TRIMELL1TO • 2012 - DUATHLON BALDO
RUNBALDOBIKE REPORT > testo di Cristian Agnoli, Dm1, VR Cristian Agnoli > 8° (IRON) > 1H27:28 'Issimo alla prova del duathlon ? Su invito di Luca, DNL new member, Cristian Agnoli al via di questo duathlon di montagna ... Per un "duathleta senza pretese" l'importante sarà divertirsi ... con questa premessa mi ero approcciato alla gara, con promessa di rispettarla. E così è stato, anche se nei primi chilometri è stata dura sorridere alla fatica, stante la "disabitudine" al ritmo gara. Atleticamente infatti non sono al mio "top" (che è tap)... da circa due mesi corricchio senza programmi e senza qualità e dunque non peggioro nè miglioro. Resto personaggio sportivo di bassa lega e che necessità di lavorare duro e con costanza per poter ritrovare ritmi e performance decenti. Ma impegni e acciacchi vari mi hanno permesso di gestire il minimo sindacale di attività fisica giusto per non perdere la base e per non prendere chili. Nelle ultime due settimane, tra tecar e laser terapia, ho inserito un paio di lunghi giusto per testare la tenuta delle ginocchia alla lunga distanza con esiti alquanto scoraggianti, specie in presenza di discese. Tuttavia la caccia all'ultimo punticino per l'UTMB mi obbligava a correre almeno 3h30 di fila per poter sperare di chiudere il Trail degli Eroi del prossimo 30 settembre. Sono giunto dunque a questa "garetta" a digiuno totale di bici, MTB in particolare, e con totale mancanza di abitudine ai ritmi tirati. Ma ho comunque voluto mantenere la parola data a Luca. E dunque eccomi al via. Prima frazione: partenza regolare senza forzare, anche se già dal primo chilometro ho le frequenze alle stelle nonostante il ritmo blando. In salita pertanto vado di conserva e giungo piuttosto controllato all'inzio della mulattiera. Seconda frazione: è la parte più dura e impegnativa della corsa con quasi 800 mt di dislivello da percorrere in 4 km. Sono immediatamente ripreso da 3 concorrenti che però risupero da metà salita in poi. Nel finale mi rifaccio sotto ad un paio di altri runner, e nell'ultimo segmento che precede il cambio, noto con piacere che riesco a correre bene e in scioltezza. Al cambio riesco pure a superarli. Ma è una vittoria di Pirro. Terza frazione: appena salito in bici, capisco subito che a breve sarò recuperato da forti biker. Manca la pedalata rotonda e la capacità di rilanciare. Quindi mi metto tranquillo e cerco di andare sulla difensiva. Perdo 3 posizioni, e i 5 km sono interminabili anche se la salita non è mai durissima e il fondo assolutamente facile (strada bianca ben battuta). Avvisto Malga Lavacchio e lo striscione d'arrivo. Mi volto indietro per la prima volta e vedo che il concorrente che mi insegue è parecchio lontano. Non particolarmente stanco, soddisfatto e felice, parcheggio la bici e mi godo un bel bicchiere di thè caldo. Aspetto l'arrivo di un paio di amici, non prima di aver indossato abiti caldi e puliti, e ridiscendo in bici fino alla colonia estiva dove si svolgerà il pasta party. La frazione che più mi interessava era la seconda. Ho impiegato 40 min e 2 secondi ... ma per le frequenze cardiache che avevo (over 175) avrei dovuto salire molto più veloce. Sono, e non poteva essere diversamente, in evidente deficit di velocità : reggo bene ma non produco più la velocità che mi sento di poter sviluppare. E vero che sto invecchiando e perdo colpi, ma sento di poter dare di più. Su questo dovrò lavorare a partire da novembre, dopo che a ottobre mi dedicherò completamente alla rehab e al recupero del tono muscolare e dell'efficienza tendinea con un programma fatto di: tecar terapia, laser terapia, trattamenti chinesiologici, stretching a corpo libero, potenziamento, isometrica e idroginnastica. Se non lo farò, la mia carriera di trailrunner è destinata a concludersi miseramente e a breve. Il duathlon di montagna invece mi ha divertito alquanto e dunque conto di ritornare il prossimo anno magari per provare a rosicchiare 5/6 minuti al mio tempo finale. Convivialmente: queste gare di provincia sono poco partecipate, anche se il livello dei primissimi è piuttosto alto. Ma quello che conta è l'atmosfera genuina che si respira, nonostante non manchino nemmeno qui i volti tirati ... ma chi frequenta le gare di gran fondo di ciclismo o di podismo su strada allora cosa dovrebbe dire? Organizzazione perfetta. Questi trentini sanno il fatto loro. Sarà che c'hanno i contributi e lo statuto speciale, però sono degli orologi svizzeri. Puntualità , velocità , soccorso alpino, volontari ovunque. Ottimo pasta party. Unico difetto ... i soliti lunghissimi convenevoli e interventi delle autorità a latere della manifestazione che allungano i tempi. Ma forse nessuno aveva fretta. Un grazie a Luca che mi ha fatto conoscere questa gara e stimolato ad iscrivermi. per 15 euri un pacco gara veramente generoso (nota per i sacchettari). Sarebbe bello l'anno prossimo promuovere una partecipazione massiccia del Team DNL. Luca ne sarebbe contento. Vediamo cosa succederà da qui al prossimo anno! Nelle parole di Luca, organizzatore della gara e DNL member presente al Camp Mellito del prossimo ottobre: "Mi ha fatto immenso piacere vedere Cristian alla partenza con moglie (compagna, ndr) e super pargolo (Cherubina, ndr). Il nostro e' un piccolo paese ma con gente che ha voglia di mettersi in gioco. La staffetta è una rievocazione storica in versione modernizzata con l'aggiunta dell'IRON. Noi siamo già pronti per il 2013: invitiamo il TEAM DIABETE NO LIMITS a partecipare da soli o in staffetta per vincere una nuova sfida e vivere una bella giornata." Metabolicamente > non ho molto da aggiungere. La griglia qui pubblicata dice tutto. Ho evidentemente toppato alla grande la conta dei cho mattutina, ma stante la basale in circolo ho deciso di non fare nulla e delegare all'attività fisica il compito di abbattere il picco iperglicemico. Nessuna integrazione, solo acqua, buona efficienza soprattutto dopo la prima mezzora di gara, nessun controllo glicemico nel durante, solo a inizio e fine af. Le frequenze cardiache piuttosto alte, a livelli anaerobici, hanno evidentemente risvegliato almeno parzialmente i miei ormoni controregolatori visto che alla fine avevo 170 mg/dl. Avessi corso la gara a ritmi più blandi sicuramente avrei chiuso ai limiti dell'ipo. Non sono, come noto, un fan dell'iperglicemia "pilotata" a inizio attività fisica, ma quando capita di ritrovarsici, non bisogna farsi prendere dalla bramosia del rientro entro "range ottimali". Se avessi corretto con ultrarapida, mi sarei ritrovato in ipo dopo 15 minuti di corsa. Ho avuto pazienza, i miei reni hanno sopportato per un'oretta e trenta un over 200 e speriamo senza risentirne troppo negli anni a venire (la dialisi mi attende ?) ma ho gestito prestazione atletica e mentale con assoluta tranquillità . Quindi non considerate questa mia un'appoggio ai sostenitori dell' "alto e sicuro" ... giammai ... bisogna essere pragmatici con il diabete, il che significa "accettare" a volte che le cose non vanno secondo schemi predeterminati e che l'errore è sempre possibile. E quando si sbaglia, il primo modo di correggere un errore è prenderne atto e non nasconderlo. Così ho fatto e ho gestito la situazione in base all'esperienza maturata in tante precedenti situazioni. Un ennesimo mattoncino a consolidare il mio personalissimo castello costruito sulla conoscenza, a fortificare lucidità , intraprendenza, consapevolezza e integrità . Non saranno le linee guide accettate e divulgate ufficialmente dalla diabetologia dello sport, ma l'esperenzialità vince talvolta sui dogmi. Debbo invece rivedere un attimo il mio approccio all'alimentazione. Ultimamente sono diventato un po' "monello" e sempre più spesso il pressapochismo prende il sopravvento sul metodo. Necessito di una tiratina di orecchi. Per fortuna che un po' posso vivere di rendita, ma anche questa si sta esaurendo ... è ora di rimettermi sulla retta via! |