trasferta, per non stancare troppo la "creatura" e chi se ne prende cura (mamma e il sottoscritto). Non ho regalato alla mia famiglia una prestazione da incorniciare a imperitura memoria, ma preferisco tenere separati sentimenti personali e corsaioli. Quando corro penso a correre e basta, e non scomodo altri pensieri. Voglio saper soffrire, tenere duro e reagire senza scomodare l'amore per la mia compagna, per mia figlia o per Dio. Voglio che le mie motivazioni alla fatica ci siano a prescindere, laicamente. Sarò disumano in questo e forse è proprio qui il mio vero limite, ma voglio dare alla corsa il peso che ha e nemmeno un grammo in più. Lo sport rappresenta una fetta importante della mia vita e del mio tempo, ma sazio la mia fame di felicità terrena anche e soprattutto con porzioni dal sapore diverso dal sudore sano. [VCM ROADMAP 2013 > CLICCA QUI] Dopo gara ... da sx a dx: Issimo, Luisa, Marco & Cherubina *** Competizioni previste: Maratona • Mezza Maratona • Relay Marathon Le iscrizioni VCM 2013 sono aperte > link IN QUESTA SEZIONE RESOCONTEREMO LA TRASFERTA VIENNESE Elenco iscritti: 1. Francesca Polese [t1,MI] > maratona 2. Cristian Agnoli [t1, VR]> maratona 3. Marco Marelli [t1, PE] > maratona 4. Davide Curcio [t1, PD] > mezza maratona 5. Piero Grazzi [t1,AR] > maratona 6. Luisa Campregher [t1, TN] > maratona 7. Alberto Brunelli [t1, MB] > mezza maratona 8. Valeria Nicolis [t1, VR] > mezza maratona 9. Pietro Pesenti [t1, VR] > pacer maratona da imbucato 10. Michele Fortis DNL Friends > maratona 11. Manuela Moretto [t1 • CN] > 10 k non competitiva featuring Skaks Runners Milan Supporters & DNL Friends non in gara - Mitch & Cherubina, Melissa, Grippa ...
TEST CAMP / TEST RACE > Tra gennaio e marzo 2013, DNL intende promuovere, in occasione di gare e manisfestazioni sportive del calendario nazionale, degli incontri dove approfondire alcune tematiche, condividere gli allenamenti o le gare, e ove applicabile effettuare test di valutazione funzionale, fermo restando che il principale luogo di incontro restano i canali telematici Diabetenolimits. ROADMAP 2013 • TEST RACE • APPUNTAMENTI INTERMEDI Per chi desidera condividere parte della preparazione alla Maratona di Vienna o semplicemente correre una competizione podistica assieme al Team Diabete No Limits Italia, DNL ha fissato 3 appuntamenti podistici. Verona, 17 febbraio 2013 > Giulietta e Romeo Half Marathon (mezza maratona) Brescia, 10 marzo 2013 > Brescia Art Marathon (maratona, mezza maratona, 10k) Ferrara, 24 marzo 2013 > Ferrara Marathon (maratona e mezza maratona) Ognuno si iscrive autonomamente e per proprio conto, dandone comunicazione a: info@diabetenolimits.org Momenti conviviali o eventi collaterali saranno eventualmente definiti in itinerae VCM LOGISTIC > DETTAGLI SULLA LOGISTICA DI VIENNA NELL'IMMINENZA DELLA GARA. OGNUNO SI ORGANIZZA IN LINEA DI PRINCIPIO A PROPRIE SPESE E AUTONOMAMENTE. CONVIVIALITA', CONDIVISIONE E APPROFONDIMENTO SARANNO COMUNQUE ALLA BASE DELL'INIZIATIVA SIA NELLA FASE DELLA PREPARAZIONE, SIA DURANTE LA TRASFERTA VIENNESE. |