TRIMELLITO • 2015 - TRIATHLON SUPERSPRINT
DNL @ TRIATHLON SUPERSPRINT Due gare di triathlon supersprint affrontate da "Diennelle": Valeria, Alberto e Francesca "fotografano" la loro versione. > Valeria e Alberto @ Triathlon Supersprint Promozionale CUS Verona_23 mag 2015 È da qualche tempo che ad Alberto balenava in testa l'idea e la voglia di provare una gara di triathlon. Aveva accompagnato il fratello in diverse occasioni, aveva vissuto da spettatore la bella atmosfera del mezzo Ironman di Pescara 2014 insieme al gruppo Dnl, mancava solamente che qualcuno lo convincesse a iscriversi. In occasione del Triathlon Supersprint organizzato dai ragazzi dell'università di Scienze motorie di Verona, con i quali Valeria aveva svolto gli allenamenti podistici, si è presentata l'occasione per provarci e perché no farlo assieme. In seguito alle continue insistenze di Valeria, abbiamo deciso di iscriverci entrambi alla gara. Inizialmente eravamo intenzionati a provare la staffetta, ma lo strano regolamento della gara a coppie, che prevedeva una staffetta a elastico, ci ha indirizzati alla gara singola. Probabilmente, per un “vero” triathleta, le distanze di un Supersprint sono quasi ridicole: 400 metri a nuoto (in questa occasione, nella piscina Belvedere), 10 km in bici (due giri dal campo sportivo di Scienze Motorie fino alla Mattarana) e 2,5 km di corsa (che si concludevano nella pista di atletica del centro), ma per noi due novellini, il solo fatto di cimentarsi su tre discipline diverse costituiva un bel banco di prova. Alberto, grande appassionato di corsa, si dedica principalmente a questo sport. Solo negli ultimi mesi ha cominciato a nuotare la mattina presto in piscina due volte la settimana e, nelle poche domeniche di libertà, ha fatto qualche uscita in bici. Valeria, invece, predilige il nuoto, nel quale si allena costantemente almeno tre volte a settimana, cerca di mantenere alcune uscite nella corsa, ma non ha ancora un allenamento mirato nella bici. Il giorno della gara, organizziamo i diversi impegni per essere liberi a mezzogiorno e preparare tutto il necessario. Alle 12.55 pranziamo con un piatto di spaghetti alle vongole (sperando di avere il tempo necessario per digerirle), due fette di roastbeef, qualche verdura, del pane e una tazzina di L’unica batteria delle donne, in seguito alla batteria dedicata agli staffettisti, è prevista per le ore 16.30, mentre gli uomini, senza Rank, dalle 16.50. Prepariamo le borse con costume, occhialini, divisa da bici e scarpe da corsa. Carichiamo le bici in auto e raggiungiamo la partenza della gara. La pioggia è incessante ma ci convinciamo che “l'esordio bagnato, è un esordio fortunato”. Parcheggiata la macchina, ritiriamo il pettorale e ci dirigiamo in bici e con lo zaino in spalla alla zona cambio. Sotto la pioggia battente, scrutiamo le operazioni dei più “navigati” per carpire come organizzare la propria zona senza sbagliare, senza dimenticare nulla e avere tutto pronto per le due ripartenze. Diversamente dalla corsa, dove non è necessario essere particolarmente organizzati, in una gara di triathlon è fondamentale essere precisi, attenti e sapere cosa fare. Nonostante fosse la nostra prima volta, completiamo le operazioni pre-gara con la giusta dose di adrenalina e agitazione, senza disagi e ansie particolari. Solo Valeria, veronese, riconoscendo alcuni triatleti locali più che navigati e dal cursus honorum più che ragguardevole, percepisce che la gara poi così tanto “promozionale” non è. Circondati da biciclette da corsa invidiabili, da partecipanti abbigliati con il body gara d’ordinanza per le gare di triathlon, ci rendiamo conto di essere tra i pochi in costume da bagno e bici un po’ “vintage”. Prima di dirigerci al briefing pre-gara, verifichiamo la situazione metabolica. Essendo una gara breve con partenza a oltre tre ore dall'ultimo bolo, che realizzeremo in soglia o oltre la soglia anaerobica, siamo convinti che la glicemia non si abbasserà. In considerazione di questa riflessione, Valeria rileva un 74 di glicemia e decide di assumere 10 grammi di carboidrati con 100 ml di coca-cola, per innalzare leggermente il valore di glicemia. Io, invece, con 146 di glicemia, bevo un sorso di coca-cola quasi impercettibile, più per sfizio che per necessità glicemica o energetica. Alle 16.30 è il turno di Valeria. In ogni corsia nuotano cinque o sei atleti e non è facile evitare qualche manata e qualche calcio. Faccio in tempo a vedere Valeria terminare la sua frazione di nuoto, incitandola, e così determinata in viso come non l'avevo mai vista. Adesso è il turno di Alberto in vasca: un po' teso, perché non è un nuotatore e spera di non avere particolari problemi a terminare sedici vasche da venticinque metri. Anche per lui risulta impossibile evitare qualche calcio, nonostante abbia rallentato il ritmo per far passare qualche atleta più veloce o più ingombrante. Nonostante la confusione e l’acqua quasi da mare forza cinque, Alby esce con un tempo, per lui accettabile, dalla vasca (9'05'') e corre verso la zona cambio. Qui capisce di essere un triathleta della domenica, perché per indossare la divisa da ciclismo, calze, scarpe, casco e pettorale impiega un'eternità rispetto a molti altri atleti. Anche Valeria ha percepito ancor più di essere una “pivellina” durante il cambio. Rispetto ad Alberto, munito dell’elastico per il pettorale che, per le gare di trathlon deve essere portato sul fondoschiena durante la frazione di bici e sul fronte durante la frazione di corsa, Valeria era riuscita a recuperare solamente uno spago che, al momento del cambio, ha ritrovato attorcigliato al manubrio della bicicletta. I minuti scorrevano, tra lo sbroglio del nodo, la vestizione dei pantaloncini, della maglietta, del casco e delle scarpe, che Valeria aveva scelto da corsa e senza calze. Anche se l'asfalto è bagnato, in bici Alberto supera diversi atleti e mantiene un buon ritmo. Non so se per la poca esperienza, ma in molti si posizionano dietro di lui “ciucciando” la scia per tutti e dieci i chilometri e poi lo “sverniciano” nel rettilineo finale, prima di rientrare in zona cambio. Durante il primo giro in bici, Alby incroncia in lontananza la Vale incitandosi a vicenda. Il cambio bici-corsa viene ben gestito e nella frazione podistica esprimo tutto il mio potenziale, correndo intorno a 3'50'' al chilometro. Gara veloce ma intensa. Che dire?! Parecchio divertimento, pronto a riprovarne un'altro prossimamente, magari sulla distanza dello sprint. Terminata la gara Alby assume mezza barretta di circa dieci grammi di carboidrati: mezz'ora dopo rileva 192 di glicemia. Nelle gare anaerobiche difficilmente lui riscontra all'arrivo valori di glicemia inferiori o uguali alla partenza, sempre se l'ultimo bolo è stato effettuato almeno tre ore prima. Valeria, che aveva iniziato la gara a 74 di glicemia, e aveva deciso di integrare per evitare di trovarsi eventualmente scoperta in seguito, le viene ancora una volta riconfermato l’innalzamento della glicemia durante sforzi fisici per lei intensi e caratterizzati dallo strappo continuo. Valeria riflette sulla gara: ha iniziato la gara di nuoto a velocità che non è riuscita poi a mantenere costante per tutte le sedici vasche. In bici, poco allenata, ha comunque cercato di viaggiare su ritmi per lei alti. Durante la frazione della corsa, fitte allo stomaco la fanno riflettere per le gestioni future: queste fitte sono dovute al poco allenamento nella corsa, alla inesperienza nel gestire gare fuori soglia, o al pranzo forse troppo abbondante? Per Valeria, forse la somma delle tre variabili. E il valore glicemico a fine gara le conferma le sue supposizioni: 270, corretto con 2 unità di insulina, che non accenna a abbassarsi nelle due ore Le riflessioni già rilevate in precedenti attività diabetenolimits hanno ulteriori conferme, relativamente a gare brevi e in soglia. I tempi finali? Valeria in 50’38” Alberto in 41’48” ((><)) Mi sentivo abbastanza preparata nonostante solo a marzo ebbi avuto un problema di periostite ed infiammazione alla zampa d’oca del ginocchio. Dopo un piccolo periodo di stop forzato ho deciso però di ricominciare ad allenarmi anche se non ero del tutto in forma. Ho seguito i consigli del mio fisioterapista e dell’allenatore, senza esagerare. La gara non era impossibile, super sprint a squadre, 400m nuoto, 10 km bici, 3km corsa. NUOTO: Svolto in acque libere in bacino artificiale provvisto di regolare permesso balneabilità certificata ASL. CICLISMO: Svolto interamente su strada asfaltata, il percorso interessa sia strade comunali che su pista ciclabile. CORSA: Svolta interamente su strada asfaltata, il percorso interessa sia strade comunali che pista ciclabile. Temevo il peggio nella frazione di nuoto, non sono molto forte in acqua! Non volevo di certo essere di peso alle mie due compagne di squadra, questo mi rendeva piuttosto agitata! Le altre squadre femminili erano formate da ragazze veramente forti e sapevamo che avrebbero finito prima di noi, ma questo non ci scoraggiava, quella era la nostra gara e dovevamo anche divertirci. Come sempre arrivare al traguardo è stata un’emozione unica, il cuore alla gola e la soddisfazione di avercela fatta anche stavolta. Tempo impiegato? 46'25 (Nuoto: 11:45 • Bici 20:54 • Corsa: 13:47) Metabolicamente posso dire è stato disastro?! L’agitazione prevale sempre su me, mi scombussola tutta! La glicemia si alza e l’insulina che faccio sembra acqua. Stavolta come nelle gare precedenti credo di essere stata svantaggiata per questo, la testa mi scoppia e i muscoli diventano tesi e pesanti, affrontare una gara in queste condizioni non è mai simpatico. La mattina della gara mi sono svegliata già agitata anche se la glicemia era ottima, 103. Ho fatto la solita colazione, latte e 5 fette biscottate (35 cho e 4 unità). Ero sveglia attiva e con tanta voglia di gareggiare, la mia gara iniziava alle 14.30. Sono arrivata sul posto e ho assistito alle gare dei bambini che si son svolte prima di noi. Arrivate le mie compagne di squadra (dato che era una staffetta e gareggiavamo in 3) abbiamo ritirato pacco gara e dopo esserci cambiate, sistemate abbiamo provato il percorso bici e corsa. Ci siamo, ad un'ora e mezza dalla partenza ormai a quasi 5 ore dalla colazione mi provo la glicemia, ci resto quasi male nel vedere quanto è salita, sono a 312. Mangio un pacchetto di grissini e faccio subito 5 unità sperando si abbassi. Un’ora dopo la riprovo. Manca mezz’ora e si inizia, glicemia 303 Aiuto! Essendo una gara molto corta non avrei avuto tempo per fermarmi a provare la glicemia o farmi l’insulina, e partendo con valori così alti integrare sarebbe peggiorare la mia situazione, quindi come sempre decido di partire dimenticandomi di avere il diabete, ascoltando solo il mio corpo. A fine gara farò poi i conti anche con lui. Nulla, con un po’ di tristezza mi faccio un’ulteriore unità e aspetto il mio turno per partire. Sono la seconda della mi squadra a partire, l’attesa nell’aspettare la mia compagna di squadra partita per prima mi butta l’adrenalina alle stelle. Con la paura di non farcela e di deludere le mie compagne parto anche io, mi butto in acqua e nonostante sia stata gelida riesco ad uscire dall’acqua soddisfatta. Bici e corsa “vanno lisce” come prima gara della stagione non posso lamentarmi. Arrivata dalla corsa batto al mano alla terza staffettista che parte. È arrivata anche l’ora di provare la glicemia… finalmente mi sento più rilassata, ma nulla cambia, glicemia finale 300. Faccio subito 3 unità e bevo molta acqua… Un’ora dopo finalmente inizia ad abbassarsi, mangio qualcosa facendo altra insulina, così inizio a stabilizzarmi. Parlando con la mia diabetologa abbiamo optato perché io partecipi ad un corso, organizzato dal centro dove sono in cura, per la gestione delle emozioni, sperando mi aiuti per affrontare gare o anche molte situazioni quotidiane. Ho già in programma altre gare, sprint ed olimpico, e dato che “nè vinco e nè perdo” ho deciso di tentare altri modi per gestire la gara… sperando di trovare quello giusto! Bene, è andata, l’agitazione mi frega sempre, spero di gestire meglio la prossima gara. E così inizio il conto alla rovescia… meno 20 giorni. Ce la farò!?! Ma comunque, SEMPRE A TUTTA!!!!! |